Addio

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Pov's Alexia
Lo strinsi di più a me, e il mio pianto aumentò. Le lacrime scendevano sul mio viso, fino ad arrivare al suo. D'un tratto, aprì lentamente gli occhi. Sobbalzai e lo guardai con il cuore a mille.
-Oddio Michele!- dissi incredula e immensamente felice.
-Catherine... oh no, non piangere, sono qui.- disse in un sussurro. Annuii sorridendo ancora con le lacrime agli occhi, e lo abbracciai di più.
-Cavolo, quanto mi hai fatto preoccupare. Mi spieghi cosa è successo? Mi sembravi morto, porca miseria.- dissi in un attimo di panico. Mi sorrise tristemente e mi passò una mano sulla guancia, poi disse
-Non ero morto, bhe, non completamente. So che se ti raccontassi una bugia, non mi crederesti, quindi sarò sincero con te. Oggi, dopo quella scena alla festa, mi sono sentito completamente affranto, così tanto da spegnere lentamente la mia energia vitale. Ho volato per tutta la città, finché privo di forze, mi sono accasciato sotto l'albero del tuo giardino, spegnendomi sempre di più.- ero incredula, lui stava per morire a causa mia e io, non mi ero accorta di questa sua sofferenza così grande, non mi ero accorta che potesse arrivare a questo punto.
-Scusami, è solo colpa mia. Io ci tengo a te Michele, sai che è vero, ma sono stata così stupida da non accorgermene prima. Sono così dispiaciuta, non so cosa fare per aiutarti. La verità è che non posso e questo mi rende ancora più triste.- dissi tutto d'un fiato. Scosse la testa lentamente e disse
-Ti sbagli, è colpa mia. Non riesco ad accettare la tua felicità, perché da quando ti ho conosciuta, sono diventato dannatamente egoista. A volte sono felice perché tu lo sei, ma poi guardo la realtà in faccia e so per certo che non sarai mai mia, non potrò mai stare al tuo fianco e darti tutto quello che ho, e amarti per l'eternità. Si, ho avuto una moglie, ma senza te, cosa sono io? Solo uno stupido angelo senza valore.- restai a bocca aperta a quelle parole. Non lo immaginavo minimamente che lui avesse tutto questo dentro e il solo sapere che non potevo farci niente, mi faceva sentire inutile. Restai in silenzio per alcuni minuti, poi Michele, evidentemente dopo aver ripreso le forze, si alzò da me e disse
-Scusami per averti svegliata nel cuore della notte e averti turbata, ti auguro il meglio Catherine, addio, forse un giorno ci rivedremo.- aprì le sue possenti ali e con un salto, si alzò in aria e sparì nel cielo nero della notte, lasciandomi li in ginocchio. Una piuma atterrò sul terreno fangoso accanto a me e l'afferrai stringendola tra le mie mani.
Qualcuno mi abbracciò da dietro e mi strinse a se. Federico mi portò a sedermi sulle sue gambe e mi diede calore con il sul petto contro la mia schiena. Non disse niente, semplicemente si accucciò sul mio collo e si preoccupò di asciugarmi le lacrime che lasciavano delle scie bagnate sulle mie guance, senza mai cessare.
Stetti li tra le sue braccia, e con le mani tra le sue, vidi sorgere il sole. In silenzio, i nostri cuori battevano all'unisono, mentre con la testa viaggiavamo lontani, in un mondo completamente estraneo a quello in cui Alexia e Federico erano seduti insieme in giardino, alle prime luci dell'alba.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora