Capitolo 36

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Pov. Alessia

Dopo aver depistato Martina facendole credere che un povero gatto si fosse suicidato, scappo assieme a Noah, che vuole mostrarmi il luogo in cui ha vissuto un anno della sua vita. Mi sta portando alla casa dei suoi nonni che l'hanno lasciata a lui in eredità.

-Ho vissuto qui solo per poco ma sono venuto più volte in vacanza dai nonni Bob e Hanna.- mi spiega mentre siamo su un taxi.

Quando scendiamo dall'auto, Noah paga e, una volta che si avvicina a me, tira fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni un mazzo di chiavi.

-Dovrebbe essere una di queste.- mi dice.

-Con la fortuna che abbiamo, probabilmente rimarremo qui tutta la notte a cercare la chiave giusta.- gli rispondo.

-Nah, so a memoria quale chiave è.- mi dice di rimando.

Non è vero. Abbiamo passato venti minuti a provare una decina di chiavi e, quando finalmente la porta si apre, tiro un sospiro di sollievo. Non abbiamo sprecato tutto il tempo.

-Sei un testone.- gli dico dandogli uno scappellotto.

-Ma amore, pensavo fosse quella.- si giustifica massaggiandosi la testa.

-Per dieci chiavi diverse, si.- gli dico ridendo.

-Ma adesso siamo liberi di fare tutto quello che vogliamo, a parte vedere yaoi, film drammatici o romantici.- mi dice ammiccando.

-E io che volevo rivedere "Boku no Pico"- dico sarcastica. Odio quello yaoi.

-Oddio, vomito.- dice con aria disgustata.

-Scherzavo, scemo. Volevo parlarti un po'.- gli dico e lui fa un sorriso teso.

-Okay, va bene, perfetto, magnifico. Aspetterò ed ascolterò.- mi dice. Ma quanta pazienza ha questo ragazzo?!

-C'è un divano?- chiedo entrando finalmente in casa.

-No, ma c'è un letto.- mi risponde facendo movimenti strani con le sopracciglia.

-Noah!-

-Uffa, non lo facciamo da tre settimane. Ho bisogno di sentirti mia.- mi dice accarezzando le mie guance. Con quale forza psicologica mi sto trattenendo dal saltargli addosso?

-Aspetta solo qualche altro minuto.- gli dico

-Va bene, amore. Lo faccio solo per te.- mi risponde.

-Ti amo.- gli dico avvicinandomi al suo orecchio.

-Beh hai accettato di sposarmi. Se non mi amassi ne morirei.-

-Oh per la bisnonna Giuseppina. Devo dirlo almeno a mio fratello.-

-Ale, sono le undici e con il fuso orario lì sono quasi le 5. Ti ricordo che lui va ancora a scuola.- mi ricorda.

-Mi risponderà.- dico sicura per poi prendere il telefono.

Al quinto squillo mi risponde mia madre.

-Alessia, per il facocero Adalberto, ti rendi conto che è mezzanotte e la suoneria di Gianluca è un assolo di chitarra elettrica? Tuo padre è saltato in aria e ha subito preso i suoi amati soldi credendo che ci fosse un incendio.- mi dice.

-Siete tutti svegli?- chiedo ridendo.

-Ormai si, solo la nonna dorme come un sasso.-

-Bene, perché vi devo dare una notizia.- dico in ansia.

-Okay chiamo tuo padre e Gianluca,  tanto ormai...- mi dice.

-Oh porca Era la vacca.- sussurro sempre più preoccupata e Noah mi fa segno di mettere in vivavoce. Lo faccio.

Day by Day||Tom Holland *SOSPESA*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora