Capitolo 66

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Pov. Martina
Non riesco a dormire per ben 3 motivi:
Il primo è dovuto alla partenza di domani, questa è la nostra, questa volta davvero, ultima notte.
Il secondo è perché ho paura di fare altre figure indecenti da sonnambula.
E il terzo è abbastanza stupido, ma mi sento in colpa nei confronti di Sam, lo so che ognuno ha bisogno dei suoi tempi e che nessuno deve sentirsi costretto a fare questo passo, ma questa è l'ultima notte che passeremo insieme prima di tanto, tantissimo tempo, e non voglio che questo dover aspettare aggiunto alla lontananza lo porti a perdere interesse in me.
Un brivido percorre tutto il mio corpo, tiro leggermente le lenzuola per coprire del tutto il mio corpo.
Sento le mani calde del ragazzo al mio fianco prendermi i fianchi e la mia schiena sbatte contro il suo petto.
-Sei congelata- constata per poi stamparmi un bacio sulla nuca.
-Non riuscivi a dormire?- chiede poi ed io sospiro.
-Potrei farti la stessa domanda- affermo e il suo fiato caldo colpisce la mia pelle.
-Non riesco a non pensare a quanto mi mancherai- dice ed io sorriso.
-Saremo lontani per così tanto tempo- continua e sento la malinconia nella sua voce.
Mi giro verso di lui e gli stampo un bacio sulle labbra.
Un due frasi piene di significato ha distrutto le mie paure di perderlo.
-Sam, ti amo- affermo sicura, è la prima volta che lo dico, lui, invece, me lo ha detto diverse altre volte.
Anche con il buio riesco a vedere i suoi occhi spalancarsi per poi sorridere.
-Ti amo- dice ed entrambi sorridiamo, un sorriso genuino e pieno d'amore.
Le nostre labbra si scontrano in un, prima, dolce bacio, poi molto più famelico.
Le sue labbra scendono sul mio collo, soffermandosi su alcune parti dove sono sicura rimarrà il segno.
Si blocca e torna a guardarmi negli occhi.
Questa volta sono io che piano, partendo da un bacio sulla guancia, inizio a lasciare una scia di baci umidi.
Arrivata alla curva della mandibola provo a fargli impacciatamente un succhiotto.
Lui scoppia a ridere ed io smetto subito.
-Oddei è la prima volta che ne faccio uno, so di fare schifo- inizio io cercando di scusarmi.
-No, non ti scusare, è solo che non me lo aspettavo, ti prego continua- dice accarezzandomi la guancia.
Allora io torno nella posizione di prima e continuo il mio lavoro.
Dopo avergli lasciato tre o anche quattro marchi ben evidenti dichiaro il mio lavoro finito.
Lui mi bacia la fronte e alla fine crolliamo attorcigliati l'uno all'altra.-Siamo in ritardo!- grido guardando l'orario, prendo le mia valigia e furtivamente mi avvicino all'armadio di Sam, prendo di soppiatto una felpa e la infilo nella valigia chiudendola di scatto.
Scendo e vedo solo Francesca, Harry e Tom.
-Gli altri?- chiedo guardandomi intorno.
-Sam e Noah sono fuori a spalare gli ultimi residui di neve dal viale, Eveline sta finendo di prepararsi e Alessia-
-Eccoci!- grida appunto Alessia scendendo le scale seguita da Eveline.
Ora che ci siamo tutti ci dividiamo in due macchine.Arrivati in aeroporto aspettiamo che apra il gate, alla fine siamo arrivati in anticipo.
Ci sediamo e parliamo un po'.-Ragazze che ne dite di fare shopping a NY per l'ultima volta?- propone Francesca e sia io che Alessia annuiamo.-Vengo anche io- esclama Eve e ci allontaniamo.Arriviamo in un negozio di peluche e ci perdiamo nella dolcezza di questi pupazzi.Trovo un pupazzo a forma di Delfino e penso subito a Gianluca, lo prendo e lo analizzo.-Oddei, è bellissimo- esclama Eve guardando quello che ho tra le mani. -Tra qualche mese sarà il compleanno di Gianluca, penso che lo prenderò- dico guardando Frank, che annuisce.Mi giro per andare alla cassa e incontro lo sguardo di un peluche a forma di scoiattolo che mi sembra troppo quello di Sam.Sospiro e allungo la mano verso lo scoiattolo prendendolo.-Non posso comprare anche te- affermo guardandolo negli occhi, sto parlando con un pupazzo, che problemi ho?-Ma è uguale a Sam- esclama Alessia, no tesoro, così non mi aiuti.Annuisco, è così carino.Alla fine sono in fila alla cassa con entrambi i peluche in mano.Ho un cuore troppo debole.Dopo aver pagato andiamo in altri negozietti.Francesca compra parecchio cibo e alcune calamite, Alessia invece, non so cosa abbia comprato, so solo che è scomparsa per venti minuti buoni ed è tornata con tre buste enormi di marche che non ho mai visto.Pov. TomLe ragazza si sono allontanate da un po' ormai, siamo rimasti solo noi, veri uomini.-Samuel- Noah richiama mio fratello che si gira stranito.-Noah, io non mi chi- non finisce la frase che l'altro ragazzo lo interrompe.-Chi ti ha fatto quei succhiotti?- chiede serissimo ed io sono parecchio confuso.Guardo Harry e noto che ha il mio stesso sguardo, è ovvio sia stata Martina, insomma, anche lei aveva dei marchi violacei molto visibili.-Martina- risponde, infatti, mio fratello.-Dimmi la verità- ribatte Noah e a questo punto intervengo.-Noah, è ovvio, anche Martina è nelle stesse condizioni- affermo e Sam annuisce.-Non è possibile, la conosco troppo bene, è troppo timida per fare certe cose così presto, una volta alle superiori non faceva altro che scambiarsi sguardi con uno e la cosa non è sfociata in niente perché, nonostante fossero passate tre settimane, per lei era troppo presto.- racconta ed io rido.-Lo chiederò anche a lei- dice in fine Noah fulminando mio fratello con lo sguardo.
La conversazione cambia soggetto, ci spostiamo sul football aspettando le ragazze.-Eccole!- afferma Harry ed io alzo lo sguardo, tutte tornano con almeno due buste ciascuna.
Eve sta ridendo, è bellissima, mentre la guardo nasce un sincero sorriso sul mio volto.
-Finito di fare shopping?- chiede Noah baciando la fronte di Alessia.
-Sì, è stato liberante- afferma Martina spostandosi i capelli dietro le spalle rivelando i segni rossi che ha sul collo.
Vedo Noah sgranare gli occhi, seriamente non l'aveva notato?
-Gli hai fatti tu i succhiotto a Sam?- chiede prendendola per le spalle, lei sembra quasi terrorizzata, poi scoppia a ridere.
-Certo Noah, non preoccuparti, non ho più quindici anni- afferma tranquilla e vedo anche le spalle di Noah rilassarsi, che carini, sembrano fratelli.-Bene, Sam, ti ho preso una cosa- dice Martina infilando la mano in una busta, tira fuori un peluche a forma di scoiattolo che ha un'assurda somiglianza con mio fratello.Sam lo prende e sorride.
-Grazie- Si scambiano un bacio a stampo ed io osservo che anche Francesca sta salutando Harry.
-Mi mancherai- dice Harry e mi rendo conto che dovranno essere distanti per così tanto tempo e sono felice che Eve possa essere così vicina a me sempre.
Poi le tre si avvicinano a me e mi abbracciano.
Le stringo a me e sento gli occhi bruciare.
No, Tom, no.
Poi le lacrime iniziano a scendere.
Lo sapevo, sono troppo emotivo.
-Arrivederci- sussurro e colgo un singhiozzo da tutte e tre, contemporaneamente.
Davvero? Anche mentre piangono?-Io Gate B-78 per il volo New York- Milano è aperto, si pregano i passeggeri di recarvisi.- afferma la voce metallica.Hanno il trucco sbavato, esattamente come quando sono arrivate, e sorridono.Prendono le valigie e si allontanano scomparendo tra la gente.-Già mi mancano- affermo asciugandomi le lacrime.
Eveline viene verso di me e mi abbraccia, mentre Sam ed Harry continuano a guardare verso l'entrata del Gate, come se le loro ragazze potessero improvvisamente tornare indietro. Dopo un po' di tempo, si guardano ed emettono una sottospecie di lamento. -Okay, direi che è giunto il momento di tornare a casa.- dico e i gemelli annuiscono, poi prendo Eve per mano e andiamo alla macchina, dirigendoci verso casa di Harry e Sam, per prendere le nostre cose dopo aver fatto gli accampati a casa loro per due giorni. Quando entriamo in casa, mi dirigo immediatamente verso la cucina per placare la mia sete da cammello, ma vengo attirato da una busta sul tavolo. La prendo e sorrido immediatamente. È una semplicissima lettera, ma capisco subito da chi proviene, perché è chiusa da della ceralacca con sopra un timbro di due S che si intrecciano con delle stelle e un'aureola intorno. -Ragazzi, venite qui!- urlo poi, con gli occhi nuovamente lucidi.
-Oh Cristo, Tom, non sai nemmeno bere senza rompere le pal- si interrompe Sam, quando vede cos'ho in mano, per poi sorridere, come ho fatto io prima, e strapparmi di mano la lettera. -È incredibile, sono proprio maniache quelle tre.- dice quando vede ciò che chiude la busta. Anche Harry fa il suo ingresso nella stanza, subito seguito da Eveline e due secondi dopo, ci ritroviamo seduti sull'enorme divano con la mia ragazza al centro, con in mano l'"ultimo saluto della Santissima Trinità", come c'è scritto sul foglio, che poi iniziamo immediatamente a leggere. "Caro Tom, caro Sam, caro Harry e cara Eveline,
Sebbene ci rivedremo molto presto, sentiamo assolutamente il bisogno di dirvi alcune cose, prima tra queste, grazie.
Grazie di averci sopportate, innanzitutto.Sappiamo di non essere esattamente facili da gestire,infatti, ne abbiamo combinate davvero tante.Grazie per essere stati degli ottimi amici e noi non potremmo essere più felici di avervi trovati e di essere diventate parte delle vostre vite, quando prima solo voi lo eravate delle nostre. Non potremmo essere più entusiaste di aver deciso di partecipare al concorso quel giorno, di aver avuto così tanto tempo per stare con voi.
Grazie Harry e Sam per essere stati dei fidanzati fantastici e soprattutto comprensivi (Alessia dice ew).
Sam, ti ringrazio singolarmente perché sei stato l'unico che con un solo sguardo ha sgretolato le mie paure racchiuse nei miei palazzi mentali e ricostruito delle fondamenta solide. Mi mancherai tantissimo e già non vedo l'ora di ri-abbracciarti.
Harry,...
Tom ed Eve siete stati delle figure importantissime per noi, come dei fratelli maggiori.grazie.
Grazie.
GRAZIE.S.S.
Alessia, Martina e Francesca."Finisco di leggere e alzo lo sguardo, ho le lacrime agli occhi e un sorriso stampato sulle labbra esattamente come le persone che mi stanno di fronte

Day by Day||Tom Holland *SOSPESA*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora