Capitolo 9

18.4K 388 47
                                    

MADDY


«Qualcuno ti ha lasciato un biglietto? Wow, abbiamo un ammiratore segreto», commentò Zoe entusiasta. Sembrava che il biglietto l'avesse ricevuto lei e non la sottoscritta.

«Shhh! Non urlare o avremo un rimprovero dal professore» dissi sottovoce.

Eravamo nel bel mezzo della lezione di biologia e già eravamo finite nel mirino di due studenti. Zoe non riusciva mai a contenersi quando si trattava di ragazzi, poi aggiungendo il fatto che si trattasse di una sfigata come me, allora la cosa diventava più entusiasmante.

«Hai già qualche idea su chi possa essere stato?»

«No, sinceramente non mi interessa più di tanto.»

«La smettete voi due? Non riesco a seguire la lezione, accidenti!» sbraitò il ragazzo seduto davanti a noi.

«E tu cosa vuoi? Ah già, ti dà fastidio ascoltare perché nessuno ti si fila, sfigato.»

«Zoe!» la ammonii.

Il ragazzo ci lanciò un'occhiata infastidita, sistemandosi gli occhiali da vista sul naso e subito dopo ritornò a seguire la lezione. In effetti sembrava la versione di Steve Urkel di "otto sotto un tetto".

«Dove eravamo rimaste? Ah, sì certo. Qualche nome su chi possa essere ce l'avrei», continuò a punzecchiarmi.

«Oh, ma davvero? Sarei molto curiosa di ascoltare la sua tesi, signorina Hill», la presi in giro.

«Mi hai appena detto che Drew, ieri, si è in un certo senso dichiarato, quindi per ipotesi potrebbe essere il primo candidato.»

«E la seconda ipotesi?»

«Ian.»

«Che cosa?» Stavo per strozzarmi con la mia stessa saliva. Fu impossibile non attirare l'attenzione. Avevo alzato così tanto la voce che tutti i presenti si erano girati nella mia direzione e per "tutti" intendevo anche il professor Smith. Deglutii a fatica quando lo vidi avanzare verso di me.

Accidenti Maddy, non ne combini una giusta.

«Signorina Clark, trova le mie lezioni noiose?»

Il suo tono era decisamente impostato e potevo leggergli in faccia quanto fosse incavolato. Avevo appena scatenato l'ira del lupo senza volerlo, avrebbe potuto torturarmi finché non ne avesse avuto abbastanza.

«In realtà io...»

«Lei cosa?» Mi incalzò, trucidandomi con lo sguardo. Avrei voluto una bacchetta magica per dissolvermi all'istante. Odiavo essere fissata e mi rendeva alquanto agitata, forse un po' troppo.

Rilassati Maddy, conta fino a 3.

1

«Allora? Sto aspettando una risposta.»

2

Inspira ed espira, Maddy.

«Le continuo a ricordare che siamo in un'aula, non in un bar del centro.»

3

Ormai le sue parole giunsero ovattate. Davanti ai miei occhi c'erano soltanto i numerosi sguardi puntati nella mia direzione. Dovevo andarmene, subito.

«Basta!»

Troppo tardi, ero scoppiata. Diventai rossa in viso, non sapevo se per l'imbarazzo o per la forte pressione.

«Crede di poter fare così con tutti gli studenti solo perché ha un pezzetto di carta? Siamo umani, non giocattoli.»

Tutti mi fissarono a bocca aperta. L'avevo combinata grande, ma non mi importava. Mi alzai di sbotto e uscii di corsa dall'aula. Continuai a correre lungo il corridoio; non ne potevo più, avevo bisogno di respirare, di disintossicarmi da tutta quella gente pronta a puntare il dito senza conoscere nulla di me. Scesi con tutta fretta le scale e sbadatamente feci scontro con qualcuno.

Quando l'amore ti dà una speranza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora