CAP. 1 ( FUOCO)

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<<Forza Sabrina, non si abbatta così>> Josh cerca in tutti i modi di tirare sù di morale la madre di Max.

Dall' altro lato della stanza, Simon sta abbracciando Dafne che è scoppiata di nuovo a piangere.

La famiglia Anderson -quasi al completo - è qui.

Mi hanno chiesto come sto, mi hanno riempita di attenzioni e quasi minacciato di mangiare qualcosa. Ma ho lo stomaco chiuso, la bocca sigillata.

Secondo Charly, loro non hanno il diritto di stare nella stessa stanza di Sabrina. Non c' entrano niente in questa storia, perciò dopo un po' sono andati al bar dell' ospedale, al piano di sotto.

Più guardo Sabrina, più mi convinco che non esiste persona a cui lei tenga più di suo figlio. Sia prima della morte del marito, sia adesso.

Ma ogni volta che mi soffermo di più sulla sua persona, arrivo alla stessa conclusione. È un' ingannatrice. Una bugiarda.

Che voglia bene a Max non conta, doveva ugualmente dirglielo.

Forse un tempo avrei provato compassione per lei, ma adesso no. Adesso non m' interessa minimamente di niente. Adesso penso solo al mio dolore.

Magari il coma non è così tanto brutto...Magari è solo un lungo sonno restauratore, dal quale ti svegli più energico e motivato di prima.

Poteva andare peggio, poteva porre fine a tutto questo. Di lui poteva rimanere solo il ricordo.

Oppure, poteva svegliarsi con un semplice mal di testa.

La cosa che più mi uccide è che è colpa mia. Solo colpa mia.

Manuel non voleva fargli del male, voleva farlo a me.

<<Jessy>>

Delle mani fredde si posano sulle mie.

Linda frena il movimento delle mie mani aggrappate al mio jeans. Non mi ero accorta di averlo strattonato talmente forte da aver allargato lo strappo da cui si vedono le calze a rete.

La ragazza di fronte a me è pallida ed evidentemente turbata, ma cerca di mantenere la calma e di trasmettermene un po'.

<<Edward mi ha detto di farti venire al bar con noi. Ti va?>> Mi parla come una madre che chiede alla bambina se ha voglia di mangiare la verdura.

<<Potrebbe svegliarsi...>> Mormoro grata a Linda che sta continuando a tenere ferme le mie mani.

Ma soprattutto perché non risponde, si limita a fare un sorriso amaro.

Sappiamo entrambe che non succederà. Non molto presto almeno.

<<Nel frattempo non devi stare sempre seduta in questa sala deprimente. Le opzioni sono due : o vai a casa a riposare, o vieni al bar con noi. Verranno anche Josh, Simon e Dafne>>

<<E Sabrina?>>

Linda mi indica con un cenno del capo due signore e due uomini che si sono appena avvicinati alla madre di Max.

L' uomo con gli occhiali le sta stringendo la mano. È la copia esatta di Simon.

<<Sono i genitori di Simon e
Dafne?>> Chiedo.

<<Non lo so, può essere. L' importante è che non è sola. Dai, vieni>> Linda mi tira sù e attraversiamo i corridoi a passi lenti.

Lei continua a stringermi la mano come se avesse paura che una volta lasciata, io possa fuggire.

UNCONDITIONAL LOVE 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora