La signora si avvicinò con cautela, qualche ciocca di capelli color nocciola gli ricadeva sul volto truccato con cura.
Per Jimin, il trucco, era come una sorta di maschera per cancellare i solchi delle sue lacrime, le ferite procurate dagli altri, e i lividi dai calci che prendeva dalla vita.
La signora si avvicinò a Jimin <<Come posso aiutarvi?>> domandò, scrutando bene prima Jimin, e poi il professore dallo sguardo che era divenuto improvvisamente serio.
Il professore tornò a far parte del discorso, cercando di essere una persona più animata, ma la realtà è che creava soltanto una situazione colma di disagio.
<<Ecco, posso occuparmi io del giovane, lei può andare anche nell'altra stanza, le risparmio qualche ora di lavoro>> disse sorridendo.
La signorina parve non credici, e protestò anche per rimanere a fare il suo lavoro.
Ma alla fine, lo sguardo di quel ragazzo sembrò persuaderla, e quindi accettò.
Jimin tossì, prima di esser aiutato a sedersi sul lettino.
<<Prendo un pò di disinfettante>>
Sussurrò il giovane dai capelli neri, mentre il minore annuì soltanto, senza spiccicare parola.
<<Come ti chiami?>> domandò il maggiore, mentre cercava un kit medico tra i cassetti.
<<Park Jimin>> sussurrò l'arancione, abbassando lo sguardo.
<<Che anno fai?>> domandò, tirando fuori il kit e portandolo vicino al minore.
<<Vuoi chiedermi anche dove abito quanti anni ho quante volte in media vado in bagno al giorno?>> domandò Jimin guardando il professore male, che ricambiò quello sguardo.
Velocemente, con un tocco fugace, il professore mise due dita sotto al mento del ragazzo, alzandolo leggermente.
I loro occhi si incontrarono, sembrarono scrutarsi per capirsi l'un l'altro.
Negli occhi di quel ragazzo, Jimin vide come un vortice, un vortice che risucchiava tutte le sofferenze, che successivamente, magari a notte fonda, sarebbero implose dentro al corpo del giovane che avrebbe avuto un attacco di rabbia verso gli altri e sè stesso.
Vide semplicemente le dita del ragazzo afferrare dell ovatta dal kit, che intrise di un liquido strano presente in un barattolo aperto in un suo momento di distrazione.
<<Sei vittima di bullismo?>>
Domandò, poi iniziò a tamponare i tagli sul volto del giovane.
Upupupuhh~
Mh~ chi sa chi è questo bel professore~~~
🌚
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Butterfly {Vmin} #Wattys2018
Fanfiction"Gli esseri umani sono come le farfalle" Dove Park Jimin è considerato il più brutto della scuola.