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Come sempre quando c'è un problema, hai un unico modo per risolverlo: prendere il tono per le corna. 

Elisa cammina a passo di marcia verso l'atelier di Rob che l' aspetta per le 9,30, quella mattina ha chiesto a Bryan di accompagnare Jason a scuola e non ha fatto neanche colazione , è ansiosa di affrontare la questione, quindi anche se sono solo le 9,00 sta già suonando il campanello. 

Con una certa insistenza , deve ammettere.

Si è ripromessa di affrontare la questione in modo freddo e pragmatico, urlare non serve a nulla, come rifiutarsi di ascoltare quello che ha da dire la controparte. In questi casi ci vuole freddezza e razionalità. 

Pensa a Bryan e a come riesce a mantenere il controllo , sempre,   al suo sguardo artico, che perfora l'interlocutore e gli fa capire che ci sono voluti milioni di anni di evoluzione per forgiarlo, e a come non ci sia alcuna speranza che le sue argomentazioni, per quanto elaborate abbiano la meglio. 

Ecco, lei farà così. Pacata. Fredda. Razionale. Imperturbabile.

Spalanca la porta con forza e la fa sbattere contro il muro, chisseneferga!

Entra a passo di marcia nell'atelier, i suoi tacchi a spillo risuonano sul pavimento di legno come delle martellate. 

Sente tutti gli sguardi dei presenti su di sé, ma non guarda nessuno, ha un obbiettivo ben preciso, non vuole perdere tempo. Lo intravede in fondo alla stanza, è contenta che non sia impegnato come al solito ma le stia già andando incontro, deve aver attirato la sua attenzione , chissà come. 

Si impone di sorridere, sorridere davvero.

'Elisa, i giornali non ti rendono giustizia, sei ammaliante' 

Rob le sta praticamente facendo una radiografia, il solito adulatore, anche se questa volta non ha bisogno di mentire. Per l'occasione ha indossato uno dei vestiti estivi più sexy che ha, corto e attillato quanto basta per non essere indecente ma far risaltare i suoi punti di forza.

'Hai davvero tempo per leggere quelle fesserie?' 

Fa un gesto con la mano in aria, gli italiani si sà, amano la gestualità. 

'Parlami di te piuttosto, mi diceva Hanna che sei in pieno fervore creativo.. c'è un posto dove possiamo parlare tranquillamente?'

 Gli appoggia una mano con fare amichevole sulla spalla 

'Così possiamo capire insieme come risolvere le nostre questioni'.

La luce che si accende negli occhi di Rob le conferma come sia lontano dall'immaginarsi anche lontanamente che cosa lo aspetta quando saranno da soli, e la cosa le mette un po' di buon'umore per la prima volta da quando Hanna ha vuotato il sacco la sera prima. 

Rob non se lo fa ripetere due volte e la guida in un locale separato, poi chiude la porta e le indica le enormi tele coperte.

'Come ti avrà anticipato Hanna, ho cercato di dipingere a memoria' 

strappa via il telo e le mostra l'opera incompiuta 

'ma non posso esporre un quadro a cui manca l'anima. Non posso, come artista e come serio professionista, ne andrebbe la mia carriera, la mia immagine, la mia reputazione, la mia dignità. Per farlo' 

si volta verso di lei e la guarda ipnotico 

' ho bisogno di possederti, di catturare la tua anima, di impossessarmi...'

Non lo lascia finire.

'Rob, ti prego, risparmiami il bal bla bla...' 

L'espressione attonita che gli vede in volto la farebbe quasi ridere se non fosse furente. 

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