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Jimin afferrò i propri capelli e li strinse, li tirò, preso dalla rabbia.
Mentre tratteneva uno dei tanti urli che teneva all'interno di sè.
Passò parecchio tempo, e la scatola del biscotti che aveva porso a Taehyung era lì, ancora aperta forse ad attendere di nuovo le mani del minore.
E, nonostante fosse passato poco dall'accaduto, a Jimin mancava.
Gli mancava il fatto che qualcuno si preoccupasse per lui, perchè ciò non accadeva da tempo.
Ma che aveva combinato?
Aveva scacciato il biondo come se fosse una mosca, e molto probabilmente aveva pensato che fosse tale in quel momento di pazzia.
Però, allo stesso tempo, pensava che ciò che aveva fatto era giusto, che scacciare via una possibile amicizia era solo un modo per salvarlo dal soffrire ancora, per salvarlo dal dolore, dalle lacrime, dalla vita.
Perchè in fondo che cosa stava vivendo lui? Che diavolo stava vivendo se non aveva trovato il concetto della sua esistenza, se non aveva trovato un qualcosa da cui pendere?
Erano forse i suoi sogni?
"Una volta realizzati, forse sarà giunta la mia ora, perchè sarà finito tutto, perchè non ho più nulla da perdere, perchè ho visto tutto ciò che dovevo vedere"
Pensava, e questo era il pensiero più  brutto che una persona poteva fare, perchè semplicemente la sapienza è immensa, come lo è la visione delle cose.
Perchè chi ha detto che un cieco non vede? Chi ha detto che i sordi non sentono, o che i muti non parlano, se prima sono loro, a non ascoltare ciò che dicono?
Jimin buttò la testa sul tavolo, mentre i pensieri gli incendiavano la testa, mentre il cuore emetteva uno strano rumore.
Guardò i biscotti, che rimanevano lì, immobili, come erano stati lasciati.
In fondo, aveva fame.
Ma come poteva mangiare se ciò lo avrebbe fatto peggiorare?
Se ciò l'avrebbe reso più  grasso? Se ciò l'avrebbe reso più  brutto?
E, tra tutti quei pensieri, non era ancora arrivato quello che gli diceva che il mondo è colmo di ciechi.
Il campanello suonò, e sentì la sua anima saltare verso il soffitto.

Chi diavolo poteva essere?

Butterfly {Vmin} #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora