Epilogo

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*Di fianco all'immagine del capitolo c'è una canzone a cui tengo particolarmente e che secondo me è letteralmente la canzone che parla del libro.
*Il capitolo è una specie di diario che a salti temporali, mostra cosa succede. Tutto è narrato dal punto di vista di Alexia; buona lettura e grazie a tutti per il supporto che mi avete dato in questi mesi!.*
29 Ottobre 2017
Ero seduta tra le gambe di Lucifero mentre le sue braccia mi tenevano al caldo da quell'improvviso freddo Ottobre. Sussultai quando un piccolo calcio colpì la mia pancia e sorrisi, a breve sarebbe nato il mio piccolino.
-Ho come la sensazione che sarà una piccola peste come suo padre.- dissi scherzosamente. Fece un sorriso divertito e passò una mano affettuosamente sulla mia pancia.
-Spero sia bello pure come me!- a quella affermazione, sbuffai e dissi
-Sei sempre il solito stupido ed altezzoso Lucifero.- mi sorrise e mi diede un dolce bacio. Non potevo immaginare vita migliore, presto saremmo stati una famiglia felice.

15 Novembre 2017
Fitte, fitte ovunque. Le forze iniziavano a venirmi meno, ma all'improvviso tutto cessò quando in aria si udì un pianto. Mi abbandonai al cuscino, ormai esausta, e quando piano piano riacquistai la cognizione della realtà, alzai lo sguardo sulla levatrice che teneva in braccio un bambino, il mio bambino. Sorrisi e alzai le braccia per accoglierlo e cullarlo, e quando lo strinsi a me, le lacrime scesero sole e incontrollate. Guardai quella piccola creatura indifesa e pensai a come feci a crescerlo giorno dopo giorno dentro di me, e adesso era qui con me.
La porta si aprì di scatto e fece il suo ingresso Federico. Finalmente era arrivato, senza di lui mi sentivo persa, ma alla vista del sangue non ce l'avrebbe fatta.
Gli riservai un sorriso raggiante e si avvicinò, con il tremore alle ginocchia. Si sedette accanto a me e abbassò la copertina dal volto del piccolo. Non l'avrei mai detto ma anche dai suoi occhi scesero delle lacrime di gioia.
-No, non piangere.- dissi allungando una mano sul suo viso. Posò sulla mia fronte un lungo bacio e mi guardò negli occhi, accarezzando la mano del piccolino.
-Non devo dici? Mi hai reso l'uomo più felice del mondo. E pensare che tutto ciò mi sembra ancora un sogno. Lui è bellissimo, tu lo sei; è tutto perfetto, grazie.- disse completando il tutto con bacio a stampo. Benvenuto al mondo piccolo Aaron.

23 Aprile 2018
Sono cinque mesi che Aaron è venuto al mondo, ed ha già rubato il cuore a tutti i due regni con la sua bellezza, per non parlare di mia madre e di Sephora. A proposito, quando andiamo a trovare mia madre e Alessandro, il figlio di Sephora, finisce sempre che Aaron lo fa piangere. Per avere solo cinque mesi è più furbo di lui, per non parlare dello sguardo da cucciolo che si mette quando ne combina una delle sue. Ormai senza di lui, non riesco più a vivere, ci ha cambiato la vita.

2 Agosto 2018
-ZIAAA!!- urlò Aaron correndo tra le braccia di Sephora. Quei due erano inseparabili, giuro.
-Piccolo rubacuori di zia, mi sei mancato!- esclamò Sephora con quella voce che si metteva da mongola ogni volta che lo vedeva. Mi schiaffeggiai la faccia e sospirai, non cambierà mai. Alla fine come sempre, sorrisi, erano davvero teneri.
Due mani mi afferrarono per i fianchi e mi avvolsero in un abbraccio. Un'ondata di profumo ormai troppo familiare, si espanse nell'aria come l'odore della pioggia in inverno.
-Mi sei mancata.- disse Federico baciandomi sensualmente il collo come faceva due anni fa, niente era cambiato tra di noi, semplicemente eravamo sempre più complici.
-Si, anche tu.- risposi girandomi, aggrappandomi al suo collo come se fosse un'ancora.
-Che ne dici se recuperiamo il tempo perduto solo io e te, chiusi in una stanza, nudi su un letto?- a quella domanda arrossì violentemente, il suo parlare sporco allo stesso tempo mi metteva i brividi, nonostante la vergogna.
-Cosa, noi due nudi su un letto?.- domandai spalancando gli occhi. Mi guardò confuso e disse
-Se preferisci anche dentro una vasca da bagno, oppure...- gli tappai immediatamente la bocca, mentre Sephora mi lanciò un'occhiata maliziosa, so che aveva sentito.
-Intendevo dire che sei un pervertito, ho capito che intendi. Però... devo ammettere che l'idea mi alletta.- dissi mordendomi il labbro provocatoriamente. Come pensavo la sua attenzione si concentrò sulle mie labbra, e le sue pupille si dilatarono dall'eccitazione.
-Bene...- sussurrò senza smettere mai di guardarmi. Mi prese in braccio e mi caricò come un sacco di patate sulla sua spalla. Lanciai uno sguardo di scuse a Sephora e sparì dalla mia vista quando il muro del castello separò i nostri sguardi perennemente telepatici.

17 Maggio 2019
Due anni sono passati, la vita procede per il verso giusto ed io e Federico siamo sempre più affiatati. Ogni tanto lo schiaffeggio per le sue battute squallide o per le sue "perle" di saggezza ad Aaron:
-Mi raccomando, quando sarai grande scegliti una ragazza bellissima come la mamma.- magari lo perdono solo perché dice "come la mamma".
Mi dispero tantissimo perché non vuole tagliare i suoi ricci neri ribelli, per il resto è un bambino davvero vispo ed intelligente.
Sospiro e guardo fuori dalla finestra; ricordo ancora quando era piccolo, ma il tempo passa troppo in fretta quando sei immortale e c'è qualcosa alla quale tieni con tutto te stesso.
Mi strinsi di più tra le braccia di Federico e portai una mano tra i capelli indomabili del piccolo, che ormai dormiva schiacciato tra i nostri corpi.

6 Gennaio 2020
-Mamma, mamma!- disse Aaron entrando nella mia camera. Lo guardai attenta sedersi sulle mie gambe e posare le sue piccole manine che giorno dopo giorno come lui crescevano, sulla mia pancia.
-Quando nascerà la mia sorellina?.- mi domandò guardandomi con quei suoi occhioni blu oltremare. Gli sorrisi teneramente e lo abbracciai al mio petto.
-Manca poco piccolino, tra poco potrai conoscerla e sono sicura andrete molto d'accordo.- in realtà ero sicura avrebbero litigato ogni minuto, perché lei sarebbe stata la più piccola, ma soprattutto sarebbe stata la principessina di Lucifero e sarebbe stata viziata più di una regina. Bhe, se per questo io sono l'incaricata a viziare Aaron. Si sa, i maschi sono i cocchi delle mamme e le femmine le cocche dei papà.
Mi sorrise e si accoccolò sul mio petto, e abbracciando la mia pancia, si addormentò al ritmo del mio cuore; era come la sua melodia preferita, l'unica cosa che riusciva a calmarlo e rilassarlo.

31 Giugno 2021
Il tempo passava, la famiglia cresceva e con se il tempo portava via quella capacità chiamata orientamento. Chissà quanto tempo fa Lucifero è riuscito ad abituarsi a questa strana sensazione. Non invecchiavo, nessuno lo faceva qui. I miei figli crescevano e con se portavano tutti i bei ricordi passati insieme. Un giorno li dovrò lasciare andare, l'importante è che adesso crescano come meglio ne hanno bisogno, circondati da felicità e amore.
Soraya la mia splendida bambina, era entrata anche lei a far parte della famiglia un anno fa. È una bambolina in tutto e per tutto e cresce come una piccola principessa con quel suo fare altezzoso e raffinato. Possibile che entrambi abbiano preso il peggio del carattere di Lucifero?Sorrisi a quel pensiero; erano due sue miniature, a parte qualche dettaglio che hanno preso da me. Ad esempio, Soraya ha i capelli biondi e gli occhi verdi; sembra me? I particolari smentiscono.
Il vento portò con se l'ebrezza marina, e quell'odore naturale di salsedine che riusciva a calmare il più adirato degli esseri viventi, accompagnato da quel dolce suono delle onde infrangersi sulla spiaggia.
Guardai mio marito e i miei due bimbi giocare e ridere di cuore mentre si rotolavano sulla sabbia e si rincorrevano.
Il tempo passava e ti salutava come un caro amico, e con se portava novità belle e brutte, alti e bassi ma soprattutto, portava con se frammenti di cuore della gente. Siamo una famiglia perfetta? Forse si, forse no, sta al tempo decidere, magari lasciando al suo passaggio un'altro piccolo Lucifero.
Chiusi gli occhi e pensai: questo è solo l'inizio della nostra favola.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora