E' stato una giornata al cardiopalma.
Ha dovuto fare i salti mortali per infilare più appuntamenti possibili in agenda e tutta la settimana sarà così, non le è mai capitata una situazione del genere. Tutti vogliono comprare.
Non solo i loro clienti abituali , o quelli che hanno partecipato alla mostra ma tanti emeriti sconosciuti che chiamano per venire in Galleria. Sa bene che è merito dei giornali e degli articoli che sono usciti su di lei. Sa bene che lei e Hanna hanno gestito le cose al meglio, ma che il nome Palmer ha dato a tutto una risonanza incredibile.
Vorrebbe che non fosse così per godersi a pieno il loro successo, invece si sente in colpa, anche se sa che non dovrebbe.
Saluta Ginger ed esce dalla Galleria.
Ha chiamato Ella per avvertirla che sarebbe arrivata non prima delle sette, le dispiace per Jason ma sia lei che Bryan questa settimana avranno mille impegni, per fortuna poi li aspetta una settimana in Montana tutti insieme.
Ne ha parlato con Hanna, forse non era il momento migliore per sparire, con tutto questo fermento attorno alla Galleria, ma lei ha detto che invece è meglio così. I clienti diventeranno ancora più ansiosi e magari al suo ritorno i giornalisti si saranno dati una calmata e saranno passati ad altro.
Lo spera vivamente.
Cammina verso la fermata della metro, anche se Bryan odia il fatto che lei non approfitti dell'autista, ama mantenere la sua autonomia. Preferisce che Tom il loro autista\uomo della security si dedichi a Jason ed Emma, soprattutto quando lei non c'è.
Ha provato a chiamare Bryan nel pomeriggio per sentire di che umore era, ma non è riuscita a parlargli. Rosy le ha detto che era impegnato in varie riunioni e che sarebbe stato a casa per cena, non prima.
Sicuramente con tutto questo polverone mediatico avrà un bel po' di grane da gestire, spera solo che non si arrabbi con lei. Pensare alla sera prima le fa incurvare le labbra in un sorriso, le cose che gli ha detto ... è stata per la prima volta a sentirsi davvero sicura di aver fatto la scelta giusta a tornare con lui.
L'ha fatta sentire amata e capita, e vedere l'espressione sul suo viso ... non pensa che Bryan si sia mai aperto davvero con qualcuno, prima di ieri sera. Nemmeno con lei.
Sa che in gioventù ha avuto anni turbolenti in cui si è messo spesso nei guai, risse, bevute, e passatempi rischiosi come corse in macchina e sale da gioco, prima di mettere la testa a posto. In seguito si era rifiutato di lavorare in una delle innumerevoli aziende paterne, per fare le sue prime esperienze lavorative altrove , sempre per sfidare Adam, seppur in un modo meno autodistruttivo.
Si erano conosciuti per caso in un locale , lei frequentava ancora l'ultimo anno di college ed era entrata con un documento falso, perché doveva ancora compiere 21 anni, lui un 26enne in carriera , festeggiava l'ennesima promozione con alcuni amici. La loro attrazione era stata immediata, ma prettamente fisica. Più basata su logiche di possesso e desiderio che su un'effettiva affinità elettiva.
Quello era avvenuto solo dopo, ma mai come la sera prima lo ha sentito davvero suo. Era come se tra di loro ci fosse sempre stato un vetro impossibile da spezzare, come se lui avesse sempre voluto proteggersi da eventuali delusioni, aspettando di essere ferito. La sera prima l'aveva guardata negli occhi e le aveva detto che si fidava di lei, e sa che non mentiva.
Per la prima volta quel vetro era crollato.
Il nome della sua fermata la riscuote dai pensieri su ciò che hanno fatto dopo, scende dal treno e si affretta per le scale con le guance ancora arrossate. Saluta con un sorriso il portiere e in un attimo è in ascensore, non vede l'ora di abbracciare il suo cucciolo, sente il cellulare che squilla.
'Ciao Bryan!'
'Ciao, sei a casa ?'
'In ascensore..'
'Bene. Sai che non sono tranquillo con questa storia della metro. – sente che sospira - Stasera per cena non ce la faccio, volevo avvertirti prima ma è stata una giornata infernale. Dai la buonanotte a Jason da parte mia? Non credo che sarò a casa prima delle dieci...'
'Ok, non ti preoccupare... tutto bene?' Si morde la lingua 'Cioè... ho letto i giornali, so che non può andare bene, avrai un sacco di casini... sarà stata una giornata infernale.... Immagino che stasera non avrai una gran voglia di vedermi...'
Bryan la interrompe
'Ehi piccola ... va tutto bene, ok? E io ho voglia di vederti, e non solo di vederti a dirla tutta.. quindi stasera aspettami prima di andartene a letto, ok? O sarò costretto a svegliarti. Dopo una giornata come quella di oggi sei l'unica che può migliorare le cose.'
Elisa sorride al telefono
'Davvero?'
'Vale ancora quello che ti ho detto ieri sai? Non me ne frega niente di quello che scrivono i giornali. Dobbiamo resistere solo altri 4 giorni, poi ce ne andiamo in Montana e per una settimana ci sarete solo tu e Jason.... E la tua famiglia, ok... ma affrontiamo un problema per volta. E' l'ultimo ostacolo prima di passare un po' di tempo da solo con te ... ne varrà la pena.'
'Aspetta a dirlo di aver rivisto mio padre...' lo punzecchia lei prima di mettere giù.
Poi entra sorridendo, impaziente di abbracciare il suo cucciolo.
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Traditrice !
Romance'Bryan ... perfavore ascoltami ..' cerca di farlo ragionare ma sembra impazzito 'Vattene! CAZZO! VATTENE FUORI DA QUESTA CASA!' non l'ha mai visto così, non lo riconosce, le urla in faccia il suo sguardo gelido è pieno di odio. 'Guardami tesoro...