Jimin lo guardò stranito, ancora confuso se quella domanda era stata rivolta a lui o ad un qualcuno di invisibile che per gli altri sarebbe stato sempre migliore.
Taehyung parve leggere i suoi pensieri, parve scavare con gli occhi nella sua anima.
<<Sì stò parlando con te!>> disse, sorridendo e porgendo la palla al maggiore, che gli sorrise e annuì, iniziando a far passare la palla arancione da una mano all'altra.
<<Facciamo dei piccoli passaggi lanciandocela, così non facciamo rumore e non ci sgrideranno>> disse poi il biondo allontanandosi.
Jimin sorrise, per poi passargli la palla, e così continuarono per circa un'ora tra le risate e battute bizzarre da parte del minore.
Ormai erano entrambi negli spogliatoi, sudati e con il fiatone, e questo portò a far perdere al maggiore il fondotinta che colò come cera calda dal suo viso.
Taehyung in quel momento lo guardava immobile, non sapeva cosa dire a ciò a cui stava assistendo.
I lividi e i taglietti erano divenuti visibili sul viso del maggiore, e se ne accorse dallo sguardo del biondino che lo fissava allibito.
<<E questi?>> domandò, avvicinandosi leggermente, ma ancora intimorito.
Jimin lo guardò, indietreggiando, fino a voltarsi per poi fuggire dal luogo.
Iniziò a correre, tra i corridoi vuoti e che portavano il rumore dei suoi passi portandoli sicuramente alle orecchie degli studenti presenti nelle classi più vicine.
Non si preoccupò neanche di prendere lo zaino, le sue cose o qualsiasi oggetto che fosse stato suo.
Uscì semplicemente dalla scuola, mentre lo stomaco gli doleva, il cuore che sembrava esplodere e il respiro affannato.
Taehyung avrebbe sicuramente pensato che non sia una persona per bene.
Ma in fondo che importava quando era una persona come gli altri?
Sicuramente dopo aver fatto l'amico con lui ne avrebbe parlato male o lo avrebbe deriso il giorno dopo.
Come tutti.
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Butterfly {Vmin} #Wattys2018
Fanfiction"Gli esseri umani sono come le farfalle" Dove Park Jimin è considerato il più brutto della scuola.