Capitolo 71

154 6 0
                                    

Sono sull'aereo, direzione Londra, sono stanca morta e ciò che allevia il mio nervosismo, dovuto a quel deficiente del mo ragazzo e i suoi fratelli, che urlano come degli scimpanzè solo perchè riescono a fare la bottle flip sul tavolino del nostro aereo privato, è la visuale delle nuvole e del cielo azzurrissimo sotto di me. Ripenso a tutto ciò che abbaimo già visto e chiudo gli occhi, sprofondando nel sonno.

New York

Mano nella mano con Tom, raggiungo il luogo dove si svolgerà la conferenza con tutti i nostri fan. Si svolgerà tra qualche ora, ma ci sono già dei ragazzi dietro le transenne, sotto il palco dove ci saremo noi. Sono lì con degli striscioni, dei cartelloni e, dopo averci visti, si sbracciano verso di noi, chiedendo foto ed autografi. Con un sorriso mi avvicino ad una donna con una bambina in braccio, che mi chiede di fare una foto con la piccola. Subito l'accontento e cerco di fare il più possibile per firmare tutti i fogli (e le braccia) che mi porgono e di sorridere nelle loro foto, pur di renderli felici. Dopo aver superato le persone ed esserci diretti verso il retro del palco, agito la mano e mi massaggio le guance. Tom ridacchia e mi guarda scuotendo piano la testa.

-Già stanca? Sono deluso!- mi dice e io gli lancio un'occhiataccia.

-Tu li firmi da tutta una vita, io solo da qualche mese.- concludo, poi veniamo chiamati da Jon.

Los angeles, Chicago, Miami

Mi sgranchisco la schiena, dopo essere uscita dall'aereo, piegandomi all'indietro con le braccia tese ed emetto un gemito di soddisfazione quando sento le vertebre scrocchiare una per una.

-Se gemi così mentre ti stiracchi, non voglio immaginare te e Tom mentre scop- cerca di dire Harrison, subito bloccato da Tom, che urla per non far sentire quello che sta dicendo.

-Okay può bastare!-

-Ragazzi, abbiamo in programma anche la visita delle città questa volta, pronti?- ci chiede Jon, seguendoci con in mano il suo bellissimo trolley verde fosforescente.

-Il mio secondo nome è pronta.- dice Jenna.

-No, il tuo secondo nome è Ermenegilda.- dice Sam, beccandosi uno sguardo stranito da tutti.

-Scusate, me l'ha insegnato Alessia.- dice poi, provocando un sospiro generale.

New Mexico

-Abbiamo finito i preservativi.- afferma serio Tom, dopo essersi seduto accanto a me. Sputo di riflesso l'acqua che stavo bevendo, facendo girare tutto l'aereo per guardarmi.

-Scusate, tornate a fare quello che stavate facendo e dimenticate l'accaduto.- dico.

-Dobbiamo comprarne altri.- continua il mio ragazzo.

-Ma ne avevi portati a centinaia, come li abbiamo consumati tutti così velocemente?-

-Mah, se solo a Chicago non fossimo stati così ubriaci da gonfiarli come palloncini, non sarebbero finiti tutti nel giro di nove giorni.- dice, ricordando con orrore tutti gli shot di assenzio che abbiamo bevuto.

-Basterà solo comprarli quando andremo a visitare la città, no?- e annuisce, dandomi un bacio a stampo e poggiando la testa sulla mia spalla.

Dopo aver lasciato i bagagli all'hotel, come al solito Jon ci dice di andare a fare un giro, ma di tornare presto per andare a dormire, in previsione della giornata stancante che ci aspetta domani.

-Ragazzi, io ed Eve andiamo a fare spese, ho promesso che le avrei comprato qualcosa per il nostro mesiversario.- dice Tom e gli altri sembrano crederci, perchè ci salutano, dicendo di reincontrarci qui tra un'ora, per poi andare insieme a cercare un qualche posto dove cenare.

Day by Day||Tom Holland *SOSPESA*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora