CAP. 19 ( NELLE MANI SBAGLIATE)

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Chiedo scusa per chi ha già letto il capitolo, ma c'è stato un errore. Wattpad mi ha fatto pubblicare solo mezzo capitolo, perciò vi chiedo di rileggerlo.

Una settimana dopo...

<<Ma dove cavolo sarà?>> Continuo a cercare tra i cassetti della mia camera.

Ho mosso mari e monti, armadio e scrivania, cassetti e cassettoni.

Il tutto senza mettere in disordine.

Poi è arrivato Max e sono iniziati a volare vestiti, astucci e bracciali.

<<Così non mi aiuti>> Lo guardo male.

<<Ma cosa stai cercando
esattamente?>>

<<Una lista...>> Mormoro vaga.

Volevo scrivere "fatto" accanto
ad " andare a parlare con la bibliotecaria", ma mi sono resa conto di aver perso il foglio.

Inizio a preoccuparmi. Se quella lista cadesse nelle mani sbagliate, io dovrei spiegare il motivo per cui ho scritto di voler andare a trovare Manuel.

Di sicuro nessuna scusa riuscirà a giustificarmi e nessuno vorrà appoggiarmi in questa mia folle idea.

<<Uu che classe!>> Max apre il cassetto dove ho messo i miei indumenti intimi e prende un paio di mutande di pizzo.

<<Non vedo come una lista possa essere finita qui dentro>> Gli strappo le mutande dalle mani.

<<Magari l' hai messa nel reggiseno. Mia madre mi racconta sempre che da piccola metteva di tutto là dentro : fiori, penne, caramelle, bigliettini per copiare...>>

<<Evidentemente tua madre portava un' ottava>> Scherzo posando la mutanda e chiudendo il cassetto.

<<Anche la tua taglia non è male!>>

<<Max!>> Mi faccio rossa.

<<Era un complimento!>>

<<Potevi tenertelo per te>> Mi guardo intorno.

Ho provato a dire a Max che non ho bisogno del suo aiuto, ma lui si ostina a dire che trova sempre tutto.

Spero che sia una delle sue battute da sbruffone perché se trova quella lista è ufficialmente la mia fine.

O forse la fine del " noi due ".

<<Jessy, smettila di pensare a tua zia. Rilassati>>

Le parole di Max riescono a distrarmi dalla lista.

Da un parte la " caccia al tesoro" mi stava aiutando a smettere di pensare a questa orribile storia. Perciò
all' inizio ero quasi sollevata.

Ora invece ho solo un motivo in più per essere triste e preoccupata.

<<Ero riuscita a smettere di pensare a lei. Grazie tante!>> La voce mi esce più acida di quel che volevo.

<<Ah, scusa>> Si gratta la nuca mentre guarda altrove.

<<Ti ho visto pensierosa e nuovamente cupa, perciò credevo...>>

<<Lascia stare, Max. Vai pure a prendere il thè che ha preparato Luisa, mi occupo io di trovare quella lista>> E di mettere apposto il casino che LUI ha combinato.

<<Perché è così importante?>>

<<Sono degli appunti di scuola>> Mento.

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