Capitolo 24

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IAN

Sferravo pugni sul sacco da box uno dopo l'altro...destro, sinistro e poi ancora un destro ed un altro sinistro finchè non ne avessi avuto abbastanza. Il sudore impregnava le mie tempie ed il ritmo del mio cuore era sempre più accelerato.
Dovevo liberarmi da tutto quell'accumulo di tensione che mi stava opprimendo.
L'idea di vederla con un altro mi mandava in fiamme il cervello, la rabbia aveva offuscato la mia mente ormai e se avessi avuto quel ragazzo davanti probabilmente l'avrei ridotto in poltiglia. Non riuscivo ad immaginarla nelle braccia di un altro o meglio non volevo.
Con quella frase era stata molto chiara " Il problema sono io non tu ". Quindi era lei a non sentire nulla nei miei confronti e avrei dovuto farmene una ragione.
Non potevo più negare il fatto che mai nessuna aveva avuto il potere di coinvolgermi completamente. Lei prendeva la mia mente, il mio corpo, il mio cuore senza dover faticare troppo. Succedeva e basta come un meccanismo automatico.
Non ci ero andato a letto eppure la sentivo mia fin dentro le ossa. L'odore della sua pelle era diventato il mio profumo preferito, i suoi occhi oceani in cui tuffarmi e quel sorriso... beh mi fregava ogni volta.
Il nostro era un rapporto in continua lotta. Un giorno eravamo così vicini e complici mentre l'altro diventava così irraggiungibile ai miei occhi.
Madelyn Clark continuava ad essere un incredibile mistero per me.

《Di questo passo finirai senza forze. Fai un pò di pausa》 disse Jared mentre mi teneva fermo il sacco.
《No, ancora un altro pò》.
《Invece basta》, insistette lasciando la presa.
Mi fermai, con il fiatone e l'adrenalina che scorreva nelle vene. Sembravo una mina vagante pronta ad esplodere da un momento all'altro.
《Avanti, chi ti ha fatto incavolare?》.
Mi sfilai i guantoni e andai verso la sedia sulla quale avevo poggiato l'asciugamano.
《Avevo bisogno di scaricare un pò di tensione, tutto qui》, risposi asciugandomi le tempie poi me la misi intorno al collo.
《Ian da quanti anni ci conosciamo?. Davvero vuoi continuare a prendermi per il culo?. Credi che non l'abbia capito che la causa sia Maddy?》
《Ok, hai fottutamente ragione, soddisfatto?》
《Ti avevo detto di starle lontano prima che qualcuno si facesse del male》
《Sono io quello fottuto Jared》, imprecai . Mi sedetti su una sedia con i gomiti poggiati sulle gambe.
《Volevo tenermi alla larga ma purtroppo non ce l'ho fatta. Quella ragazza é...》
《Un fulmine a ciel sereno?》, concluse Jared venendomi incontro.
《Già...》
《Hai ragione amico, sei fottuto. È la stessa cosa che ho provato quando incontrai Zoey. All'inizio ne ero spaventato, non immaginavo potessi provare così tanto per una ragazza ma alla fine ho dovuto accettarlo》.
《Almeno siete in due a provare lo stesso sentimento》
《Come fai ad essere sicuro che per lei non sia lo stesso?》
《Fidati, adesso l'ho capito》
Dopo un breve silenzio lo vidi andare verso il suo borsone, estrasse un foglio ed una penna e ci scrisse qualcosa sopra.
《Cazzo amico, non dovrei farlo ma se davvero provi qualcosa per lei, dovresti provarci fino in fondo》
Lo fissai confuso poi si decise a spiegarsi 《È il numero di Maddy》
《Come fai ad averlo?》 domandai sorpreso.
《Sapevo che quella ragazza non ti era poi così indifferente e che presto o tardi l'avresti ammesso, quindi rubai il suo numero dal telefono di Zoey per dartelo》 disse ammiccando un sorriso.
Wow, quando voleva, Jared riusciva ad essere un vero James Bond.
《Ti ringrazio Jared, ma non ne ho bisogno》.
《Prendilo come un piccolo regalo. Se davvero vorrai tenerti alla larga, allora sarai tu stesso a stracciarlo》
Continuavo a fissarlo non sapendo cosa fare.
Lo accetto o no?. E se le mando un messaggio e sarà doppiamente infastidita?.
Iniziai a torturarmi con mille domande facendo il pari e il dispari.

《Hey Davis, ti stavo cercando. Ti devo parlare di stasera》 sbucò Alan dalla porta della palestra attirando la nostra attenzione.
《Ok, arrivo subito. Aspettami fuori》.
Mi voltai verso Jared che mi stava fissando cn aria interrogativa. Gli presi il biglietto dalle mani e lo misi in tasca.
《Da quando tu ed Alan siete diventati amici?》, domandò confuso.
《Non siamo amici, diciamo che lo sto solo aiutando》.
《Aiutando in cosa?. Ian in che cazzo di guaio ti stai cacciando?》
《Tranquillo Jared, ho tutto sotto controllo》.
Mi infilai la maglia e posai i guantoni nel borsone.
《No, non sono tranquillo. Cosa cavolo dovete fare stasera?》.
Non risposi, sapevo che mi sarei dovuto subire un'altra scenata.
Di colpo mi trovai scaraventato contro il muro 《Ti ho fatto una domanda. Cosa vuole quel coglione da te?》.
《Ha bisogno di soldi e mi ha chiesto un favore》
《Che tipo di favore?》
Non avevo mai visto Jared così incavolato, per poco non gli uscivano gli occhi dalle orbite.
《Stasera si terrà una gara d'auto e...》
In due secondi mi affondò un pugno sul viso scaraventandomi a terra. Col dorso della mano, mi pulii il sangue uscito dalla mia bocca.
《Un colpo basso, Jared》
《Non posso crederci. L' avevi promesso a te stesso, a me... a Derek!. Ma cosa hai in testa, eh?. Che cazzo hai in testa?》 urlò col sangue agli occhi.
《Non è come pensi Jared. Gli sto solo facendo un favore》
《Stronzate, ma se pensi che stavolta starò a guardare mentre hai intenzione di distruggerti ancora un volta, ti sbagli di grosso》. Con un gesto secco prese il suo borsone ed uscì dalla porta.
Restai lì da solo, a terra, cercando ti togliermi quel sapore metallico di sangue dalla bocca.
Avevo infranto una promessa, era vero, ma stavolta non era un gioco, non era voglia di vincere e non riguardava Alan ed i suoi guai, stavolta riguardava me stesso. Dovevo sconfiggere i miei demoni interiori!.

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