Tensione nell'aria

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*Nella foto Michele*
Pov's Michele
Mi ero seduto difronte a lei e vedevo di tanto in tanto Federico e Gabriele guardarla di soppiatto. Gabriele aveva la mia stessa luce negli occhi, la stessa luce che si accendeva quando la vedevo io, come ora ad esempio. Possibile che questa donna con le sue vesti da angelo, abbia fatto perdere la testa ad intere generazioni di angeli e al male in persona? Dopo tutti questi secoli ancora non me ne sono fatto una ragione. Eleonora, la madre di catherine, cioè... di Alexia, ci aveva invitati a cena essendo gli amici stretti di Domenico.
La cena proseguì lentamente e con qualche chiacchiera.
Pov's Alexia
Adesso basta, non reggo più. Mi alzai di scatto facendo strisciare la sedia sulla moquette, attirando l'attenzione di tutti. Con l'intolleranza al massimo, dissi
-Con permesso, ho bisogno un po' di aria.- non aspettai nemmeno una risposta e corsi fuori in giardino, sbattendo la porta alle mie spalle. Mi lasciai cadere a peso morto sotto il grande acero e mi rannicchiai su di me con la testa sulle gambe.
Da quando erano arrivati la testa aveva iniziato a farmi davvero male, come stesse per esplodere. Ma la cosa che mi ha fatto perdere la pazienza sono stati gli sguardi di quei tre su di me. Ma per caso mi conoscevano? Avevo qualcosa tra i capelli? Facevo così schifo da attirare la loro attenzione? Non capivo cosa avessero con me tanto da portarli a fissarmi di continuo. La tensione in quella stanza si poteva tagliare col coltello, non ci capivo più nulla. Quando ho conosciuto Gabriele, non ho sentito niente di strano, ma quando ho visto Federico e Michele ho sentito subito una strana sensazione che neanche io riesco a decifrare. Se avevano qualcosa da dirmi, perché non me la dicevano? No, preferivano guardarmi come un alieno con sguardi pressanti e fastidiosi.
È da una settimana che sono qui e ne ho già abbastanza. Non mi piace quando ho delle sensazioni che non riesco a comprendere, mi sembra come di impazzire. È da qualche anno che mi sento strana ma da quando ho incontrato quei ragazzi...mi sento come in un labirinto senza fine. È come se avessi un perenne vuoto interiore, un vuoto di memoria. Non mi importa più di niente, sarei rimasta li sola in pace, al diavolo la cena e la buona educazione.

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