Butterfly {Vmin} #Wattys2018

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Si avvicinò alla porta, e guardò attraverso lo spioncino.

Taehyung.

Guardava a terra, e la sua espressione era quasi simile ad un sorriso.

Quasi.

Che cosa gli passava per la testa? Pensava mai a cose che, lo facevano ridere, ma allo stesso tempo star male? 

Poggiò la mano sulla maniglia che sembrava quasi più calda della sua pelle, poteva essere forse una semplice illusione del tatto rivolta al fatto che il suo corpo fosse gelido.

Ma perchè cercare calore in altre cose che nel gelo di se stessi?

Aprì la porta, e nel mentre vide il minore che lo guardò, uno sguardo che in tutta quella pioggia sembrava un arcobaleno.

L'arcobaleno.

Non spuntava dopo la pioggia?

Aveva pianto prima di arrivare a quei sorrisi, a quei suoi occhi amorevoli?

<<Posso entrare?>>
La voce profonda del minore risuonò nelle sue orecchie.

Jimin abbassò lo sguardo.

<<Che cosa vuoi?>>

<<Aiutarti.>>

Il castano scostò il colpo freddo del maggiore, entrando in casa.

I suoi passi sembravano una marcia, ma non di una persona, bensì di un esercito.

Si era arrabbiato con una persona che conosceva a malapena?

La porta si chiuse con violenza, Jimin si era innervosito.

<<Non ho bisogno di aiuto.>>

Ringhiò, acido, contro lui e contro il mondo.

Taehyung abbassò la testa, respirò profondamente, e poi si sentì libero di parlare.

<<Ti ho portato gli appunti e i compiti che oggi ho preso per te>> sussurrò, l'arancione si calmò, e parve addolcirsi.

<<Comunque, oltre questo, ho saputo dell'incidente che hai avuto, e mi dispiace Jimin, mi dispiace di non esser stato lì per difenderti.>>
Il minore si avvicinò all'arancione.

<<Sei gelido, vatti a fare una doccia calda e cambiati, starò qui ad aspettarti, prometto, va bene?>>

Il castano sorrise, afferrando le spalle del maggiore che abbassò lo sguardo.

Piccoli singhiozzi fecero tremare Jimin, che si aggrappò al minore, la testa contro il suo petto, gli occhi che piangevano come il cielo.

<<Mi odio Taehyung, lo sai?>>

O-o-o-occhi di gatto~