Capitolo 10

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POV. Tom
Ascolto attentamente il racconto della madre di Eveline, sembra molto più debole di quello che è in realtà, ne ha passate tante.
-Ragazzo, dopo averti raccontato la storia di mia figlia devo porti una domanda-dice ed io annuisco.
-Perchè ti preoccupi tanto per lei?-chiede ed io apro la bocca per parlare,
ma mi blocco, non so che dire.
-Valla a cercare-dice Madeleine toccandomi la mano, io annuisco.
Mi alzo e mi dirigo in macchina e..non so dove andare.
Ci penso un attimo.. se fossi in lei dove andrei se fossi arrabbiata?
La casa sull'albero!
Metto in moto e arrivato scavalco il cancello.
Salgo e la trovo rannicchiata sul divano mentre singhiozza.
Mi avvicino a lei e l'abbraccio, non servono parole per capire che ne ha bisogno.
Lei alza lo sguardo, ha gli occhi gonfi e rossi.
Mi sorride tristemente ed io ricambio.
-Hanno già pensato di trovare un altra protagonista?-chiede sussurrando con voce rotta dal pianto.
-No, ci ho pensato io-
La stringo più forte a me, realizzo che per tanto tempo non ha avuto dei genitori che potessero confortarla.
La stendo sul divano e vado a prendere una coperta.
Le metto la coperta addosso e lei mi guarda.
-Che cosa stai facendo?-chiede.
-Penso che tu abbia bisogno di un po' di coccole-rispondo e mi sdraio accanto a lei abbracciandola.
-Sono andato a trovare tua madre, mi ha raccontato tutta la tua storia-rompo il ghiaccio.
-Allora non dovrò raccontarti le mie disgrazie, le sai già-risponde ed io ridacchio.
-Sei forte, molto, più di quello che avrei immaginato-le sussurro nell'orecchio e la sento muoversi come scossa da un brivido.
-Visto che tu sai la storia della mia vita perché non mi racconti la tua?-chiede ed io annuisco.
-Allora, sono nato a Londra il primo giugno 1996-comincio e lei ridacchia.
-Bene, se continuiamo così ci metterai vent'anni!-mi sgrida con il sorriso.
Continuo a raccontare, sono stato molto fortunato e di certo non posso lamentarmi della mia vita.
-E ora sono qui con te-finisco il racconto e lei sbadiglia.
-Sono stato davvero così noioso?-chiedo e lei nega.
-Sono solo stanca, saranno le 17 ed io non ho neanche pranzato, in più è stata una giornata piena di emozioni.-dice giustificando lo sbadiglio.
-Ti porto a cena, dove vorresti andare?-propongo.
-Non in un posto troppo elegante-risponde.
-Ma no, pensavo al Mc-dico e lei fa un sorrisone.
-Non ci vado da tantissimo tempo-dice abbracciandomi.
-Ma per caso hai il ciclo?-chiedo ridendo e lei torna seria.
-Sono domande da fare ad una donna?-chiede allibita.
-Scusa, solo che ti ho trovato che piangevi e ora stai saltellando ovunque, credo che tu sia un po' lunatica-mi giustifico.
-Ok, forse hai ragione, ho il ciclo-ammette ed io ridacchio.
-Dovrei sapere quando ti viene così da regolarmi con i tuoi sbalzi d'umore-dico e lei mi ruba il telefono.
Non so come lo sblocca, apre l'app store e ancora non so come installa un applicazione, come fa a sapere tutte le mie password!?
-Un giorno mi dirai come fai a sapere tutte le mie password-dico e lei ridacchia.
-Osservo-risponde mentre maneggia con il mio cellulare.
-Ecco, ti ho installato un app per tenere sotto controllo il mio ciclo che è collegata alla mia-dice ed io spalanco la bocca.
-Ma io non dicevo sul serio prima-esclamo e lei alza le spalle.
-Allora andiamo? Ho fame!-grida cominciando a scendere la scala ed io la seguo a ruota ridendo per i suoi sbalzi d'umore.
L'ho trovata che piangeva, poi saltellava, poi è tornata seria e poi di nuovo allegra.
-Questa Ragazza ha problemi-penso .
-Cosa scusa?-dice ed io mi copro la bocca con le mani.
-Ops, credo di averlo detto ad alta voce-ridacchio nervoso.
-Il mio problema è il ciclo ovarico mestruale-dice mettendo le mani sui fianchi.
Entriamo al Mc e ordiniamo il nostro cibo.
-Ma...ci stavo pensando da un po', come facevi a sapere dove abito e dove lavoravo?-chiede tranquillamente in modo spensierato.
-Ho le mie informazioni-dico ridacchiando.
-Se me lo dici ti faccio pagare la cena-ribatte lei.
-Ma che cavolo di ricatto è!?...-scoppio a ridere tenendomi la pancia.
-Tu dimmelo e poi vediamo quale sarà la tua ricompensa-dice provocandomi e io le sorrido.
-Posso decidere la mia ricompensa?-chiedo malizioso.
-Dipende dalla tua risposta-dice e nel frattempo ci arriva il cibo.
-Allora me lo dici?-chiede ed io annuisco mentre mastico.
-Ho visto il tuo curriculum, dove ovviamente c'è scritto tutto-dico ovvio e lei alza gli occhi.
-Non è un modo troppo da stalker perciò te la meriti-dice e io penso a quello che potrei reclamare.
-Ci penserò più tardi-rispondo, in effetti non so proprio che chiedere.
-Sai che pagherai tu, vero?-domanda ridendo e io annuisco.
-Dopotutto sono un gentiluomo-dico vantandomi.
-Si sì, continua a crederci-ridacchia.
-Domani vieni alle riprese?-chiedo e lei annuisce.
-In effetti devo scusarmi con tutti-dice ridacchiando nervosa.
-Mi dispiace solo che non potrò recitare- dice malinconica ed io la rassicuro,non le toglieranno mai il ruolo, è magnifica.
Nella recitazione, volevo dire.
-Dovresti chiedere scusa a Sey e Jen-le consiglio e lei annuisce.
-Lo so, le ho trattate di merda-dice ridacchiando ancora.
-Avevi delle buone ragioni, ti perdoneranno con uno schiocco di dita-la rassicuro prima di andare alla cassa per pagare.
-Mi scusi, lei è Tom Holland?-mi chiede una ragazzina, io annuisco e lei mi chiede se può abbracciarmi, io ovviamente sorrido e acconsento.
Si fionda tra le mie braccia e io la stringo forte, credo di amare le mie fan più di me stesso.
-Potremmo fare anche una foto?-chiede ed io le prendo il telefono, facciamo un paio di selfie.
Mi saluta con un sorriso enorme ed io ricambio scuotendo la mano.
-Ami le tue fan, vero?-chiede ed il annuisco.
-Si vede da come sorridi quando ti riconoscono-dice.
-Vorrei che succedesse anche a me-continua sorridendo malinconica.
-Succederà, credimi, sei una fantastica attrice degna di qualsiasi ruolo, te lo meriti-dico e la abbraccio, usciamo dal Mc e la riaccompagno a casa.

Day by Day||Tom Holland *SOSPESA*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora