Un altro mondo

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Pov's Federico
Non potevo vederla soffrire, non per uno stupido pennuto geloso.
Non so dopo quanto ma riuscimmo a tornare dentro casa e la coricai accanto a me, facendola addormentare di nuovo. Mentre la guardavo, pensavo al nostro futuro. Già, il diavolo che pensa alle rose e ai fiori... quanto mi ha cambiato questa ragazza, prima di conoscerla ero un essere spietato e senza scrupoli. Anche ora lo sono, ma sono completamente vulnerabile accanto a lei. Pensare che presto diventerà mia moglie, mi rende felice. Aspetterò i suoi diciotto anni, poi diventerà la mia regina. A proposito, devo portarla a casa con me.
La vidi svegliarsi lentamente e sorridere alla vista di me accanto a lei.
-Ehy, dormigliona.- dissi dandole un bacio tra i capelli. Si strinse a me e strofinò il naso sul mio collo. Amavo quando lo faceva, era così tenera. Anche un solo abbraccio, riusciva a portarmi in paradiso. Il nostro era un rapporto che non si basava sul desiderio, ma sull'amore. Non nego che ogni volta vorrei farla mia, ma non ho mai fatto tutto questo per nessuna, intendo aspettare. Prima di lei, sono stato con altre donne, ed oggi me ne pento. Lei è così pura che mi sembra quasi di poterla rompere da un momento all'altro. Sono il diavolo, i sette peccati sono la mia quotidianità, ma ripeto, lei mi ha rimbambito completamente.
-A che pensi?- mi domandò Alexia facendomi tornare alla realtà.
-Niente in particolare, solo a quanto ti amo.- dissi allora io, posandole un bacio sulle labbra. Sorrise e disse
-Allora siamo in due.- ridemmo entrambi, eravamo proprio telepatici.

Ore 16.53
Pov's Alexia
-Dai, sul serio, basta così, abbiamo comprato così tanti vestiti in due ore, che potrei metterne uno diverso ogni giorno per un anno!- esclamai stanca e divertita. Federico mi aveva obbligata a fare shopping, che cosa assurda vero? Tutti vestiti, gonne e tacchi. Perché? Bhe, se volevo vivere a castello non potevo girare per i corridoi in maglietta e jeans.
-E va bene, mi sembra tutto a posto ora.- disse dirigendosi mano nella mano con me all'uscita. Tornammo a casa mia e meno male che mia mamma e il suo compagno non c'erano, oppure avrebbe iniziato un vero e proprio interrogatorio.
Per un pelo io e Federico riuscimmo a fare entrare i vestiti nell'armadio. Sfiniti ci buttammo sul letto, e lo vidi improvvisamente serio, perciò dissi
-Cosa c'è che non va?- fece una strana smorfia e disse
-Niente non va, è solo che stasera si terrà una festa a castello e volevo tu venissi.- sapeva che avrei accettato, ma non capì ugualmente cosa lo preoccupasse.
-Certo che verrò, ma cos'altro ti preoccupa?- domandai allora io, mettendomi seduta. Fece lo stesso e disse
-Solo che ho paura ti succeda qualcosa.- scossi la testa, e prendendogli una mano tra la mia, lo rassicurai in tutti i modi possibili.
A quel punto uscì dalla mia stanza, lasciandomi con una raccomandazione
-Metti qualcosa di elegante ma non troppo.- mi alzai dal letto e mi immersi nel mio armadio, cercando qualcosa di adatto tra il mio nuovo guardaroba.
Trovai subito il necessario e indossai tutto. Presi un vestitino corto davanti e lungo dietro, nero con del pizzo sul corpetto. Indossai dei tacchi anch'essi neri non troppo alti e misi giusto un filo d'eye-liner per non sembrare inappropriata. Poi però pensai che i demoni, soprattutto le donne, erano vanitose e misi un rossetto rosso sangue.
Uscii dalla camera e Federico era già tornato pronto e perfetto nel suo splendido coordinato nero, con tanto di camicia bianca e cravatta. Mi guardò con così tanta intensità da farmi arrossire, poi disse
-Sarai di sicuro la più bella, e di questo passo non posso prometterti di non mangiarti di baci.- ancora imbarazzata afferrai la sua mano e mi lasciai guidare da lui in un mondo totalmente diverso dal mio, nel suo mondo.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora