Capitolo 23

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MADDY

《Io vorrei un panino con hamburger, formaggio e bacon》, mi disse la signora al tavolino sorridendomi.
Presi il blocchetto annotando l'ordinazione.
《E anche delle crocchette di pollo con patatine fritte》
《Tesoro non credo che al bambino faccia bene così tanto "cibo spazzatura"》, rispose l' altro in tono rimproverante indicandole il grembo.
Beh se per lui era così schifoso il cibo perchè diavolo la portava in un pub?
Avrei tanto voluto dirglielo ma mi trattenni dal farlo.
《Oh David, lo dici perchè ti preoccupi per noi due oppure è un modo carino per dirmi " Stai diventando un'obesa da fare schifo? ".》
Davvero volevano discutere di questo in mia presenza?. Aiutatemi vi prego.
Il marito mi lanciò un'occhiata di imbarazzo. Comprensibile dato che stava per passare davanti ai miei occhi come " il marito idiota dell'anno".
《Deve scusarci signorina, ma delle volte è un tantino suscettibile mia moglie》
《Oh David, smettila di parlare come se io non fossi presente》, lo ammonì con un'occhiataccia poi si girò a guardarmi 《Mio marito è un tantino pignolo, non crede?. Si preoccupa più del dovuto su cose inesistenti.》
Guardai prima l'uno poi l altro confusa. Ci mancava solo ritrovarmi a fare l'avvocato di "giovani coppie in crisi anti parto ".
《Non importunare la cameriera con i tuoi piagnistei, se è il doppio che vuoi mangiare eccoti accontentata》, sbottò l'altro a braccia conserte.
《Smettila di trattarmi come un' ammalata》.
Quei due parvero così buffi ai miei occhi, li ascoltai per più di 5 minuti litigare ma sotto sotto potevo vedere del tenero nei loro sguardi, due coniugi che si comportavano da ragazzini ma che si preoccupavano l'uno per l'altro. In quel momento mi vennero in mente tutte le litigate avute con Ian, il nostro urlarci in faccia e subito dopo cercarci in mezzo ad una folla intera.
Allora cos'era il nostro?. Un litigio usato per camuffare i nostri reali sentimenti?.
Avanti Maddy, sei nel bel mezzo di una discussione tra coniugi e tu l'unica cosa che riesci a fare è pensare ad Ian?.
《Mangerò il triplo e non mi importerà delle calorie》
《Credi che a me interessi delle tue forme paffute?.》
《Quindi mi stai dando della cicciona?》
《Signori?》, li interruppi con un tono leggermente nervoso. Per poco non mi mandavano in fumo il cervello. Si voltarono entrambi a guardarmi e prima di parlare tirai un grosso respiro.
《Signora, credo che non faccia poi così male mangiare un pò più del dovuto a meno che sia nocivo per la salute di suo figlio e in questo caso mi sembra ci sia nessun problema》, spiegai con un enorme sorriso, poi mi girai in direzione del marito 《Signor David, se tiene tanto alla salute di sua moglie e di suo figlio, a questo punto farebbe meglio a rinchiuderla in casa oppure la porti in un ristorante per vegetariani》 Mi guardarono entrambi a bocca aperta. Forse ero stata un pò troppo schietta ma finalmente li avevo zittiti.
Mostrai loro uno dei miei sorrisi e tolsi il disturbo.
Se John mi avesse vista parlare così ad un cliente, di sicuro mi avrebbe sbattuta fuori a suon di calci ma fortunatamente ero la "sua Maddy " e ciò mi garantiva immunità.
Mi incamminai per portare l'ordinazione in cucina quando due uomini distinti in giacca e cravatta fecero ingresso nel pub catturando la mia attenzione. Si guardarono intorno dopodichè vennero verso la mia direzione.
《Buonasera, abbiamo bisogno di parlare col proprietario del locale》.
Perchè due tizi cercavano John?
《In questo momento è nel suo studio e potrebbe essere impegnato. Voi chi siete?》
L'altro continuava a scrutarmi dal basso verso l'alto e stavo iniziando a sentirmi un tantino a disagio. Il tizio sulla mia destra mostrava l'età sulla cinquantina mentre l'altro poteva essere suo figlio dati i suoi tratti abbastanza giovanili.  Gli avrei dato un 24 anni al massimo.
《Avevamo un appuntamento. Sono cose personali da dover discutere in privato con il diretto interessato e non con una cameriera》, intervenne il più giovane.
Il suo tono quasi altezzoso mi aveva infastidita un bel pò.
Solo perchè indossava un abito degno della sua persona aveva il diritto di trattarmi in quel modo?.
《William》, lo ammonì il signore più grande.
《Che cosa ho detto di male, papà?. Siamo qui per parlare con John e non con una cameriera.》
Basta, adesso lo rispondo per le rime.
《Si dà il caso che la " cameriera "》 , mimai tra virgolette 《ha un nome. Mi chiamo Madelyn Clark e sono anche la sua assistente personale e quindi anche io ho voce in capitolo nelle cosiddette questioni private》, dissi tagliente a braccia conserte.
Sbruffone da quattro soldi.
Lo zittii all'istante dato il cambio improvviso della sua espressione.
《Quindi lei è la signorina Maddy. Che piacere conoscerla, John parla molto di lei. Mi presento, mi chiamo Philip Morgan e lui è mio figlio William》.
Il padre gli diede una gomitata invitandolo a presentarsi.
Il ragazzo si schiarì la voce poi mi diede la mano 《Piacere, William》
Restai a fissargli la mano poi alzai lo sguardo 《Piacere di non conoscerti》, risposi acida.
Sembrava il classico riccone, figlio di papà con in testa un criceto in prognosi riservata. Aveva i capelli castano perfettamente allineati all' indietro fissati con del gel, occhi nocciola ed era alto il doppio del padre, infatti per parlargli dovevo alzare un pò di più il capo ma ciò non mi spaventava. Non era di certo la sua altezza ad intimorirmi.
Indossava una camicia bianca ed un pantalone nero con la giacca perfettamente abbinata, le scarpe lucide.
Contrasse la mano quasi offeso non smettendo di guardarmi con sguardo acuto.
Di colpo due mani mi si poggiarono sulle spalle facendomi sussultare.
《A quanto pare avete avuto modo di conoscere il caratterino della mia Madelyn》, disse John sbucando dalle mie spalle.
Purtroppo non ero brava a fingere cordialità quando una persona non mi andava a genio.
《Direi per nulla ospitale》, continuava il riccone.
Voleva la guerra?. E guerra sia.
《Sarei curiosa di scoprire cosa intendi con la parola "ospitale ", dal momento in cui non ne conosci nemmeno il significato》.
John mi diede una gomitata all'istante fulminandomi con gli occhi ma non me ne curai. Quel tizio non aveva nessun diritto di trattarmi in quel modo.
《Maddy, mentre io e Philip discutiamo di alcune questioni nello studio, tu nel frattempo offri da bere qualcosa al signorino William.》
Che cosa?. Adesso dovevo fare anche la babysitter privata di quell'idiota?.
Non ebbi nemmeno il tempo di replicare che subito mi diede le spalle incamminandosi verso lo studio con il signor Philip.
Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo?.
《Cosa vuoi da bere?》, saltai senza troppi giri di parole.
《Gradirei un bicchiere d'acqua.》
Acqua? Cioè viene qui e chiede... dell'acqua?. Solo acqua?.
《Ok, ti faccio strada》
Proseguii in direzione del bancone, lasciai il foglio con scritto l'ordinazione a Drew e mi diressi verso il frigo. Presi una bottiglia d'acqua e gli riempii il bicchiere.
《Grazie》, mi disse.
Oh, bene. Conosceva anche le buone maniere.
《Lavori da molto qui?》, mi chiese sedendosi su uno sgabello
《2 anni》.
《Lavori soltanto oppure studi?》
《 Studio》
Ero così scocciata che risultavano essere breve anche le risposte. Un po' ero già di mio così con le persone che non conoscevo - anche perchè non amavo parlare molto di me - un po' era anche il fatto che lui non mi piaceva per niente.
《Cosa studi?》
《Medicina》
《Wow》 , disse sorpreso 《Non ti facevo una tipa di medicina》
Certo perchè una cameriera non ha il cervello per studiare medicina, giusto?. In quale universo parallelo vive?.
《Cosa vorresti insinuare, scusa?》
《Niente, niente》, rispose continuando ad osservare il pub.
Ho così tanta voglia di affondargli un cazzotto sul quel faccino da sbruffone.
《Lo sai, le persone che lanciano i sassi nascondendo la mano non mi sono mai piaciuti》, dissi infastidita.
《Oltre che acida soffri anche di allucinazioni. Non so come tu possa essere l'aiutante di John》
Mi sta dando della psicopatica? Ok Adesso basta. Sono arrivata al limite della sopportazione.
《Senti chi ti credi di...》
Non finii nemmeno la frase che i miei occhi vennero catturati da una sagoma mentre faceva ingresso all'interno del pub.
Ian..
Già la situazione era abbastanza critica con quel riccone da quattro soldi, adesso mancava soltanto lui all'appello.
Stavo iniziando a diventare decisamente nervosa tanto da picchiettare con le dita sul banco.
《Qualcuno deve averti lasciata senza parole》 , disse William seguendo con gli occhi la direzione del mio sguardo.
Subito abbassai lo sguardo facendo finta di nulla, come se le sue parole non mi toccassero minimamente ma in cuore mio sapevo quanto fossero veritiere.
Il mio cuore aveva aumentato il ritmo e sperai tanto che Ian non mi vedesse.
Mi abbassai sotto al banco facendo finta di cercare qualcosa.
Sembri una bambina che gioca a nascondino Maddy, ma quanti anni puoi avere?.
《Maddy cosa ci fai accovacciata per terra?》, intervenne Lexie poggiando un vassoio sul banco e guardandomi confusa.
Beccata, adesso cosa dico?.
《Avevo chiesto una Heineken e Maddy stava cercando un cavatappi》 rispose William.
Quel riccone da strapazzo mi stava aiutando?
Mi alzai lentamente come se fossi stata appena colta con le mani nel sacco 《Giusto, mi serviva un cavatappi. Non riesco a trovarlo》 dissi con un sorriso nervoso.
《Nel primo cassetto, non l'ho mosso da lì》, rispose Lexie ancora confusa, guardando entrambi e subito dopo il bicchiere sul banco con dell'acqua.
Eravamo stati poco credibili.
《Evidentemente non avrò controllato bene》, continuai a mentire.
《Già...》, disse non tanto convinta portando i piatti in cucina.
《Grazie》, dissi controvoglia una volta rimasti da soli.
《Di nulla. Da chi ti stai nascondendo?》
OK, il mio era solamente un grazie non un invito ad impicciarsi della mia disastrosa vita.
Mi guardai intorno, Ian sembrava essersi dissolto nel nulla. Meglio così.
Il battito del mio cuore, adesso, era ritornato calmo.
《Da nessuno. Vuoi davvero una Heineken?》, gli domandai deviando il discorso.
Mi sorrise poi mi rispose 《Due. Una per te ed una per me. Andiamo a sederci da qualche parte.》
Come scusa?. Mi stava invitando a fare conversazione con lui a tavolino?
《Non ti mangio mica》 scherzò.
Beh sicuramente l'idea lo allettava molto dal modo in cui mi guardava.
Mi decisi a prendere due bottiglie, le aprii porgendogliene una e ci dirigemmo ad un tavolo vuoto.
Il suo modo di camminare era davvero elegante, aveva seguito per caso un corso di bon ton?.
《Allora, come mai stai studiando medicina?》,mi chiese mentre ci sedemmo.
《Ho sempre pensato che aiutare le persone malate sia un qualcosa di unico, dare loro una speranza nonostante ci sia ben poco da sperare》 risposi piano. 《Mia madre è un'infermiera ma io vorrei diventare una dottoressa a tutti gli effetti》.
《Davvero molto altruista da parte tua. Mi piace》, disse alzando la bottiglia e bevendo un sorso.
《È tu invece?. Come mai sei qui con tuo padre?》
《In realtà mio padre e John sono vecchi amici. Mio padre è il suo avvocato personale e avevano da discutere di alcune questioni. Di solito lo seguo per fare pratica dato che sto per laurearmi in giurisprudenza ma in questo caso sono venuto per salutare John. È stato il mio padrino.》
Avvocato?. Perchè John aveva bisogno di un avvocato?. Cosa mi stava nascondendo?.
《Non guardarmi così sperando di strapparmi qualche altra informazione, ne so quanto te ma se può aiutarti a tranquillizzarti, mio padre era di ottimo umore, quindi ciò vuol dire niente guai》
La sua parola dovrebbe bastare davvero a tranquillizzarmi?.
《D'accordo..》, risposi per niente convinta.
Dopo una lunga pausa mi chiese 《Era il tuo ragazzo?》
Per poco non mi strozzavo. Come gli era saltato in mente di farmi quella domanda?.
《Io ed Ian siamo soltanto amici》 dissi tutto d'un fiato.
《Allora perchè eri agitata?》.
Era davvero invadente quel ragazzo.
《Non ero agitata》, risposi infastidita.
Perchè si doveva parlare di Ian?. A lui cosa interessava poi?.
Poco dopo John e Philip ci raggiunsero.
《Finalmente avete fatto amicizia》, disse John contento.
Ci alzammo entrambi dalla sedia
Amici?. Non iniziamo ad usare parole troppo grandi John.
《Alla fine Madelyn si è rivelata essere stranamente un'ottima compagnia》, intervenne William guardandomi con occhi carichi di significato.
Non risposi, mostrai solo un accenno di sorriso.
《Bene John, io e mio figlio andiamo. Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi》.
《Grazie, Philip》, si strinsero in un caloroso abbraccio dopodichè William fece lo stesso.
《Il mio figlioccio è diventato un uomo adulto ormai , pronto a seguire le orme di suo padre. Sono davvero orgoglioso di te》
Sembrava di assistere ad una scena tra padre e figlio. John non mi aveva parlato mai di loro, e da come William lo abbracciava e gli sorrideva, doveva essergli molto affezionato.
Impossibile il contrario dato che John è stato sempre un uomo dal cuore d'oro, soprattutto con me.
Più lo guardavi e più potevi andarne  fiera di averlo incrociato nella tua vita ed io non smetterò mai di ringraziarlo.
Con John avevo riscoperto come ci si sentisse ad essere accolta con amore nonostante nelle mie vene non scorresse lo stesso sangue, ma non fu così col compagno di mia madre poichè gli ricordavo costantemente qualcosa che non avrebbe mai potuto avere.
《Alla prossima signorina Maddy》 mi porse la mano Philiph sorridendomi calorosamente ed io feci altrettanto.
In quel sorriso, nella formazione del mento e in quegli occhi color nocciola potevo rivedere suo figlio, mentre io, tutte volte che mi guardavo allo specchio, vedevo il frutto di qualcosa mai esistito.
Chi era veramente Madelyn Clark?.
La stessa domanda che mi porse Ian tempo fa, era la stessa che mi ponevo da 18 anni ormai.
《Allora ci si vede Madelyn》, mi disse William venendomi incontro.
《Alla prossima William》
Istintivamente prese la mia mano e se la portò alle labbra. Mi lasciò senza parole.
Mi sorrise e sparì via col padre.
《Maddy potresti seguirmi un attimo nello studio?》.
《Certo John》 risposi scossa.
Una volta entrati nello studio si decise a parlarmi. Era serio in volto, forse un pò troppo e ciò mi preoccupava.
《Maddy, vorrei che iniziassi ad occuparti del locale》
Lo guardai confusa.
《John, ma io già lo faccio...》
《Intendo dire completamente. Vorrei che quando mi assenterò qualche volta ti occupassi in prima persona della gestione del pub. Dirigerai tu gli altri》
《John io non credo...》
《Non iniziare a dirmi che non credi di farcela》
Si avvicinò piano posandomi due mani sulle spalle.
《Io credo in te tesoro e dovresti iniziare a crederci anche tu》

                              *****

《Chi era quel tizio con la quale parlavi?》, mi chiese Lexie mentre raggiungevamo le nostre macchine.
《Ti riferisci a William?. È il figlio di un amico di John》.
《Quindi da lui ti stavi nascondendo?》
Bene, lo sapevo. Le mie bugie sono credibili tanto quanto quelle di un bambino di 4 anni.
《Lo so da chi cercavi di nasconderti solo che non riesco a capire perchè reprimi un qualcosa chiaramente evidente. L' ha capito anche Drew che tra di voi c' è del tenero》
Drew, merda. Da quando si era dichiarato mi ero mostrata più fredda nei suoi confronti ed ora pensava che il motivo di tutto ciò fosse Ian.
Di male in peggio.
《Lexie tra me ed Ian c'è soltanto amicizia》
Quante volte l'avrò ripetuta questa frase?.
《Cerchi di convincere più noi o te stessa?》, chiese fermandosi e guardandomi negli occhi.
Non diedi alcuna risposta, forse perchè in fondo sapevo quanta verità potesse celarsi dietro.
《Pensaci. Ci vediamo domani》, mi diede un bacio sulla guancia e salì nella sua macchina svoltando per uscire dal parcheggio.
《Che cosa ti succede Maddy?》 dissi tirando un profondo respiro.
《Vorrei saperlo anche io》.
Sussultai dallo spavento e quando mi girai vidi Ian con le mani in tasca fissarmi serio in volto.
《Santo cielo, un giorno di questi mi farai venire un infarto》, brontolai.
《A quanto pare hai fatto nuove amicizie》.
《Io e Lexie siamo già vecchie amiche》
《Non mi riferivo a Lexie》
Ti prego, fa che non mi abbia vista con William.
Se non provi nulla per lui allora perchè ti interessa tanto di ciò che possa pensare?.
《Ian sono stanca e non ho voglia di divulgarmi in una conversazione senza senso. Ora lasciami passare》
Poggiò una mano sulla mia macchina fiondandosi avanti e bloccando il passaggio.
《Ti lascerò andare non appena avremo chiarito la questione》
《Io e te non abbiamo nulla da chiarire》
《Invece sì. Tipo chi era quel ragazzo con la quale parlavi al banco》
《Sei geloso?》
《Oh, andiamo Clark.》
《Se non fossi geloso, alla mia domanda non risulteresti alquanto agitato》, risposi punzecchiandolo.
《Io non sono geloso ok?. Solo che mi da fastidio vedere qualcuno fare il cascamorto con te solo per portarti a letto.》
Quelle parole mi fecero ribollire il sangue nelle vene.
《Credi che sia così stupida da non sapermi difendere oppure cedere alle avances del primo che mi capita a tiro?》
《Io non intendevo...》
《Invece intendevi questo e come.  Adesso spostati》
Lo spintonai infuriata e raggiunsi la portiera della macchina.  Quando la aprii, fu così scaltro da richiuderderla e poggiarmi contro essa bloccandomi le mani.
Quel contatto ebbe il potere di farmi rabbrividire .
《Adesso devi ascoltarmi. Io non credo che tu sia una stupida Maddy, anzi, penso che tu sia un fiume in piena che stravolge tutto ciò che tocca.
Io... io tengo molto a te e mi preoccupo》
Mi lasciò senza fiato.
Le sue parole, il suo tono, il modo di guardarmi così intensamente... sembrava davvero sincero.
《Perchè in piscina sei scappata via in quel modo?. Ho sbagliato in qualcosa?.  Sono stato troppo affrettato?. Se è così ti  chiedo scusa》
Avevo quasi le lacrime agli occhi e un nodo in gola che quasi mi soffocava.
《Non è colpa tua, sono io il problema》
Ebbi la capacità di frantumarmi in mille pezzi con le mie stesse parole.
I suoi occhi color ghiaccio erano diventati cupi come un cielo in tempesta. Man mano mollò la presa, lasciandomi libera dalle sue mani grandi.
《Ho ricevuto il messaggio, tranquilla》
《No, Ian tu non hai capito...》
《Alla fine siamo... niente》, disse contrito.
Non ebbi il tempo di spiegarmi che mi lasciò lì da sola mentre saliva in macchina.
Pian piano che il rumore del motore diventava sempre più lontano, il dolore al petto aumentava a dismisura.
Ero inghiottita dai sensi di colpa, dal dolore, dalla frustrazione, dal peso dei miei ricordi che mi impedivano di essere una ragazza normale come tutte le altre.
Eravamo un niente, sì... ma un niente che per me era tutto.

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