Si può veramente amare una persona e continuare a farlo per secoli, anche dopo la morte? Si può rinascere in un'altra epoca, in un'altra vita, e ritrovarsi di nuovo? Può il più spietato degli esseri viventi, innamorarsi?
"Se il diavolo si innamora...
Pov's Federico Eravamo li a guardarci da interminabili secondi. Sentivo il suo corpo caldo rabbrividire sotto il tocco delle mie mani sulla sua schiena. Il nostro respiro era irregolare e le nostre labbra troppo distanti in quel momento. Ancora cercavo di incanalare quello che mi aveva detto, ma quando Alexia strinse di più le sue gambe intorno al mio bacino e scese verso il mio collo, mi riscossi dal mio stato sognante. -Alexia, non voglio che...- mi impedì di parlare e interrompendo la sua avanzata verso il mio collo, si precipitò sulle mie labbra, sigillandole con le sue, impedendomi di continuare quello che stavo dicendo. Quando si ritirò dalle mie labbra, disse -Io ti amo, non potresti mai fare qualcosa di sbagliato che mi faccia allontanare da te.- quelle parole per me, furono l'accesso per il mio paradiso personale. La portai sotto di me, contro la parete della vasca, in un nano secondo. Sussultò dalla sorpresa, ma subito dopo le mie labbra furono sulle sue, con una passione da togliere il fiato. Le sue gambe si staccarono dai miei fianchi per potersi tenere in equilibrio, ma afferrai subito dopo la sua gamba destra e gliela alzai, stringendola di nuovo a me. Mi immersi nel suo collo e lasciai una scia di baci umidi e bollenti su di esso. Sentii le sue mani vagare sul mio petto, toccandolo possessivamente. Quando con i miei baci arrivai sul suo petto, mi fermai. -Non qui piccola...- sussurrai afferrandola e tirandola fuori dalla vasca con me. La presi in braccio e per non cadere si attaccò al mio busto e uscimmo da quella stanza. Bagnati e gocciolanti, attraversammo gli innumerevoli corridoi, ma fra un bacio e l'altro, non ci pesò il tragitto. Spalancai la porta della camera da letto e la chiusi con un piede. La adagiai sul letto e mi stesi su di lei, tenendomi su con i gomiti. Adesso che l'acqua non ricopriva più i nostri corpi, potevo sentire di più il suo corpo perfetto pronto ad accogliere il mio. Mi strinsi al suo inguine facendola gemere leggermente e chiudere gli occhi per un secondo, per poi riaprirli e guardarmi con due occhi pieni di desiderio. Vederla sotto di me, praticamente nuda, con quello sguardo solo per me, mi rendeva irrefrenabile. Portai le mie mani al suo costume e lo slacciai, sfilandoglielo via. Le lanciai uno sguardo prima di concentrarmi sulla splendida visione che avevo davanti, non c'era nessuna vergogna sul suo viso. Sfiorai i suoi seni con le dita, delicatamente e dalle sue labbra uscì un sospiro. Poi li baciai, scendendo fino alla sua pancia, facendole inarcare la schiena e stringere con le mani il lenzuolo. Mi fermai e continuando a guardarla di sottecchi, afferrai i lembi delle sue mutandine, abbassandole lentamente. Pov's Alexia Ero nuda, davanti ai suoi occhi e le sue mani fameliche facevano su e giù sul mio corpo. La mia mente mi diede la carica necessaria per fare lo stesso e sollevai leggermente il busto, facendolo scontrare con quello di Federico e afferrai i suoi boxer. Mi guardò con un desiderio negli occhi pazzesco, dandomi l'incentivo per continuare, così feci. Distolsi subito lo sguardo leggermente imbarazzata, e incontrai di nuovo i suoi occhi, ancora più ardenti di prima. Mi spinse di nuovo sul letto, ritrovandomi il suo busto contro il mio. Tremai quando si insinuò tra le mie gambe e senti pelle a pelle quanto mi desiderasse. Passò una mano tra i miei capelli, rendendomi all'istante meno tesa. Presi un profondo respiro e circondai le sue spalle con le braccia, stringendolo di più a me. Successe tutto in poco tempo, trattenni il fiato e lo sentii piano piano perdersi dentro di me. Contemporaneamente mi morsi il labbro e senza accorgermene, conficcai le unghia nella sua schiena. -Mia.- disse possessivo al mio orecchio, facendomi venire la pelle d'oca. -Eternamente tua.- sussurrai con il fiato mozzato, quando ritirò i fianchi e si spinse di nuovo dentro me, facendo scontrare le nostre pelli. I nostri corpi non fecero altro che appartenersi per tutta la sera, sussurrandoci parole inconfessabili e non udibili ad orecchie indiscrete. Quella fu la nostra notte, la notte in cui iniziai ad appartenergli davvero, anima e corpo.
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