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Elisa guarda Jason che si è appena addormentato.

Sta riordinando silenziosamente i libri che sono rimasti sul tappeto, la lucina fatta ad astronave emette una luce bluastra , la sua cameretta sembra un rifugio sicuro, avvolto nella penombra. 

Lo guarda rannicchiato sotto le coperte, una mano sotto il cuscino. Ovviamente le ha chiesto di Bryan nel pomeriggio , del perché non fosse a casa quando si è svegliato, si è inventata un impegno improvviso e l'ha distratto portandolo fuori fino all'ora di cena. 

Si sono divertiti a fare compere, e per una volta non ha badato a spese, era troppo contenta. Si avvicina per dargli un bacio sulla fronte, gli sposta una ciocca di capelli, ed esce leggera senza fare rumore.

E' una serata calda, ha aperto le finestre e il rumore della città le tiene compagnia. Si lascia cadere sul divano della sala, i piedi nudi sopra il tavolino. Ha male dappertutto, nello stesso tempo sente il suo corpo rilassato e soddisfatto. 

La brezza che entra dalle finestre le accarezza le lunghe gambe nude, coperte da un paio di shorts e la pelle che la canotta lascia scoperta, prende un elastico dal polso e si tira su i capelli sciolti sulle spalle, raccogliendoli in una coda alta. Sta sudando, ma non ha voglia di sigillarsi dentro casa e accendere l'aria condizionata . 

Pensa a cosa le ha detto Bryan la mattina, il video, i documenti del divorzio, che vuole siano una famiglia. E' felice, è spaventata, è perplessa, mille diverse sensazioni si accavallano dentro di lei, e non sa capire se è perché sta accadendo tutto troppo presto, o forse troppo tardi.

Ha imparato a vive una vita normale, fuori dai riflettori, dalle feste, dall'opulenza del nome Palmer, dagli intrighi, dalle lotte di potere, dai giornalisti, dai problemi relativi alla sicurezza, ci sono stati negli ultimi anni solo lei, Jason e il suo lavoro. 

 Non esiterebbe un istante ad aggiungere Bryan a questa lista, ma prendere lui significa trascinarsi dietro tutto il resto, insieme ovviamente ai privilegi che ne derivano, di cui in questo momento però si rende conto di non sentire la mancanza.

Non che non sarebbe un grosso aiuto non dover sempre controllare l'estratto conto prima di acquistare un nuovo vestito o un paio di scarpe, poter prendere un jet privato per volare un fine settimana a Parigi ed essere il lunedì in galleria pronta per una giornata di lavoro, sa bene come ci si sente a cenare a base di ostriche e champagne sul tetto del mondo. 

O cosa si prova ad arrivare ad una festa in un meraviglioso abito Armani e sentire tutti gli occhi su di sé, ma non ha più vent'anni, l'incoscienza e la leggerezza di una ragazzina, capace di vivere tutto questo in modo spensierato e superficiale. 

Sà che tutto  ha un prezzo. 

Compirà 30 anni, e negli ultimi 5 la sua vita l'ha costretta ad affrontare la realtà di mantenere un bambino da sola, si è abituata a focalizzare la sua attenzione sul bicchiere mezzo vuoto, per anticipare i problemi, o risolverli sul nascere, non sa se è ancora capace di buttarsi a capofitto nelle cose come faceva un tempo.

Chiude gli occhi e appoggia la testa all'indietro. Si chiede se la donna che è diventata piacerà a Bryan anche una volta passato l'entusiasmo per la loro ritrovata affinità sessuale, o se la troverà troppo diversa dall'immagine stampata nella sua mente, che però non coincide più con quello che in questi anni è diventata. 

La ragazza sconsiderata, entusiasta, solare, che si butta a capofitto nella vita è stata sostituita da una mamma prudente, e non è esattamente la stessa cosa. Il citofono interrompe il caos nella sua testa, ha quasi paura ad aprire, poi resta accanto alla porta incerta su cosa aspettarsi.

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