In futuro

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Pov's Federico
La rivelazione di Alexia, mi aveva lasciato senza parole. Sephora era la sua migliore amica, e prima di partire per Roma, l'aveva allontanata da lei senza nessun apparente motivo. Adesso, dopo la lettera, tutto è stato collegato. È letteralmente a pezzi e non ha chiuso occhio stanotte; menomale che fuori abbiamo trovato le cose necessarie per il bambino, il tempo di poter fare mente locale e capire di cosa aveva bisogno.
-Amore... devo dirti una cosa.- disse con serietà Alexia. Mi girai verso di lei, e mi misi più comodo per ascoltarla meglio.
-Ho pensato molto, e per il bene del piccolo, l'unica cosa giusta da fare è trovargli un posto dove vivere. Tra qualche mese diventerò tua moglie, e non lo trovo possibile il fatto di farlo vivere con noi in un mondo che non gli appartiene affatto. Chiederò a mia madre, la persona a me più cara e fidata nonostante tutto, lei non dirà di no dopo aver saputo come stanno le cose. Per lei Sephora, è come una figlia e lo amerà come se fosse suo figlio.- la sua voce era lievemente incrinata a causa delle lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro e i suoi occhi verdi, venivano coperti da quel velo di tristezza che aveva fatto le tende sul suo cuore qualche ora fa.
Le strinsi la mano e la carezzai dolcemente, per darle tutto il sostegno che potevo.
-Hai perfettamente ragione, per quanto dolorosa possa essere la tua decisione, di certo l'inferno non è un luogo adatto per un bambino.- dissi posando un bacio sul palmo della sua mano che avevo tra la mia. Mi sorrise e si accucciò a me col bimbo tra le braccia, posando la sua testa sulla mia spalla.
Più tardi...
Pov's Eleonora (mamma Alexia)
Le mani tremavano ad ogni curva che facevo. Dopo la chiamata di Alexia, mi ero precipitata in macchina per andare da lei. Era stata molto chiara al telefono, e l'emozioni che provavo ora erano così forti da farmi tremare dall'ansia.
Eccomi, finalmente. Lasciai la macchina davanti l'abitazione in montagna, e scesi di corsa, fregandomene di averla chiusa o no. Bussai fragorosamente alla porta, e qualche secondo dopo venne ad aprirmi Federico. Mi salutò educatamente, come se fossi semplicemente la madre della sua ragazza e non un essere inferiore a lui.
Sul divano vidi Alexia, con un fagotto tra le braccia. Alzò lo sguardo verso di me e mi sorrise con una nota di malinconia. Mi sedetti accanto a lei, e le feci cenno di passarmi tra le braccia il bimbo. Lo presi delicatamente in braccio, e sorrisi alla vista di quell'angioletto; era la fotocopia di Sephora. Al suo pensiero, mi incupii immediatamente. Sapere che aveva affrontato di tutto, sola e in silenzio, mi faceva provare una pena immensa per lei.
-Mamma, ecco...- disse Alexia, ma io la interruppi, dicendo subito
-Si, me ne occuperò io, stai tranquilla. Hai la tua vita e non è una vita che vive comunemente la gente, quindi capisco perché hai detto quello che hai detto.- tirò un sospiro di sollievo e mi abbracciò teneramente, stando attenta al piccolo Alessandro in braccio a me. Mi sussurrò un "Grazie" e si staccò dall'abbraccio, andando incontro a Federico che stava portando del caffè appena preparato. Mi porse uno dei caffè sul piccolo vassoio e la ringraziai.
Passammo la giornata tutti e tre, anzi, tutti e quattro insieme, a chiacchierare malinconicamente sui vecchi bei momenti passati e del futuro che verrà, prospettandosi pieno di felicità e di belle cose.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora