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Prese velocemente la busta fra le sue mani, per poi dirigersi in bagno.
Non volle neanche prepararsi del cibo da mangiare, la fame gli era passata e lo stomaco gli doleva ogni secondo di più.
Una parte di lui aveva iniziato a smettere di mangiare anche perchè si sentiva grasso, perchè anche lo specchio lo derideva, gli urlava contro, lo maltrattava.
"Di questo passo a chi potresti piacere?" "Chi ti vorrà mai nella vita?" "Ma guardati, ti deridono tutti, credo di averne capito il motivo".
È così  che lo specchio gli parlava, ed è così che gli parlavano tutti.
E lui si odiava e odiava anche gli altri allo stesso tempo.
Si sentiva colpevole, si sentiva colpevole di lui stesso e del suo aspetto.
Si sentiva colpevole perchè reagiva a volte male, perchè  quando si arrabbiava gli scappava un pugno.
Ma tanto chi voleva saperne il motivo?
A chi andava di ascoltarlo?
A nessuno, e lui la risposta la sapeva.
La sapeva eccome.
I suoi genitori a volte lo guardavano con disprezzo, lo guardavano male come se i suoi pensieri non lo distruggessero abbastanza, mentre a volte sorrisi dolci apparivano sulle loro labbra, un piccolo "sono orgogliosa di te" "Ti voglio bene" sfuggivano.
E il suo cuore batteva forte, le lacrime scendevano, perchè si chiedeva come facevano a volergli bene, nonostante ciò che accadeva, nonostante le delusioni che lui gli portava.
Si guardò allo specchio, come faceva ogni giorno, si guardava, si scrutava in maniera nervosa e continua.
<<Perchè  sei così?>> la sua voce rieccheggiò nel bagno, come se volesse ripetere più volte la domanda per trovare una risposta.
Alcuni gemiti uscirono dalla sua bocca, mentre piccole e calde lacrime uscivano dai suoi occhi, e in quel momento da solo piangeva, senza la scusa "È colpa della pioggia", perchè ormai lo sapeva, che la colpa delle sue lacrime era solo sua.

Mentre scrivo questa storia divento sempre così ;-; scusatemi~

Butterfly {Vmin} #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora