Capitolo 24

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Corro e non mi fermo. Non voglio vedere e parlare con nessuno adesso.
Non sento più la voce di Cameron dietro che mi dice di fermarmi. Sono sola, e non so dove.
Mi guardo intorno e vedo solo qualche casa, non ho la minima idea di dove mi trovo, non conosco nemmeno questa città. Provo a tornare indietro prendendo la strada dalla quale  sono arrivata e la paura si fa sentire quando mi accorgo che sono le 2 del mattino e sono sola in un posto a me sconosciuto. Cammino e in lontananza vedo delle persone, a quanto pare ubriache, sicuramente staranno venendo via dalla festa, questo vuol dire che forse sono vicina alla villa. Faccio un respiro di sollievo quando mi ritrovo davanti alla casa, anche se non c'è quasi più nessuno. Il che significa che sarei dovuta tornare da sola. Perché non posso mai andare ad una festa e divertirmi?. Continuo a camminare per arrivare all'Università. Che serata da schifo. Chissà come sta Brian, mi sento quasi in colpa.
Arrivo in camera e vedo Madison concentrata a mettersi lo smalto. Ma perché alle 3 del mattino fa queste cose?.
"Buonasera principessa. Ho saputo cos'è successo, complimenti" mi dice a presa in giro
"Non è serata, per favore" cerco di avvisarla prima che vado lì e le faccio male, tanto male
"Mi dispiace stella. Vedrai che passa tutto" fa una leggere risata e per non scatenare altra rabbia in me vado in bagno a mettermi il pigiama.
Nella mia testa c'è confusione, tanta confusione.
Non riesco a capire il motivo di tante cose e mi sento spaesata. Devo realizzare il tutto ancora. Mi fermo un secondo quando penso alla scena con Cameron. Al suo tocco e alle sue parole. Guardarlo negli occhi, anche se la rabbia era tanta è stato bellissimo. Le sue mani che prendono le mie, era una sensazione stupenda. Non so dove sia ora, ma nonostante tutto, vorrei stare con lui. E non so spiegarmi il perché.

Mi sveglio e guardo l'ora, sono le 9. Ormai non vado a lezione, mi fa anche male la testa. Madison non c'è e il suo letto è pieno di trucchi. Chissà dov'è andata.
Mi alzo con calma e mi stiro. Prendo il cellulare appoggiato sopra il comodino e leggo i messaggi.
Due da Henry e uno da Yuri, rispondo ad entrambi e blocco il cellulare.
Vado in bagno a lavarmi, per poi vestirmi indossando un maglione abbastanza lungo, dei jeans neri e facendomi una coda spettinata.
Esco dalla stanza e vado da Allison, stamani neanche lei è andata. Ha un po' di febbre.
"Buongiorno" le dico con un sorrisino appena apre
"A te" mi fa entrare
"Come stai?" le chiedo per sapere se è ancora ammalata
"La febbre è passata, ma ancora ho mal di gola" mi informa
"Hai bisogno di qualcosa?"
"No tesoro, grazie" mi sorride.
Decido di dirle tutto quello che è successo ieri sera.
Infondo è la mia amica più cara.
"È pazzo di te Chanel" sono le uniche parole che riesce a dire dopo che ho finito di raccontarle l'accaduto
"Non è possibile" alzo gli occhi al cielo "Fino a un giorno fa mi ha definito la sua puttanella"
"Certo, perché non vuole crederci nemmeno lui, così per non pensarci ti paragona alle sua amichette".
E se avesse ragione Allison?. Non vorrei mai crederci.
"Tu cosa senti?" mi chiede
"Stanotte, nonostante tutto, sarei voluta stare accanto a lui" le dico sincera
"Apposto. Lui è pazzo di te e tu di lui" fa un sorrisone la mia amica
"Non riesco ad immaginare questa scena" rido
"È normale, perché non pensavi potesse succedere" dice Allison.
Forse c'è davvero un sentimento per lui, ma non riesco a crederci. Alla fine ho sempre pensato che nonostante il suo carattere è un bel ragazzo, ma non penso sia stato quello a farmi incantare. So solo che voglio sapere se dall'altra parte c'è qualcosa. Vorrei correre da lui e scoprirlo, ma il mio orgoglio me lo impedisce.
"Sei fortunata" mormora "Sei la prima ragazza di cui lui prova un sentimento vero" mi informa
"Non è sicuro. Magari non è così" faccio spallucce
"Si Chanel, è così" dice la mia amica convinta.
"Cambiano discorso. Tu come va con Noah, ha scoperto qualcosa?" chiedo ansiosa
"No, va tutto bene" sorride e mi sento sollevata
"A posto, questo è l'importante" ricambio il sorriso.
Passiamo la mattina a parlare e guardare la Tv finché non arriva l'ora di pranzo.
"Si va a mangiare a mensa?" domanda Allison
"Meglio che non esci. Ti è passata da poco la febbre"  l'avviso
"Sto bene. Tranquilla"
"Ma non è il caso" dico "Sei stata fin-" non mi lascia finire
"Andiamo e basta" sbuffa sorridendo.
Arriviamo a mensa e il mio stomaco inizia a farsi sentire. Prendo subito da mangiare e vado a sedermi con Allison nel primo tavolo che troviamo. Mentre mangio mi guardo intorno per vedere se Cameron c'è, ma nulla, non lo vedo. È sparito da ieri sera, voglio sapere cosa sta facendo.
Arrivano anche Jennifer e Christian.
"Ehi" li saluto
"Ciao ragazze" ricambia Christian "Come state?"
"Bene" rispondiamo in coro io e la mia amica
"Hai da dirmi qualcosa cara?" sussurro a Jennifer dandole una piccola gomitata
"N-no" dice con sguardo confuso
"Dai, lo so. Ieri ho incontrato Henry"
"Ah" spalanca gli occhi "Quindi sai che ci frequentiamo?" sorride
"Certo e mi fa piacere"
"Grazie. Ti ha detto qualcosa di me?" chiede curiosa
"Ha solo detto che ti devo controllare" la informo
"Carino" ride tra se e se.
Finiamo di mangiare e mentre mi alzo vedo entrare Cameron con il suo gruppetto. Quant'è bello.
Indossa una maglietta nera attillata e dei jeans strappati che gli stanno da Dio.
Vedo che mi guarda così abbasso lo sguardo. Vorrei andare da lui.
"Andiamo?" mi picchietta la spalla Christian
"Si".
Passo accanto a lui che è all'entrata.
Sento il suo profumo buonissimo.
"Vieni" mi prende per il braccio inaspettatamente
"Cosa c'è?" domando quasi impaurita quando siamo fuori dall'Università
"Scusa per ieri Chanel. Ma vedere quel coglione che ci provava con te mi ha fatto perdere la testa" mi guarda negli occhi
"Non importa"
"Veramente?" spalanca gli occhi
"Si. Ma non capisco perché ti ha dato fastidio. Non sono nulla per te" gli dico anche se mi fa un po' male
"Perché pensi questo? Sei molto per me invece" mi prende la mano "Chanel sei la prima ragazza che mi fa impazzire. Non sono mai stato geloso di nessuna, me ne sono sempre fregato. Però sento che tu mi appartieni, e quando una cosa mi appartiene non deve essere di nessun'altro. Mi fai uno strano effetto". Rimango zitta. Sono davvero senza parole. Mi limito a guardarlo negli occhi.
"Non so cosa dire" dico imbarazzata
"Non dire nulla" dice "Voglio solo che sai questo"
"Cosa?" chiedo
"Che sono pazzo di te" sorride.
Perdo un battito. Non mi sarei mai aspettata tutto questo. Da una parte sono davvero confusa. Ma dall'altra felice.
"Ah" riesco a dire
"Lo so, è strano"
"Direi di sì" sorrido.
Guardo la sua mano nella mia.
Vedo che poi lascia la presa e mi alza il volto.
Le sue labbra si appoggiano sulle mie. E fu così, che mi dimenticai di tutto e di tutti. In quel momento eravamo solo io e lui.
"Hai lasciato che ti baciassi" sorride lui
"Sì"
"Quindi senti qualcosa anche tu?" chiede con il volto pieno di felicità
"Forse" dico senza nemmeno pensare.
Riprende a baciarmi con più passione fino a che non si intromette Madison.
"Cosa cavolo fai?" spinge Cameron
"Che ti prende?" chiede lui
"Ti stai sul serio baciando con questa troietta?" mi indica. Non ci vedo più dalla rabbia. Mi ha stancata. Non doveva ne togliermi Cameron e ne darmi quel nomignolo. Vado verso di lei convinta di darle un bel ceffone, ma Cameron mi ferma.
"Lasciami" cerco di togliermi dalla presa
"Cosa vuoi farmi? Pensi di fare paura?" ride Madison. Mi stacco dalla sua presa, quando sono arrabbiata nessuno riesce a fermarmi. Arrivo davanti all'ochetta e la spingo facendola cadere. Poi le salgo sopra e inizio a tirarle i capelli, ma Cameron mi riprende subito tirandomi su e portandomi dentro.
"Calmati" dice
"No, ha rotto" urlo.
Mi porta in camera sua e chiude a chiave.
Mi sono calmata.
"Mi hai fatto paura anche a me" ride
"Se non mi fermavi era all'ospedale" mi siedo sul letto
"Ti ho fermata apposta"
"La stai difendendo?" lo guardo male
"No, ho solo fermato una quasi rissa" ride
"Avresti dovuto lasciarmi li" incrocio le braccia
"Starai meglio qua" esclama avvicinandosi e distendendosi accanto a me
"Vieni" picchietta il materasso
Mi distendo e lo guardo.
"Cosa c'è?" mi sorride
"Niente" abbasso lo sguardo
"Sei bellissima" sussurra e divento rossa.
Si avvicina e riprende a baciarmi.
Non voglio sbilanciarmi, così dopo poco mi stacco.
"Oh merda" esclama Henry quando entra
Non avevo pensato a questo. Mi metto a sedere.
"È uno scherzo?" ride chiudendo la porta
"No, non rompere" sbuffa Cameron
"Ti sei portato a letto Chanel?" chiede quasi incazzato
"No, Henry" sorrido
"Perché sei lì allora?"
"Cosa ti importa?" domanda Cameron infastidito
"Madison mi ha dato della poco di buono, così l'ho picchiata e Cameron per farmi calmare mi ha portata qui" spiego
"Capito" si avvicina alla scrivania "Vi saluto" dice prendendo il telefono e uscendo.
"Perché ieri sera ti sei comportato in quel modo?" chiedo improvvisamente
"Il pensiero di lui sulle tue labbra mi ha fatto andare fuori di testa" dice toccandosi i capelli
"Non capisco, non mi consideravi la tua amichetta da letto fino a poco fa?"
"All'inizio si, ma poi ho capito che non saresti potuta essere da una botta e via"
"Sei strano" sorrido abbassando lo sguardo
"Sei tu che mi fai cambiare umore da un momento all'altro" mi incolpa
"Io? Cosa avrei fatto?" sorrido nervosa
"Sei lunatica e testarda"
"Se io sono lunatica, tu cosa sei?" rido
"Anche io lo sono" ammette.
Beh direi, se sono arrivata a dirtene di tutti i colori, sarà per il tuo comportamento da lunatico.
"Menomale che te ne accorgi".
Mi mette un braccio sotto al collo e mi guarda.
I miei occhi sono incastrati nei suoi. Parliamo con quelli.
Abbasso lo sguardo diventando rossa.
"Sei bellissima" sussurra
"Fa strano sentirtelo dire" sfodero un sorriso
"Lo so" mi accarezza la guancia.
Si avvicina e mi da un bacio nel lato della bocca.
"Stiamo andando troppo veloce" mi siedo
"Che intendi?"
"Non so quali sono le tue intenzioni, ma dobbiamo andarci piano. Io alla fine sono stata trattata male da te fino a poco fa. Ricordi vero?" lo guardo
"Okay, hai ragione" dice freddo
"Non te la prendere"
"No".
Prende il telefono e non mi considera.
Non so cosa fare.
Mi alzo dal letto e mi metto le scarpe.
"Vado" dico sorridendogli
"Ciao" risponde.
Ma chi lo capisce.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora