Capitolo 21

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MADDY

Dopo le lezioni, decisi di trascorrere un pò del tempo nel centro sportivo del campus. Ero ancora tesa come un tronco l'albero e magari una nuotata mi avrebbe aiutata senz'altro. Mi diressi allo spogliatoio, tolsi velocemente i vestiti ed indossai il costume intero. Per fortuna copriva più del dovuto. Misi la cuffia e mi incamminai verso le piscine. L'edificio era ancora deserto e quindi potevo rilassarmi totalmente. Mi preparai al bordo vasca e mi tuffai scivolando lentamente nell'acqua. Toccai il fondo dopo qualche metro e restai per un pò cosi, trattenendo il respiro e soffocando quei pensieri che premevano insistenti.
Dopo qualche minuto risalii in superficie, effettuando delle ampie bracciate per tutta la lunghezza della piscina. Recuperai fiato mettendomi distesa di schiena sull'acqua e abbandonadomi a quella gradita sensazione di freschezza. Chiusi gli occhi sentendomi più leggera. Nuotare si era rivelato un ottimo rigenerante. Restai sospesa ancora per qualche minuto finchè un tonfo mi fece sobbalzare dall'acqua.
La mia tranquillità era appena stata interrotta da Ian Davis.
《Non ci posso credere, anche in piscina devo essere importunata dalla tua presenza》
Si avvicinò nuotando lentamente verso la mia direzione.
《Non c'è scritto da nessuna parte " Non disturbare Madelyn Clark "》, mi punzecchiò.
《Tu mi stai seguendo》
《Avevo voglia di una nuotata》
《Certo, come no. Ci sono altre due piscine, perchè vieni ad infastidire me?》
《Magari volevo un pò di compagnia》
《Magari volevo restarmene un pò per conto mio》, risposi con aria di sfida.
《Quando la smetterai di comportarti così?》
《E tu quando la smetterai di prendermi in giro?》
《Maddy io nn ti sto prendendo in giro. Perchè continui a pensare questo?》
Si avvicinò ancora di più ed io indietreggiai andando a sbattere contro il bordo vasca. Adesso mi sentivo decisamente in trappola.
《Maddy, io non voglio farti del male》, lo disse così teneramente guardandomi con i suoi occhi profondi.
Avrei tanto voluto credergli ma conoscevo molto bene il finale, mi sarei solo fatta del male.
《Spostati》
《No》 sbottò poggiando le mani ai due lati del bordo vasca bloccandomi il passaggio.
Quella vicinanza mi stava togliendo il respiro.
《Che cosa vorresti fare?.》
《Tanto per cominciare vorrei tappare quella bocca che non smette blaterare》
《Finchè ho aria nei polmoni e voce quanto basta per dirti ciò che penso dovrai rassegnarti》
《La smetti di fare la scontrosa?》
《Quando mi delizierai con la tua assenza?. Grazie》, attaccai sarcastica.
《Sai bene che non è ciò che vuoi realmente》
Davvero era così sicuro di sè?
Ammettilo che ha ragione, non hai fatto altro che pensarlo.
Maledetta vocina, mi hai stancata.
《Non hai di meglio da fare piuttosto che scocciare me?. Scommetto che qualche bionda in calore ti stia cercando》, risposi tagliente.
Subito scoppiò in una risata.
Odioso fino al midollo.
《Sei maledettamente gelosa》
《Oh, ancora con questa storia ridicola?. Mi hai stancata》
Non saprei se la mia fosse gelosia, ma in mensa avrei voluto strappare a quella gallina quella parrucca riccioluta che si ritrovava in testa.
《Sei così testarda》
《E tu così arrogante》
Era una sfida vera e propria la nostra, ci lanciavamo bombe soltanto con lo sguardo.
Di colpo la sua espressione si affievolì.
《Dopo Sabato, mi aspettavo che venissi a cercarmi, anche con la scusa più banale, invece nulla》
Quelle parole mi colpirono dritto al cuore.
Stava aspettando me?. E io che credevo che si stesse consolando già con un'altra.
Hai ragione quando dici che sono uno stronzo compulsivo, ma con te inspiegabilmente non riesco ad esserlo. Io ti sento dentro, Maddy》
Un altro colpo al cuore.
《Lo so che dovrei starti lontano, ma non ci riesco》
Quelle parole mi fecero sussultare. Non sapevo se credergli o meno ma lo stupore che provai nel sentirle era ben evidente.
Gli scostai la mano senza dire alcuna parola nuotando fino alla scala in metallo e tirandomi sù con le braccia.
Tolsi la cuffia scuotendo i capelli bagnati e mi incamminai verso lo spogliatoio ma subito venni presa per un braccio e poggiata al muro.
《Dove stai scappando?》
《Lasciami andare Ian》. Non sapevo se il mio fosse più un ordine o una supplica.
《Maddy...》
Si passò una mano tra i capelli bagnati mentre l' altra era poggiata al muro; delle goccioline d'acqua gli scendevano lente lungo tutto il corpo e finalmente il tatuaggio scolpito sul suo petto sodo era chiaramente visibile ai miei occhi. C'era raffigurato un cuore con delle ali, chiuso in una teca di vetro. Chissà cosa avrebbe voluto significare.
Alzai lo sguardo, ero stata così sfrontata nell'osservare il suo corpo che adesso mi sentivo così imbarazzata.
Poggiò due mani sulle mie spalle. Le sue mani grandi avevano sempre un certo effetto su di me.
《Sei così bella che nemmeno lo sai》
Abbassai lo sguardo, le gambe mi tremavano e il viso mi era diventato di mille colori dalla vergogna. Con le dita mi sollevò dolcemente il mento costringendomi a guardarlo negli occhi.
《Non posso credere che tu non provi nulla quando siamo vicini》
Mi accarezzò delicatamente la pelle facendo su e giù con le dita. Mi sentii percuotere da brividi per tutto il corpo.
Che mi succede?. È freddo o semplicemente brivido di piacere?.
Mi stavo cacciando in un guaio più grande di ciò che potessi immaginare.
《Tra di noi c'è molto di più che una semplice amicizia, Maddy. Non puoi negarlo.》
E se la nostra non era amicizia, allora cos'era?.
I nostri corpi bagnati erano a stretto contatto e le nostre bocche quasi si sfioravano.
《Ian..》, sibilai.
Poggiò una mano sul mio viso
《Queste labbra...più le guardo e più mi mi prende una voglia irrefrenabile di baciarle come nessuno abbia mai fatto prima.》

Baciarmi?. No ti prego, nn farlo.
Stavo andando nel panico più totale, continuavo a mordermi il labbro e il cuore minacciava di uscire dal petto.
Improvvisamente fece qualcosa che mi lasciò senza fiato, abbassò la testa premendo lentamente le sue labbra sulla mia guancia.
Mi sembrava di viaggiare su una bolla di sapone.
《Chiedimi di fermarmi》, mi sussurrò con voce roca all'orecchio.
Mi poggiò una mano sul fianco destro e stavolta mi raggelò il sangue.
Non qui, non farlo ti prego.
Il bacio era diventato sempre più avido e stavolta stava scendendo lungo il mio collo.
《Basta》, urlai tremante. Ero diventata rigida e gli occhi mi bruciavano come non mai.
Mi fissò con stupore e sgomento indietreggiando di qualche passo, chiedendosi in cosa avesse sbagliato.
Il problema ero io in persona.
《Scu.. scusami》 Corsi lungo lo spogliatoio senza voltarmi indietro. Una volta dentro gettai la cuffia e mi attaccai alla parete sprofondando lentamente nel baratro più profondo.
Mi accovacciai sul pavimento, portandomi le gionocchia al petto e circondandole con le braccia, poggiando la testa contro esse. Iniziai a singhiozzare, ecco che ritornai ad essere quella bambina triste ed impaurita abbandonata al suo tragico destino. Credetti per un attimo di poter sconfiggere ogni lato oscuro del mio passato ma non era stato così, il mio passato continuava ancora a riemergere avvelenando ogni cosa.
Le lacrime innondavano piano il mio viso insistentemente come a ricordarmi che il dolore stava avendo la meglio e che nulla...nulla di tutto questo avrebbe mai avuto più un senso.

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