Capitolo 26

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Pov. Francesca

-Ce l'avete fatta!- grida John con un megafono bianco in mano. In sei con un solo bagno abbiamo impiegato un ora a prepararci.
-Andate in sala trucco e poi tornate, dobbiamo iniziare a girare.-

Allora un tipo ci accompagna in sala trucco e vediamo che sono tutti indaffarati, per poi notare che su una poltrona c'è niente popò di meno che Stan Lee!
Ora svengo, penso. E dalle occhiate che mi scambio con Martina e Alessia, loro stanno pensando la stessa cosa. Poi emettiamo un urletto stridulo e gli occhi ci si riempiono di lacrime.

-No, no signorine, niente lacrime. Ora vi dobbiamo truccare.- dice una signora dai capelli neri arruffati e la cintura che ogni make-up artist vorrebbe.
Dopo dieci minuti e tre quintali di trucco per coprire le nostre occhiaie, siamo pronte e ci dirigiamo sul set.

Abbiamo finito di girare la scena, domani e dopodomani dovremo tornare per fattori luminosi (chi ne capisce di cinema capirà) e ora andiamo a pulirci.
-Ragazze, non mi interessa niente, una foto con Stan Lee ce la dobbiamo fare!- afferma Alessia e io e Martina annuiamo.
E come per magia, Stan Lee è nella sala trucco, che legge un libro su una poltrona.
Ci guardiamo negli occhi e tutto il nostro coraggio sparisce in un lampo di fronte al mostro sacro che è Stan Lee.
Lui alza gli occhi dal libro e ci vede congelate e quindi fa un sorriso che ci scioglie immediatamente. Titubanti ci avviciniamo e appena inizia a parlare ci rendiamo conto che il signore che ci sta davanti è l'unico che capirebbe le nostre paranoie sulla Marvel.
Un'ora dopo siamo ancora lì ad ascoltarlo come ipnotizzate, fino a quando non ci vengono a chiamare per andare via, dato che le riprese per oggi sono finite per tutti. Facciamo una foto con lui che fa le corna a Martina ed Alessia e poi andiamo via.

-Ragazze-
-Si?- rispondo Alessia e Martina in coro.
-Questo viaggio è la cosa migliore che ci potesse capitare!- grido e ci abbracciamo.

Pov. Tom

Sono giorni che penso e ripenso a quello che ho detto ad Eveline e sono giorni che mi pento di questo. Avevo l'occasione di avere la persona che amo al mio fianco e l'ho sprecata facendo stupide paranoie e non concludendo nulla se non un bacio. Solo uno di cui vorrei darne altri milioni.

Oggi ci sono le riprese sul set della scena che le ragazze gireranno con Stan Lee ed io non sono psicologicamente pronto a rivedere Eveline. Cercherò di parlarle e le chiederò una volta per tutte di metterci insieme. Nonostante tutto. E non mi interessa di quelle persone che ci ostacoleranno, perché chi vince su tutto è l'amore.

Appena arrivato sul set prendo subito Eve da parte e ci chiudiamo a chiave nel suo camerino. Questo posto mi suscita brutti ricordi.

-Tom dobbiamo guardare le ragazze, voglio vedere come se la cava Alessia che non riesce nemmeno a parlare in americano senza sbagliare la pronuncia.- dice ridacchiando prendendo in giro la povera Aletta.
-Eve dobbiamo parlare- affermo e lei assume un'espressione seria
-Abbiamo già parlato e chiarito. Cosa vuoi dirmi?-
-Eveline, io voglio stare assieme a te, baciarti ogni volta che voglio senza preoccuparmi di chi abbiamo intorno o assicurarci di stare in posti isolati, dormire abbracciati e coccolarci tutta la sera uno tra le braccia dell'altra-
-Sei stato tu a rifiutarmi Tom. Io sono venuta da te per chiederti di essere una coppia una volta per tutte e tu mi hai respinta. Ora è troppo tardi- e velocemente fa scattare la serratura ed esce da questa stanza lasciandomi da solo. Sono un coglione.

Le riprese finiscono e Alessia, contrariamente rispetto a quello che pensava Eveline, è andata piuttosto bene, non come Martina e Francesca però. La loro pronuncia è perfetta; se non fosse per i loro nomi italiani le avrei scambiate per delle americane.

Vedo Eve che chiama un taxi per tornare a casa e, prima di salire sul veicolo, mi lancia un'occhiataccia.
Torno a casa anche io, non prima di aver accompagnato le ragazze italiane all'hotel. Almeno loro possono tirarmi un po' su il morale.

-Una volta Alessia si è inginocchiata in mezzo alla strada e ha pregato gli dei affinchè le dessero una gioia- dice Martina e Alessia le tira i capelli
-Perché mi dovete sempre far fare figure di merda?!-
-Perché ti amo-
-Si certo, come no-
-Ma voi abitate tutte assieme in Italia?- chiedo io
-Si, ma Alessia a volte rimane a dormire dal suo amato ragazzo super british e noi per punizione per averci lasciate da sole, le rompiamo i trucchi- afferma Francesca
-Ma siete delle persone di schifo! Ed io che pensavo fosse Martina durante il sonno- dice Alessia stupefatta e io scoppio in una grande risata. Mi mancheranno, ne sono sicuro
-Alessia, sei fidanzata quindi?-
-Si, il mio ragazzo mi ha dato un po' di lezioni di inglese dato che ha origini britanniche, infatti si chiama Noah- risponde Alessia con malinconia e capisco che gli manca.

-Beh Jacob si è preso una cotta colossale per te, povero. Mai una volta che viene ricambiato- dico ridacchiando mentre Alessia diventa rossa e le altre ridono.
-N-non è v-v-vero- dice Alessia imbarazzata
-Invece si- dicono in coro Martina e Francesca
-Zitte voi che Sam ed Harry non hanno occhi che per voi- dice Alessia. Furba
-Oh ma dai- risponde Francesca mentre Martina si zittisce.

-Bene ragazze, il vostro soggiorno in auto Holland è finito. Fanno venti dollari- dico scherzando e Martina mi mette dei soldi in mano, ma quando la apro, vedo che questi sono del gioco Monopoli.
-Io vi adoro- dico ridendo
-Anche noi- risponde Francesca mentre scendono tutte dalla macchina
-A domani- dico io
-A domani- rispondono loro in coro per poi fare il loro solito saluto in stile black panther.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

-Cosa intendi dire con "l'ho rifiutata" figlio ingrato che non sei altro?!- mi urla trenta minuti dopo mia madre che, dopo avermi visto tornare a casa triste, ha insistito per farmi l'interrogatorio.
-Si mamma. E quando ho provato a riprendermela lei ha detto di no.-
-E ha fatto bene, testa di culo!- mi rimprovera lei

-Ehi ma sono tuo figlio o un cestino della spazzatura? Dammi qualche consiglio invece di insultarmi mamma-
-Vai da lei e chiarisci questa situazione una volta per tutte-
-Sicuramente non vorrà vedermi-
-Dovrà- ringhia lei ed io inizio ad avere paura.
-Okay vado mamma-
-E non tornare!-

Mi preparo velocemente e faccio in fretta un discorso mentale che le farò, anche se so che sicuramente lo dimenticherò appena vedrò la sua faccia.
Mi metto in macchina e guido sentendo tutte le canzoni che mi danno la carica.

Quando arrivo sotto casa sua sono le nove di sera ed io spero che non ci sia nessuno in casa oltre lei quando suono il campanello.
Mi apre la porta Jen, invece.

-Ciao Tom, cosa ci fai qui?- mi chiede con sospetto
-Volevo parlare con Eve per chiarire la situazione- dico e lei inizia a sorridere in una maniera parecchio inquietante
-Hai un tempismo perfetto. Io stasera esco con Harrison e Sey con le ragazze italiane- e io sorrido al pensiero che il mio migliore amico esca con una delle migliori amiche di Eve
-Tu ed Harrison, eh?- dico mentre lei arrossisce.
-Uh, sì-
-Ma Dave? È scomparso dopo che le ragazze sono arrivate-
-È tornato in Italia proprio quel giorno, dato che non aveva nient'altro da fare qui- dice facendo un occhiolino.
-Meglio così- dico deciso.

-Eveline è nella sua stanza, comunque. Aveva intenzione di passare una serata mangiando e guardando serie tv, ma credo che i suoi programmi cambieranno presto- dice ridacchiando per poi chiamare Sey e prenderla sottobraccio, per poi uscire di casa.

Mi dirigo lentamente verso la sua camera ed entro senza bussare. Grave errore. Gravissimo.
Eveline indossa solamente l'intimo e adesso mi guarda completamente scioccata, mentre sento il mio amico tra le gambe svegliarsi.
Cazzo.

Day by Day||Tom Holland *SOSPESA*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora