Pov's Federico
-Avevo pensato... prima o poi dovremmo dare la notizia a tutti. La cosa migliore a questo punto è aspettare il matrimonio.- dissi ad Alexia mentre affondavo le mani tra i suoi morbidi capelli.
-Si, sono d'accordo con te, faremo così.- rispose lei, mettendosi più comoda sopra di me.
-Dovrei parlarne con mia madre e... con Sephora.- disse improvvisamente, rompendo il silenzio che era calato su di noi. Già, almeno loro dovevano saperlo prima, ne avevano il diritto.
-Più tardi andremo insieme da tua madre, mentre per Sephora puoi pensarci tu, ok?- le dissi portando le mani sui suoi fianchi. Sentii che il suo corpo fu invaso da un brivido, che al mio tatto arrivò come un fremito, a causa delle mie mani su di lei. Si alzò con i gomiti, e mi guardò timidamente, regalandomi un sorriso.
-Va bene.- sussurrò vicino al mio volto. Le squadrai le labbra, e accorgendosene si morse il labbro inferiore.
-Lo fai a posta eh? L'hai voluto tu!- esclamai avventandomi sulle sue labbra, tenendo la sua nuca delicatamente tra le mie mani. Approfondii il bacio mettendomi seduto, obbligando anche lei a farlo, ritrovandomela seduta a cavalcioni sulle gambe. Ci staccammo per prendere fiato e dissi
-Non mi stancherei mai di te, potrei continuare per sempre.- mi guardò sta volta senza arrossire e mi sorrise, ancora vicino le mie labbra. Si alzò da me, con una mano sullo stomaco e infilandosi le scarpe disse
-Ho fame, tanta fame.- risi a quella scena, e dissi
-Immagino, se hai sempre fame di solito, pensa se devi mangiare per due.- sbuffò e incrociò le braccia al petto, mi guardò storto e disse
-Lo sai che diventerò una foca obesa e farò schifo, vero?- scossi la testa avvicinandomi a lei, e circondando il suo corpo in un abbraccio, dissi
-Si vede che non sai niente. Sei un demone, secondo te diventerai una foca con il metabolismo che ti ritrovi? Certo, la pancia crescerà, e sarà proprio questa la cosa più sexy che mi farà impazzire di te.- mi guardò dì sottecchi, e vidi un sorriso nascere sul suo viso, poi affondò la sua testa sul mio petto, stringendosi a me.Pov's Alexia
Federico mi aveva portato in un ristorante fuori dal suo regno, così dopo saremmo andati da mia madre.
-È buonissimo mamma mia!- esclamai con la bocca piena, strappando un sorriso carico di divertimento a Federico. Mangiai ben due piatti enormi di pasta al salmone e una fetta grandissima di torta al limone. Stranamente non mi sentivo più male, ma la fame era aumentata a dismisura. L'unico lato positivo di essere un demone sicuramente è non ingrassare.
Finito tutto, uscimmo dal ristorante dopo aver pagato, e ci dirigemmo verso casa di Michele e Gabriele perché dovevamo prendere la macchina. Essendo stata anche la casa dove abitava Federico prima di incontrare me, li c'erano tutte le sue cose. È strano saltare da una dimensione alll'altra e andare a scuola insieme come se non fosse niente. Ormai mi ero abituata a questa realtà, ormai la mia vita era circondata da esseri soprannaturali. In cinque minuti fummo sotto casa e andò dritto in garage per prendere l'automobile, e non accennava a voler salutare.
-Che sorpresa, non si saluta?- una voce alle nostre spalle mi fece sobbalzare, a differenza di Federico che riesce a mantenere sempre la sua compostezza. Era Gabriele, e al suo seguito c'era Michele. Ah ecco, mi sembra strano non incontrarli, infondo è casa loro e Federico questo non può cambiarlo.
-Gabriele, Michele!- esclamai sorpresa di vederli, anche se ovviamente me lo aspettavo. Mi sorrisero entrambi e Michele si avvicinò a me sotto lo sguardo di fuoco di Federico, e appena mi arrivò davanti, mi mise una mano sulla guancia dolcemente e a quel contatto della sua pelle fredda, sobbalzai leggermente, accennando a spostarmi, ma Federico mi precedette, perché con un ringhio basso, fece sussultare Michele che si spostò immediatamente.
-Siamo di fretta, ciao.- disse Federico sgarbatamente, trascinandomi in macchina però mantenendo la sua dolcezza con me nei movimenti e nella presa sul mio braccio. Partimmo e lanciai un ultimo sguardo mortificato a padre e figlio, finché non furono più visibili nella mia traiettoria visiva.
Il breve tragitto in macchina fu silenzioso come un funerale e ogni tanto guardando Federico, vedevo la sua mascella contrarsi per il nervoso, e i suoi occhi non si mossero nemmeno di un millimetro dalla strada davanti a se. La cosa che lo rende così nervoso è la gelosia nei miei confronti e questo non potevo cambiarlo, tantomeno calmarlo dimostrandogli più e più volte il mio interesse solo e unicamente verso di lui.
Eccoci arrivati; posteggiò e scendemmo dalla macchina. Bussammo ma più aspettavamo e suonavamo al campanello, più nessuno veniva ad aprire. Pensai che non fosse in casa, ma quando urtando contro la porta capii che era aperta, subito la paura montò in me, non era da lei lasciarla aperta. Lanciai uno sguardo a Federico e senza esitare, corsi dentro. Quando Federico mi richiamò, dicendo di fermarmi, era troppo tardi. Le gambe minacciarono di cedermi, le mani tremarono e la bocca si spalancò, tutto questo in un movimento automatico del mio corpo. Il mio cuore fu lacerato da un coltello pieno di spine, e le mie grida rimbombarono come lame di sofferenza in tutta la casa
-MAMMAAA!- fu tutto veloce, percepì una fitta fortissima in tutto il corpo e poi buio.
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The devil's heart ||completa||
FantasySi può veramente amare una persona e continuare a farlo per secoli, anche dopo la morte? Si può rinascere in un'altra epoca, in un'altra vita, e ritrovarsi di nuovo? Può il più spietato degli esseri viventi, innamorarsi? "Se il diavolo si innamora...