Al mio fianco

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Pov's Alexia
Una sensazione stranissima al mio intero corpo, mi fece svegliare con una smorfia stampata in faccia. Delle voci lontane, arrivavano alle mie orecchie come un ronzio. Quando mi svegliai completamente, tutto si fece chiaro intorno a me e la faccia preoccupata di Lucifero prima che svenissi, si fece strada tra i miei pensieri. La stanza era vuota e le voci provenivano da dietro la porta. In un momento di panico, iniziai a chiamare il suo nome ad alta voce e la porta si spalancò di colpo. Ne entrò Federico, che con un'espressione indecifrabile, mi corse incontro. Mi gettai tra le sue braccia, felice di rivederlo.
-Che cosa è successo? Ricordo solo di essere svenuta e quel dolore insopportabile...- sussurrai rabbrividendo, passandomi le mani sulle spalle, come a reprimere quei brividi. Si fece improvvisamente serio, anche se nella sua espressione c'era un pizzico di dispiacere, si poteva leggere benissimo.
-Devo dirti qualcosa che non ti piacerà, Alexia. Stamattina ti sei sentita così male perché ieri non so come, ma ti hanno avvelenata. Questo veleno è immune sui demoni, ma letale per gli umani. Saresti morta nella notte senza accorgertene se non fosse stato per il mio sangue. Il punto è... il mio sangue non poteva impedire la tua morte, quindi con l'aiuto di una saggia, quella che mi aiutò secoli fa, ho dovuto trasformare il tuo sangue. Il problema adesso sta nel dirti cosa sei diventata e perché...
Sei diventata un demone Alexia, e lo sei diventata perché non potevo permettere di non riaverti più con me, saresti andata con gli angeli, da anima. Adesso sei viva, non sei morta per diventare un demone, solo che abbiamo fatto un rito abbastanza antico per farti diventare tale, e per questo è servito il mio sangue. Scusa, non sai quanto mi dispiace, solo che ti amo e...- per quanto traumatizzata, ancora con le lacrime agli occhi, non lo feci finire di parlare e mi gettai tra le sue braccia, stringendolo a me.
-Indipendentemente da quello che sono o che sarò, da quello che succederà nella nostra vita, non smetterò di amarti. È stata la scelta più giusta che potevi prendere, non fartene una colpa.- dissi bagnandogli la camicia con le mie lacrime.
Pov's Federico
Le asciugai le lacrime, e continuai a guardarla. I suoi tratti non erano cambiati, esternamente rimaneva la stessa persona. La saggia mi aveva spiegato che avendo già del mio sangue in corpo, questo ha impedito il mutamento fisico. Però c'è una cosa che ancora non capisco: perché nonostante tutto, la sua anima rimane sempre pura? Come se avesse solo sangue demoniaco e che il rito non abbia mutato altri sono suoi atteggiamenti, oppure me ne sarei accorto.
-Quindi adesso sono cambiata?- mi domandò lei, con un po' di tensione nel tono di voce. La portai con me davanti allo specchio e mi piazzai accanto a lei. Spalancò un po' gli occhi dalla sorpresa e la precedetti nel parlare.
-No, non sei cambiata, il mio sangue che già circolava nelle tue vene, ha impedito il tuo cambiamento fisico e stranamente anche caratteriale, se non lievemente. E poi il tuo cuore batte, più di prima.- le misi una mano sul cuore, sorrise allo specchio e posò la sua mano sulla mia. Un leggero brontolio di stomaco, mi fece spuntare un sorriso.
-Qualcuno qui ha fame.- dissi facendola annuire in imbarazzo. Non cambierà mai, ed è questo che amo di lei, il suo essere eternamente differente da tutti quello che mi circondano.
-Allora andiamo a cena, è già tardi, ci stanno aspettando.- annuì e prese qualcosa di indefinito dall'armadio, e scappò in bagno.
Ne uscì con un vestito rosso che le arrivava un po' più su del ginocchio, con le bretelle, e la scollatura a cuore. Un paio di tacchetti neri, e la sua bellezza innata, che portava sempre con se.
Le porsi la mano e insieme, uscimmo dalla camera, pronto ad averla al mio fianco anche stasera.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora