Capitolo 39

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E chi se ne frega
se gli altri lo sanno
Non mi fai più paura
Non ho più paura

-Dolcenera ft. Professor Green

MADDY


《Non me l'aspettavo di trovarti qui. Non dovresti essere a lezione?》, gli chiesi mentre uscivamo dal campus.

La sua mano poggiata sulla mia spalla mi rese particolarmente imbarazzata. Sapevo che in quel preciso istante, Ian ci stava osservando e probabilmente non gli avrebbe fatto molto piacere, soprattutto dopo l'ultimo scontro avvenuto tra loro.

《Ho deciso di lasciare tutto e venire un pò da te. Spero non ti sia dispiaciuto》.

《Oh, no...al contrario mi hai stupita》

Sul suo volto si formò un sorriso compiaciuto《Adoro sentirtelo dire. Ti andrebbe di fare un giro?》.

《Un...un giro?》, balbettai.

《Sì. Non vuoi?》, chiese contraendo gli zigomi.

Restai qualche minuto in silenzio.

È arrivato fin qui per me, mi sembra di cattivo gusto mandarlo via

Allo stesso modo, il mio pensiero volò verso Ian. Nonostante non fossimo fidanzati, avevo paura di poterlo ferire in qualche modo.
Vederlo in quello stato, ieri sera, non fu di certo un bellissimo spettacolo e sapere che probabilmente la causa fossi stata io, mi rendeva ancora più colpevole.

Certo che però non ci ha impiegato molto a fare il cascamorto con quell'oca.

《Delle volte è così odioso》

《Odioso?》

Di colpo mi irrigidii spalancando gli occhi.
Cavolo, la mia abitudine di parlare con la mia coscienza in pubblico, un giorno o l'altro, mi avrebbe rovinata.

《È odioso quel...》, mi guardai intorno in cerca di un'alibi 《quel maglione a quadri rosso e nero》, dissi indicando una ragazza che camminava sull'altro lato della strada.

Povera ragazza, era passata sotto accuse senza volerlo.

Aggrottò la fronte, stranito dal mio comportamento poi aggiunsi 《Comunque sì, gradirei fare un giro con te》, sorrisi per non destare altri sospetti.

Complimenti, adesso ti tocca restare con lui

Quando le rughe sulla sua fronte scomparirono, finalmente potei respirare un pò di più《Grandioso. È quella la macchina, seguimi》.

Salimmo sulla sua Maserati Ghibli blu.
Faceva uno strano effetto trovarmi su un auto che non fosse quella di Ian.
Di colpo un'ondata di malinconia mi avvolse.

Ricordai la prima volta che salii sulla sua auto, si era ferito ad una mano sferrando colpi su un tronco di un albero ed io mi ero offerta di aiutarlo.
Chiacchiere e risate ci accompagnarono per quel breve tragitto e quell'attimo creatosi tra di noi si rivelò essere davvero piacevole.

Quel piccolo pensiero mi strappò un sorriso inaspettato.

Stavo sorridendo...per lui.

《A cosa stai pensando?》, chiese William scuotendomi dai miei pensieri.

《Come scusa?》

《Stavi sorridendo. A cosa pensavi?》.

Mi morsi il labbro mentre vidi Ian uscire dal cancello universitario. Il cuore ritornò a riacquistare un ritmo veloce.
Proseguì verso la sua auto, saltò sù e quando accese il motore, si accorse che lo stavo guardando.
Deglutii con fatica l'enorme boccone, soffocando quella voglia irrefrenabile che avvertivo ogni qualvolta i miei occhi incontravano i suoi.

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