Quando l'amore ti dà una speranza

Capitolo 59

MADDY

Ti porterò via con me...

Per un attimo avevo creduto che Ian mi avesse convinta che non sarebbe stata una buona idea scappare ancora una volta dinanzi i problemi, invece la sua risposta mi lasciò senza fiato.
Mi aveva regalato la possibilità di decidere da sola nonostante sarebbe potuta essere una cattiva idea in un momento del genere ma la cosa più importante era che lui continuava a restarmi accanto nonostante continuassi a dargli mille motivi per andarsene.
Ero cresciuta con quella convinzione, stampandomela così nella mente come il primo comandamento; ero convinta che non sarei mai stata amata veramente, che l'amore sarebbe stato solo un modo carino per rimbambirti attraverso serie tv o film strappalacrime...Ero davvero convinta di tutto ciò ma quando mi fermavo a frugare in quei due cristalli, capivo quanto mi fossi sbagliata.
Ian mi amava nonostante fossi una sciocca problematica.
A lui non importava della mia vita passata, a lui importava soltanto di restarmi accanto il più tempo possibile perchè si sà, il tempo non ti verrà restituito una seconda volta.

Qualcuno diceva " Siamo fatti di tempo", ed era vero.
Nasciamo avendo del tempo a nostra disposizione, cresciamo sprecandolo il più delle volte in faccende inutili e quando poi necessitiamo di una quantità maggiore, scopriamo di non averne più abbastanza.
La verità è che il tempo è l'unico bene prezioso che non può essere contraffatto o tantomeno preso in prestito. Non importa se siamo ricchi o poveri, cristiani o musulmani, il tempo finirà per tutti prima o poi.
L'unica cosa che ci è concessa in questa vita è spenderlo...goccia dopo goccia nel miglior modo possibile perché tutto ciò che verrà perso rimarrà perduto.

Quella mattina stessa, Ian mi accompagnò a prendere le mie cose nel mio appartamento. Avevo lasciato una lettera a Zoey sul tavolino spiegandole tutto ciò che era successo e che avrei avuto bisogno del tempo per riflettere prima di tornare lì.
Non ero ancora pronta ad affrontare tutta quella situazione.
Subito dopo scappammo insieme. In macchina non gli avevo fatto altre domande perchè qualunque posto sarebbe stato migliore al suo fianco.
Per tutto il tragitto mi aveva tenuto la mano stretta sul suo cuore senza lasciarla un attimo. Ne avevo tremendamente bisogno.
Solo quando arrivammo si distaccò per spegnere il motore. Mi guardai intorno, eravamo nel centro di New York.

《Siamo arrivati. Dobbiamo entrare in quel palazzo bianco》

Scesi dall'auto notando l'enorme palazzo con ampie vetrate.
Senza perdere altro tempo, afferrò la mia mano e ci dirigemmo verso l'interno. Prendemmo l'ascensore e salimmo al decimo piano.

《Ian ma dove...》

Non ebbi il tempo di terminare la frase che poggiò il dito sulle mie labbra.

《È una sorpresa》 mi sussurrò dolcemente.

Quel ragazzo era sempre stato un mistero per me.
Un attimo dopo fummo sul pianerottolo, proseguimmo verso la seconda porta a destra. Ian frugò nella tasca dei jeans ed estrasse le chiavi inserendole nella toppa. Quando la porta fu spalancata mi fu tutto chiaro.

《È questo, vero? È questo l'appartamento di cui mi parlasti》gli chiesi guardandomi intorno.

《Sì》rispose richiudendosi la porta alle spalle.

Mentre mi perdevo in ogni piccolo particolare mi chiesi dove avesse avuto del tempo per arricchirla di cose nostre.
Un accogliente soggiorno era diviso dalla cucina da due porte scorrevoli a vetro. Sul tavolino, un vaso con motivi floreali ospitava delle rose rosse profumate. Erano ancora fresche quindi molto probabilmente erano state messe lì ieri.
Sulla parete c'era una delle foto che scattammo insieme, a Dicembre, sotto l'enorme albero di Natale a Rockefeller center mentre in un angolo vicino al divano, vi era una libreria.