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Bryan salta in macchina e fa rombare il motore. 

Si sente eccitato. 

Come prima di un incontro di lavoro importante, prima di un lancio col paracadute, prima di una scopata. Sà che non dovrebbe, ma è così. 

Tutti hanno un punto debole, una fessura da cui è possibile silenziosamente cominciare a fare leva, per poi fare cedere tutta la corazza, il problema è sempre trovarlo . Ma lui oggi ha scoperto qual è il punto debole di Elisa che gli permetterà di spogliarla di ogni difesa : è Jason. 

Jason è il mezzo che gli farà raggiungere il fine: riallacciare i rapporti con lei. 

Non sa ancora per arrivare a dove: a una scopata, a una relazione, semplicemente alla verità per poter dirle definitivamente addio?

Vuole  la verità, scoprire cosa è successo 5 anni prima e perché. 

Sicuramente Elisa era ancora innamorata di lui quando se ne è andata, questa è la conclusione a cui è arrivato dopo il colloquio con Jack. Prima non lo aveva capito, era troppo arrabbiato e frustrato per essere razionale, e l'unica cosa che voleva era che lei firmasse quelle maledette carte e sparisse dalla sua vita. 

Quando Jack gli ha detto che lo aveva fatto e che era andata meglio del previsto non si è curato di chiedergli quanto meglio. Fosse stato in sé lo avrebbe fatto, ma non lo era. 

Scoprire oggi che Elisa non ha voluto nulla ...è stato come ricevere un pugno nello stomaco. E' stato il suo modo per scusarsi per averlo tradito? Poca roba, ok, ma sarebbe comunque qualcosa, un gesto, per fargli capire che nella sua vita era stato importante . 

Ma lui era troppo arrabbiato per capirlo. 

Vuole arrivare a capo di questo Rebus che lo tormenta da 5 anni, ed Elisa è la chiave.

Quando spalanca la porta del caffè la individua subito, è  seduta ad un tavolo appartato, rivolta verso l'entrata. 

Ha in mano il cellulare, quando alza lo sguardo, i loro occhi restano agganciati per qualche secondo...  Dio sembra che non sia passato neanche un giorno. 

Bryan sente le pulsazioni aumentare, stringe la mandibola per darsi un contegno mentre la osserva impietoso, alla ricerca di qualche difetto. 

Le sue origini italiane sono evidenti in ogni tratto: nei capelli corvini che le scendono sulle spalle, una criniera lucida e setosa in cui ha sempre adorato affondare le mani. Nelle sopracciglia arcuate, nere e ben delineate; nella pelle olivastra, il naso dritto, in quegli occhi profondi come due pozzi da cui non c'è ritorno. Cazzo quanto ha amato quegli occhi, ricorda lo sguardo diffidente con cui l'ha squadrato la prima volta che si sono incontrati, lui, a cui tutte le donne si erano sempre arrese facilmente.  Fissa quella  bocca carnosa, il  corpo seducente . Si maledice perchè la desidera ancora, come non gli è capitato con nient'altro in tutta la sua vita. 

Passa una mano tra i capelli nervoso e le si siede di fronte .

'Scusa, aspetti da molto?'

ha deciso di giocare il ruolo del perfetto gentiluomo, almeno per un po'. Sà che gli ultimi anni non devono essere  stati una passeggiata neanche per lei, qualunque cosa sia accaduta  davvero quella notte .

'No, sono appena arrivata. Non c'è problema.'

Anche lei a quanto pare ha deciso di tenere un atteggiamento distaccato e professionale, bene, sarà più divertente. 

In un qualche modo... gli piace l'idea di giocare con lei quella partita.

'Hai già ordinato?' 

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