CAP.47(SFOGARE LA RABBIA 1)

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<<Stai scherzando, vero?! Non puoi aver ucciso tuo padre! N-n-non
l-l' avresti  mai fatto!>>

Non avrebbe senso essersi procurato da solo un dolore che lo accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni.

Ma non avrebbe nemmeno senso che lui mi abbia mentito riguardo un simile argomento.

<<Max parla, dimmi qualcosa. Una motivazione almeno!>> Mi alzo di scatto dal divano.

Gli ho creduto quando nemmeno lo conoscevo. Quando a malapena ci sopportavamo. C' era qualcosa dentro di me che mi spingeva a fidarmi.

Forse sarà perché non ho la mente lucida, ma non riesco a trovare una giustificazione al suo disgustoso atto.

Il ragazzo che ho di fronte é sempre lo stesso. È bipolare e irrascibile, ma anche  dolce, protettivo, generoso, altruista, leale. Un tempo non era così? C'è una parte di lui che non ho mai conosciuto? Una parte che è morta, che l' ha portato ad avere sensi di colpa eterni?

In poco tempo rivivo mesi di misteri e domande senza risposta. Ricordo principalmente lo sguardo di Marta quando mi disse che mi stavo fidando della persona sbagliata, tutte le volte che Max diceva di aver ucciso il padre, il disegno in cui c' era quel maledetto coltello...

<<Sei spaventata?>> La sua voce continua a essere neutra.

Non mi piace il Max freddo. Non mi è mai piaciuto e mai mi piacerà.

<<No. Sei l' ultima persona della quale potrei avere paura. Io mi fido ancora di te, so che non hai mai finto di essere qualcuno che non sei. Solo che non riesco a capire...>> La mia voce mi tradisce. Trema.

Ma non sono per niente spaventata da lui. Come può solo pensare che io temo mi faccia del male?!

<<É stato un incidente>>

Sono talmente andata nel pallone che la soluzione più probabile non mi è passata nemmeno per l' anticamera del cervello!

Adesso ha tutto più senso. Ma la storia è ancora a metà.

<<Pap...Bill si ubriacò. Urlò contro la mamma tutte le offese più umilianti che gli fossero venute in mente. Le diede della traditrice, della poco di buono, la paragonò a quelle prostitute che si vedono in mezzo alla via. Tutto questo mi fece infuriare, eppure non mossi un dito. Poi Bill le diede uno schiaffo, due, tre. E mia madre taceva. Non si difendeva. Era immobile come una statua. Tentò anche di colpirla con il coltello che aveva afferrato, ma io mi ero già buttato contro di lui, spingendolo per deviare la sua mira. Non volevo fargli male, solo allontanarlo. Ma nello stesso momento in cui il coltello cadde per terra, il collo di Bill andò a sbattere contro lo spigolo della tavola. E si spezzò. Tante cose si spezzarono in quel momento. Quasi sentivo il rumore che fa un cuore quando si frantuma>>

Max si asciuga le lacrime che gli bagnano completamente il volto.

<<Adesso capisco tutto : Bill aveva scoperto che io non ero suo figlio, che mia madre lo aveva tradito. E si era ubriacato>> Appena inizia a singhiozzare, lo avvolgo tra le mie braccia ancora una volta.

Povero, povero Max...

In fondo voleva solo fare del bene...

<<Io non volevo...>> Continua a ripetere.

<<Lo so, lo so. Tu devi pensarla in questo modo : se non fossi intervenuto, tua madre sarebbe morta>>

Già...per salvare una vita ne ha uccisa un ' altra accidentalmente...

<<Avrei potuto aiutarla in un altro modo. Avrei potuto evitare che...>> Si blocca, non riuscendo a continuare la frase.

<<Shh...>> Gli accarezzo i capelli e lo stringo più forte.

UNCONDITIONAL LOVE 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora