Capitolo 42

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Pov. Eveline

Ho trovato il gesto dei ragazzi di farsi quel tatuaggio, una cosa adorabile. Anche io, Jen e Sey volevavo farne uno, ma quest'ultima ha paura e non ne vuole sapere.

Mio padre mi diceva sempre "se una cosa è così preziosa da spingerti a fare quello che non faresti mai, non lasciartela scappare." probabilmente la dolce Alessia, sensibile e con una soglia di dolore un po' bassa, avrà pensato questo quando ha fatto i suoi tatuaggi. Le altre, invece, hanno stretto i denti e senza tante cerimonie, hanno vinto il dolore.

Sto cercando di capire anche cosa ha portato Alessia all'attacco di panico che ha avuto l'altro giorno. Ho provato a chiedere a Francesca e Martina, ma sono state vaghe e, dopo varie moine, mi hanno detto che tutte e tre hanno vissuto delle situazioni difficili: Alessia ha perso delle persone a lei care, Martina ha subito del bullismo per il suo peso di allora e Francesca ha visuto la separazione dei suoi genitori. Anche a Noah è successo qualcosa, ma non sanno tanto sa Alessia.

Stasera li prenderò da parte e cercherò di capire. Dopo essere andati via dal lunapark, infatti, li invito alla mia casa sull'albero e loro accettano.

-Non sono mai salita su una casa sull'albero. Ne volevo una ma mio nonno non è mai riuscito a costruirla.- dice Alessia con un sorriso triste.

-A me l'ha costruita mio padre. Sai, qui in America è quasi un dovere costruirne una.- riferisco e, dopo una sosta al McDonald per acquistare la cena, arriviamo davanti al cancello chiuso del parco.

-Okay vado io.- dice Alessia iniziando ad arrampicarsi sul cancello ma, dopo essere arrivata quasi in cima, mette male il piede e scivola. Per fortuna Noah la prende al volo.

-Grazie mio eroe.- dice lei abbracciandolo e lui arroscisce. Nel frattempo Frank riesce a scavalcare e apre il cancello dall'interno.

-Voilà.- dice facendoci entrare.

Una volta saliti sulla casa, sgancio immediatamene la bomba e li spiazzo tutti.

-Raccontatemi tutto quello che è successo di brutto nella vostra vita.- loro sussultano tutti insieme (ora si è aggiunto anche Noah!?) e mi guardano male. Noah le abbraccia, protettivo e scuote la testa quasi con ostinazione.

-Eveline, no. Ti voglio bene ma...- inizia Alessia, ma poi si ricrede.

-Okay lo faccio.- dice venendo verso di me, me Noah la tira per un braccio.

-Alessia, non devi farlo per forza.- gli dice impaurito.

-Invece sì. Devo capire se davvero mi vuole bene. Se è così non succederà nulla.- dice e io non capisco il suo ragionamento.

-Perchè tutte queste paranoie?- chiedo.

-Perchè ho paura della delusione.- dice Alessia sedendosi sul pavimento di legno. Le ragazze si guardano timorose e capisco che si sono convinte, nel momento in cui si siedono sul pavimento. Noah invece, continua a fissarmi come se volesse uccidermi.

-Sia ben chiaro, Ale. Se inizi a sentirti male ti porto immediatamente via. E voi venite con noi.- dice riferendosi prima alla sua ragazza e poi alle altre due.

-Okay.- sussurra lei.

-Accio wiskey, Franca.- dice e, quando lei glielo passa e beve un po', che equivale a un terzo di bottiglia, inizia il suo racconto.

-Quando avevo undici anni, il mio ragazzo di allora, un Ucraino che veniva a stare dai miei vicini tutte le estati, morì. Gli avevano messo una bomba in casa e lui era nel posto sbagliato al momento sbagliato.- dice. Le scende una lacrima sul viso e io capisco che questa ferita, nonostante siano passati otto anni, è ancora aperta. Si asciuga con violenza la lacrima e riprende il racconto.

Day by Day||Tom Holland *SOSPESA*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora