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Pov's Federico
Passarono venti minuti e ancora di Alexia nemmeno l'ombra, stava impiegando più del previsto in segreteria. Stavo per raggiungerla, quando finalmente uscì dalla struttura a testa bassa. Quando alzò lo sguardo verso me, capii subito che qualcosa non andava. Il suo viso era una maschera bianca, come se avesse visto qualcosa o qualcuno che l'avesse fatta star male. Il suo battito cardiaco era accelerato e stringeva forte a se i fogli della gita. Quando mi arrivò di fronte, un odore familiare che odio tanto, diventò palese al mio olfatto.
-Michele, è tornato.- a quelle semplici parole, i muscoli mi si tesero e strinsi i pugni.
-Ce lo ritroveremo in mezzo ai piedi per il matrimonio?- domandai acido. Fece spallucce, e iniziò a camminare verso la moto. Questo non saperlo mi rendeva ancora più nervoso. Vedendo Alexia così giu di morale, evitai ulteriori domande e discorsi, e tornammo a casa per prepararci per l'appuntamento di più tardi.

Più tardi...
Pov's Alexia
Sentii delle mani scuotermi dolcemente, e aprii gli occhi. Guardai Federico confusa, poi capii che mi ero addormentata. Ancora assonnata, dissi
-Che ore sono?- non guardò nemmeno l'orologio e disse
-Sono le 16.30, tra un'ora dobbiamo essere all'atelier, perciò datti una mossa piccolo ghiro.- sorrisi e mi alzai, tirata dalle sue braccia. Mi strinse a se e subito cercò le mie labbra, che assaggiò famelico, come se ne avesse un disperato bisogno. Mi trovai avvinghiata a lui, con le gambe intorno la sua vita, mentre lui si teneva ben dritto sui suoi piedi. Quando la sua lingua cercò la mia, lo fermai.
-Amore, faremo tardi.- dissi ridacchiando. Sbuffò rumorosamente e con un ultimo bacio casto, mi riportò con i piedi per terra. Prima che entrassi in bagno, mi diede una pacca sul sedere e gli lanciai uno sguardo di fuoco, facendolo ridere di gusto.

Finalmente arrivammo, anche in tempo devo dire. Entrammo mano nella mano dentro il grande negozio lussuoso. Ero riuscita a convincerlo di non volere un abito cucito dalla sarte di corte, ma mi aveva obbligato al lusso "minimo e necessario" che in realtà significa eccesso.
Appena entrati, il mio disagio divenne evidente. Tutti quegli abiti pieni di strass, pizzo, seta e raso mi facevano girare la testa. Una bionda snob, finta ma soprattutto tro... cioè con vestiti poco coprenti, ci venne incontro, con un sorriso da gatta morta. Quando vide Federico, quasi non le uscì la bava dalla bocca a quella oca. Mi schiarii la voce e attirai l'attenzione della barbie su di me. Lessi il cartellino che aveva a destra del petto e squadrandola disgustata, dissi
-Emh... Crhistal, la mia faccia è qui, non nella direzione del mio ragazzo.- la sfidai con lo sguardo, dopodiché, fece una faccia sdegnata e inviperita e disse
-Seguitemi.- così facemmo.
Per mia fortuna una signora di mezza età si occupò della scelta del mio abito, oppure sarebbe andata a finite male con quella li. Non avevo dei gusti semplici, ma cercò di accontentarmi lo stesso. Provai uno, due, tre vestiti e al quarto, mi emozionai. Capii quando Carmen, la signora che mi aveva guidato in questa scelta, mi porse un fazzoletto, che quello era l'abito giusto. Sorrisi, tra tre mesi, avrei coronato il mio sogno, quello di vivere per sempre con il mio Lux. Tutto quello che ho sempre desiderato, si sarebbe avverato, anche se questo significa cambiare radicalmente la mia vita.
-Penso proprio che prenderò questo.- dissi euforica, passando una mano sulla gonna. La donna mi sorrise, e mi mise un lunghissimo velo con i contorni di pizzo.
-Lasciami dire che ti sta di incanto, e tu sei davvero radiosa!- esclamò Carmen. La ringraziai, tolsi l'abito, e fui pronta a tornare da Federico, che mi aspettava impaziente.
-L'hai trovato, vero?- mi domandò curioso. Annuii felice e dissi
-Però devi aspettare per vederlo.- sbuffò come un bambino, facendomi accennare ad un sorriso. Dopo aver ordinato l'abito, uscimmo dall'atelier, e tornammo a casa, consapevoli che tra qualche mese, ci saremmo sposati.

 Dopo aver ordinato l'abito, uscimmo dall'atelier, e tornammo a casa, consapevoli che tra qualche mese, ci saremmo sposati

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