Maddy
Le quattro ore successive trascorsero velocemente. Il cambio d'aula non fu così difficile grazie alla mappa del campus che mi aveva procurato Jade. Era immenso, quasi un labirinto.
C'erano biblioteche per ogni dipartimento e una struttura per chi desiderasse fare ogni tipo di sport: dalla scherma alla pallavolo. Dopo l'ultima lezione, finalmente proseguimmo in mensa. Non la immaginavo così confortevole. Oltre a dei tavolini da pranzo, vi era anche una piccola hall, punto di ritrovo di moltissimi studenti.
Ero lì da poche ore e già iniziava a piacermi quell'ambiente. Con i vassoi ci dirigemmo verso un tavolo.
«Il professore di biologia è odioso. Come può pensare di intimorire uno studente già dal primo giorno?»
«Probabilmente è una strategia ideata per indurci a studiare», commentai.
«Oppure a bucargli le ruote dell'auto.»
«Non dirai sul serio?»
«Perché? Sarebbe una figata e poi non oso immaginare la sua espressione mentre sta per venirgli un colpo.»
«Adesso basta parlare del professore. Stamattina mi hai raccontato di un ragazzo. Di chi si tratta?»
Sarebbe stato meglio cambiare discorso prima che qualche altra stramba idea le fosse balenata in testa.
«Quanto sei curiosa Madelyn Clark.» Mi lanciò un'occhiata divertita, poi si decise a parlare. «Ieri notte ho ricevuto un messaggio da una persona che, in fondo, non ho mai avuto il coraggio di dimenticare. All'inizio ero un po' restia, poi ho deciso di seguire il mio istinto.»
«E...?»
«Era Jared.»
Il suo nome venne pronunciato quasi con un urlo di gioia. Jared, come dimenticarlo. Lo conoscemmo due mesi fa, in estate, durante il nostro soggiorno a Los Angeles. Non dimenticherei quella serata per nulla al mondo. Dopo che io e Zoe terminammo il giro sulle montagne russe del Pacific Park – nonostante avessi manifestato dapprima il mio rifiuto – lo stomaco iniziò a fare capriole e vomitai esattamente sulle sue adorate scarpe della Calvin Klein. Non fu un bellissimo spettacolo da vedere, probabilmente mi avrebbe odiata ancora per quell'incidente.
«Jared? Ma... non dovrebbe trovarsi a Los Angeles?»
«È stata la mia stessa domanda. Mi ha spiegato che è qui a causa di un amico. Non mi ha voluto dare altre informazioni al riguardo, ma la cosa più interessante è che alloggiano proprio sul nostro piano, nell'appartamento 208.»
In quel preciso istante avrei voluto fortemente lanciarmi dal punto più alto di una montagna e mettere fine ai miei diciotto anni di vita.
Peccato! Soffrivo di acrofobia.
Non solo in estate continuò a provarci spudoratamente con la mia amica ‒ e per giunta sotto il mio naso come se la sottoscritta non fosse mai esistita ‒ ma la cosa peggiore era che Zoe continuava a mostrarsi interessata.
Dio, sto per vomitare.
«Siamo restati tutta la notte insieme, dopodiché stamattina mi ha portata in un bar a fare colazione. È stato un vero gentiluomo.»
Sì, adesso sto decisamente per vomitare.
«Wow...», riuscii a dire lasciando trapelare una leggera nota di finto entusiasmo.
«So perfettamente che non fai il tifo per lui, ma posso assicurarti che con me si è comportato più che bene. Questo dovrebbe bastare a tranquillizzarti.»
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Quando l'amore ti dà una speranza
RomanceDISPONIBILE IN TUTTI GLI STORE ONLINE E PRENOTABILE IN TUTTE LE LIBRERIE FISICHE! Madelyn Clark è una ragazza di 19 anni segnata da un'infanzia difficile. L'unica persona ad averla salvata dalla sua stessa vita è stato John, proprietario del pub in...