Quando l'amore ti dà una speranza

Capitolo 55

MADDY

L'uno sarà la forza dell'altro.
Finché saremo insieme, non saremo mai soli

Furono quelle esatte parole a spingermi fin lì, quella mattina.
Durante la notte non chiusi praticamente occhio, rimuginando sul fatto che il padre di Ian fosse a New York per l'inaugurazione della nuova nave progettata dalla sua azienda.
Ian si era dimostrato disinteressato e taciturno durante il nostro ritorno a casa ma in cuor mio sapevo che la sua era soltanto una maschera.

Mostrarsi indifferente ma starci male dentro.

Ormai quel lato del suo carattere l'avevo memorizzato bene. Era trascorso troppo tempo da quando si erano rivolti la parola, ognuno per conto suo ma d'altronde continuavo a ripetermi la stessa domanda.

Come può un padre vivere per così troppo tempo lontano da un figlio?

Entrambi avevano dovuto sopportare il dolore di una perdita importante e invece di sostenersi a vicenda, erano caduti in uno stato di inerzia che li aveva poi spinti verso l'allontanamento.
Entrambi, però, avevano sottovalutato una cosa importante.
Comunque fossero andate le cose, Thomas sarebbe sempre stato suo padre ed Ian sarebbe sempre rimasto suo figlio.

Certi legami non puoi spezzarli così facilmente

Giunsi dinanzi all'Empire State Building.
La maestosità del grattacielo quasi mi fece girare la testa.
Mi tremavano le gambe e probabilmente ci sarebbero stati molti imprenditori a quella conferenza. Come sarebbe passata inosservata una ragazza come me?

Forza Maddy, non spaventarti. Sei qui per aiutare Ian.

Mi feci coraggio ed entrai nell'atrio.
Mi trovai subito dopo faccia a faccia con la receptionist.

《Buongiorno》

《Buongiorno signorina. In cosa posso esserle utile?》

Decisa e convincente

《Ehm...sono qui per l'inaugurazione della Royal Ship. Il signor Thomas Davis dovrebbe essere già arrivato》

Bugia. In realtà non conoscevo gli orari ma sarebbe stato meglio farmi avanti.

《Lei chi è?》

Giusto. Chi sono? Sono una fan? La fidanzata del figlio? Oppure una dipendente?

Mi continuò a fissare in attesa di una risposta.

《Sono...la sua assistente personale. Ho da consegnargli alcuni documenti molto importanti e purtroppo al cellulare non risponde. Devo consegnargliele assolutamente, è urgente》

《Guardi, in questo momento...》 si guardò l'orologio al polso 《la conferenza dovrebbe essere già iniziata e comunque non mi è permesso far entrare nessuno che non possieda una giacca ed una cravatta》sentenziò soffermandosi sul mio abbigliamento.

Ho bisogno di un'alibi perfetto!

《Ascolti, conosco il signor Davis e non ama che le cose vadano diversamente da ciò che si aspetta. Potrebbe addirittura farvi causa, inoltre rischierei anche la mia carriera lavorativa...mi capisce no?》

Mentre parlavo continuava a guardarmi confusa, come se non ci stesse capendo un tubo di quello che le stavo dicendo, poi accavallò le gambe picchiettando con le dita sul banco.

Forse la stavo innervosendo più di quanto lo stesse facendo lei con me.

《Bene, ci siamo intese. Quindi, mi dice a che piano si trova?》