Jimin sgranò gli occhi, stupito da ciò che il biondo aveva appena detto.
E quello dove lo aveva capito? Aveva chiesto qualcosa a qualcuno?
Tanto, nell'edificio lui era ormai conosciuto.
Era nominato come "Grasso" "Più brutto della scuola" "asociale".
Ma in fondo, che cos'è l'essere umano?
Che cos'è l'essere umano se può diventare parole, se può diventare un fiore, o un animale?
In fondo, gli altri vedevano in lui difetti, e lui vedeva in loro cose che pochi osservavano.
Lui gli vedeva l'aura, gli leggeva l'anima, scopriva che erano solo esseri come tutti e poi il suo interesse per loro calava.
Ma sarebbe successo lo stesso con Taehyung?
Perchè la misteriosità di quel ragazzo lo attraeva talmente tanto da distogliere lo sguardo appena lo guardava negli occhi, da sentire le mani tremargli e formicolargli dalla voglia di toccare quella sua pelle pura ed olivastra.
Quella pelle che avrebbe forse toccato solo lui un giorno.
Ma la rabbia lo stava pervadendo, e questi pensieri volarono subito.
<<Chi ti ha detto questa cavolata?>> domandò, alzandosi dalla sedia in modo brusco, facendola rovinare a terra.
Taehyung lo guardò, gli occhi fissi sul volto del maggiore, che non riusciva a mantenere lo sguardo.
<<Me lo dicono i tuoi lividi, i tuoi tagli e le tue lacrime, lo avrebbe capito anche un bambino Jimin>> sussurrò il biondino, un'aria cupa girava nella stanza.
<<Eppure.. qui nessuno è venuto a chiedermi che cosa avessi... NESSUNO SI È ACCORTO CHE CADEVO E RIMANEVO A TERRA E ANCHE TU FALLIRAI PERCHÈ ARRIVERAI AD ODIARMI!>> Jimin divenne rosso, mentre le lacrime presero il possesso del suo volto.
Poi Taehyung si alzò, provando ad avvicinarsi all'arancione, ma la sua voce lo bloccò.
<<Adesso vai via.. Non voglio più vederti..>> sussurrò il maggiore, con le lacrime agli occhi, frustrato da tutto e da tutti.
Così Taehyung lo guardò, un'ultima volta, prima di uscire dalla stanza.
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Butterfly {Vmin} #Wattys2018
Fanfiction"Gli esseri umani sono come le farfalle" Dove Park Jimin è considerato il più brutto della scuola.