Luce

18.3K 798 9
                                    

Pov's Gabriele
Erano le cinque del mattino, e ormai arreso, decisi di lasciar perdere e tornare a casa. Dopo innumerevoli chiamate e disperate ricerche, non ero riuscito a trovare mio padre. Capivo quanto stava male, infondo Alexia è pur sempre la sua amata.
A questo pensiero un sorriso triste si dipinse sul mio volto. Mia madre, Chelestiel, è stata davvero amata da mio padre, fino alla sua morte. Purtroppo fino a qualche anno fa le guerre tra angeli e demoni erano ancora ricorrenti. È stato un demone, servo di Lucifero a ucciderla, si è intrufolato a castello ed ha ucciso mia madre, mentre dormiva accanto a me da neonato; è stato fermato prima che uccidesse anche me. Non l'ho mai conosciuta praticamente, ma sapevo benissimo grazie ai racconti degli angeli di corte e mio padre, che era una donna dalle mille qualità, bella e con un cuore enorme. Il problema principale è che Catherine, nonché Alexia, non è mai morta nel cuore di mio padre e il suo ricordo è stato custodito per secoli nell'anima di lui.
Mi buttai di peso sul divano, ormai esausto, e chiusi gli occhi. A breve Alexia si sarebbe sposata con il diavolo in persona, questo significa che la sua anima sarà per sempre macchiata dal male. Povera ragazza, per essere felice, è disposta a dare tutta se stessa per un amore malato. Quando l'ho vista per la prima volta, e a seguire, ho pensato di provare qualcosa per lei, e così è. L'unico problema é che non la amo come la ama mio padre e lo stesso Lucifero. Trovo che questa donna abbia bruciato il cervello alle forze superiori più importanti, dopo Dio ovviamente.
Mi arresi al triste destino che avrebbe avuto la maggior parte di noi, e sprofondai lentamente nel mondo dei sogni, incontrandola anche li.
Pov's Alexia
Mi svegliai nel cuore della notte a causa di una sensazione spiacevole. Federico dormiva beatamente accanto a me, sembrava un angelo. Bhe, teoricamente lo era, ma praticamente era tutto il contrario. Mi alzai senza far rumore, e seguì il mio istinto e quella strana sensazione, fino ad arrivare davanti la porta d'ingresso. Automaticamente senza esitare, aprii la porta, e l'aria ghiacciata mi arrivò come mille aghetti fastidiosi in tutto il corpo. Avvolsi la schiena con le braccia, e a piedi scalzi camminai sull'erba fredda e umida del giardino di casa mia. Vidi una luce molto debole sotto il grande albero del giardino, il mio albero, il mio posto speciale. Più mi avvicinavo, più un misto di sensazioni negative, si facevano strada fastidiosamente nel mio petto. Qualcosa si trovava sdraiato sotto l'albero.
Appena capii cosa, o meglio, chi era, percorsi di corsa quei pochi metri che mi separavano da lui, e mi inginocchiai accanto ad esso.
Michele era li, steso inerme sotto l'albero del mio giardino. Le sue grandi ali erano aperte ma prive di qualsiasi vitalità. Il suo corpo emanava quella luce opaca quasi inesistente che avevo visto da lontano. Esitante appoggiai la testa sul suo petto e non lo sentii respirare. Entrai in panico e subito iniziai a scuoterlo disperata. Chiamai il suo nome, ma non ricevevo minimo segnale da parte sua. Allora, non so perché ma scoppiai a piangere. Portai il suo busto sulle mie gambe e lo cullai tra le mie braccia disperatamente. Lo strinsi al mio petto e stetti zitta. Non avevo le forze di gridare aiuto, tanto meno di fare nient altro. Michele era una parte di me, come un fratello, un migliore amico, era il mio compagno di avventure. Non poteva abbandonarmi così, non potevo perdere la persona che mi aveva aiutato in mille difficoltà e che mi aveva aiuto ad evadere tutte le volte dalla mia camera a notte fonda solo per sentirmi libera. Eravamo inseparabili, poi era arrivato Lucifero e... me ne sono innamorata. Da li scoprii che Michele provava qualcosa per me e c'eravamo allontanati. Lui è stato l'unico che è riuscito a farmi sentire normale in una società dove una donna non lo era considerata. Adesso era tra le mie braccia, sicuramente... morto.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora