Capitolo 44

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"In qualunque giorno triste che tu avrai io sarò al tuo fianco, e farti avere la certezza che ogni tuo problema sarà anche il mio e che in due i problemi si superano senza cicatrici."

- A. Sala

MADDY

Aprii lentamente gli occhi, svegliata dal brontolio di un tuono.
Avevo la gola secca ed un forte mal di testa.
Quando ebbi il coraggio di aprirli definitivamente, capii subito di non
trovarmi in camera mia.
In quel momento mi sarei messa volentieri ad urlare fino ad esaurire le corde vocali, ma quando vidi che il ragazzo sdraiato al mio fianco era Ian, mi tranquillizzai.

Indossava ancora i jeans della sera precedente mentre la sua schiena era completamente nuda.

Come fanno gli uomini a dormire scoperti anche in pieno inverno, non lo capirò mai.

Avvertii il suo lieve respiro sul mio viso mentre con lo sguardo mi posai sul suo braccio che circondava il mio fianco.

Riusciva ad essere così bello anche quando dormiva, incredibile.

Cosa ci faccio a letto con lui?

Cosa vuoi farci?. Non dirmi che ti dispiace?!

E tu cosa vuoi impicciona?

Ricordarti quanto sei fortunata ad aver dormito con una visione simile.

Di sicuro molte ragazze erano passate per il suo letto e la cosa mi infastidì non poco.

Cercai di scostarmi da lui senza farlo svegliare. Mi misi a sedere sul letto provando a ricordare gli avvenimenti della sera precedente.
A parte la discussione avuta con Ashley, non ricordai più nulla.

Scesi dal letto alla ricerca delle mie scarpe.

《Dove cavolo le avrò messe?》

《Derek no...no non lasciarmi》

Mi voltai di scatto. Ian si stava agitando nel sonno. Mi avvicinai alla base del letto, iniziò a sudare.

《Derek, Derek no, no. Ti prego non lasciarmi, resisti. Torneremo a casa insieme, te lo prometto》.

Stava avendo delle convulsioni.

《Ian, Ian calmati, stai sognando》

Quando aprì gli occhi balzò dal letto. La sudorazione eccessiva, il respiro accelerato, conoscevo benissimo quella sensazione. Aveva appena avuto un incubo.

Si portò una mano davanti agli occhi, ancora scosso, mentre cercava di riacquistare la lucidità e la calma.

《Chi è Derek?》, gli chiesi piano.

Non rispose. Si alzò soltanto dal letto, andando verso la finestra.
Fuori era cominciato a piovere, la pioggia batteva forte mentre il cielo era diventato di un grigio piombo.

Metteva ansia, tristezza, solitudine...

《È mio fratello》, rispose tutto d'un fiato.

Aspettai in silenzio che continuasse, non l'avrei forzato.

《Più di una volta mi hai domandato cosa ci facessi qui. Ci sono molte cose che non conosci di me》

Era vero. C'erano ancora un bel pò di cose che non conoscevamo nè dell'uno e nè dell'altra ma di una cosa ero sicura. Entrambi eravamo accomunati dallo stesso dolore.

《Ho...ho ucciso mio fratello》

Pronunciò quelle parole come se avesse a disposizione quel poco di voce che gli restasse. Restai immobile, sconvolta dalle sue stesse parole.

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