Cena

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Pov's Alexia
Mi persi per le strade ma alla fine trovai il Bar dove io e Gabriele c'eravamo dati appuntamento. Entrai e lo cercai, trovandolo subito. Appena mi vide si alzò e venne verso di me, salutandomi con un bacio sulla guancia. Le sue labbra erano morbidissime, lo potei costatare quando toccarono la mia guancia. Iniziammo a chiacchierare come vecchi amici subito. Tra di noi c'è stata un'ottima intesa fin da subito. Alcune volte lo vedevo bloccarsi mentre mi fissava ma questo non mi procurava disagio, anzi. Due ore dopo decidemmo di alzarci e fare una passeggiata. Mi offrì il braccio come un vero gentiluomo e lo accettai, ringraziandolo. Dopo una bella passeggiata ci sedemmo in una panchina, situata sotto un grande albero. Improvvisamente Gabriele attirò la mia attenzione su di lui quando disse
-È da un po' che volevo dirtelo... questo vestito ti sta davvero benissimo!- sentii le guance andare a fuoco e mi scappò un sorriso. Non ero abituata a questo genere di complimenti, non ero molto abituata ad uscire con ragazzi; lo ringraziai sinceramente. Era il tramonto e purtroppo dovevo rientrare perché avevo una cena con degli invitati.
Gabriele fu così gentile da accompagnarmi fino a casa. Lo salutai, posandogli un dolce bacio sulla guancia. Mi girai e mi incamminai verso la porta di casa mia ma la voce di Gabriele che mi chiamava mi fermò. Si avvicinò a me e mi avvolse tra le sue possenti braccia, facendomi sprofondare nel suo petto. Nonostante io fossi alta 1.75, lui era una montagna. Ricambiai l'abbraccio un po' sorpresa e mi beai di quella sensazione di pace che mi dava quel gesto. Dopo un po' ci staccammo, lo salutai con un ultimo cenno della mano ed entrai in casa.
Mi immersi nella mia adorata vasca da bagno e pensai a quella giornata. Possibile che io Alexia, abbia apprezzato l'abbraccio di un ragazzo quasi sconosciuto? Non ho mai amato socializzare con la gente, tantomeno queste dimostrazioni di affetto. Forse è per questo che non ho mai provato ad uscire con qualcuno e ad essere veramente me stessa, quella ragazza timida e impacciata. Non ho mai avuto tanta stima in me stessa, sia per il mio aspetto sia per la paura di non piacere a qualcuno ma da quando sono arrivata in questa scuola, non ho potuto fare altro che lasciarmi andare ed essere naturale. Forse sono semplicemente stanca di restare da sola e continuare a fingere di essere quella che non sono.
Qualcuno bussò alla porta, mia madre. Mi avvisava che tra meno di un'ora sarebbero arrivati gli ospiti. Sbuffai e uscii dalla vasca, andando a prepararmi per sembrare il più decente possibile.
Una volta pronta, scesi in sala da pranzo e aspettai gli ospiti.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora