Capitolo 67

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Il telefono mi sveglia, come ogni mattina. È un numero non salvato però rispondo.
"Pronto" dico
"Pronto, sono il carabiniere dell'altro giorno, le volevo dire che sono sparite le forbici che erano l'unica prova rimasta. Non sappiamo come sia possibile, ma fino a che non le troviamo non possiamo far uscire la ragazza" mi informa e mi sento male. Questo vuol dire che o gli si ridanno le forbici e scoprono che è stata lei o resterà dentro, in entrambi in casi. Saluto il poliziotto e mi butto sul letto, vicino a Cameron. Guardarlo mi tranquillizza. Non so come fare, dovrei contattare quel cretino ma non so come.
"Ehi" Si sveglia Cameron
"Come stai?" Gli faccio una carezza sulla faccia ancora addormentata
"Svegliarsi con te qua è bellissimo" sorride. Lo abbraccio e lui capisce che c'è qualcosa che non va così glielo spiego.
"Non possono comunque tenerla dentro perché non hanno le prove" Risponde confuso
"A quanto pare finché non le avranno non si risolve nulla" Faccio spallucce
"Quel cretino" Sbuffa riferendosi all'uomo
"Devo contattarlo" Spiego
"L'avranno già fatto" Mi informa
"Dobbiamo trovare una soluzione" Penso
"Lo faremo" Si alza e va in bagno.
Preferivo svegliarmi con una chiamata di Yuri, era meglio che questa.
La lezione passa veloce ma i pensieri non mi fanno concentrare, Allison se ne accorge e mi chiede tutto il tempo cosa ho, ma come sempre non do
una risposta precisa. Aspetto solo che quel coglione mi contatti per sapere come fare e spero abbia qualcosa in mente.
"Che fame" dice Ally appena entriamo in mensa
"Beata te" sbuffo
"Come fai a mangiare così poco? Io mi sfonderei sempre di qualsiasi tipo di cibo" dice, faccio una piccola risata e l'aspetto al tavolo.
"Posso?" Chiede Jennifer
"Certo" sorrido, pure se non mi sono scordata di ieri
"Voglio andare direttamente al punto perché non voglio che pensi male" sospira "Ero con Brian perché è davvero un ragazzo bravo quando qualcuno ha bisogno di sfogarsi, l'ho fatto una volta per caso ad una festa e mi ero trovata così bene che in quel momento ieri mi è venuto da chiamare lui, solo questo" spiega
"Non c'è nulla di male, ma penso che farlo di nascosto da Henry peggiori le cose" cerco di farle capire mentre Allison si siede
"Di cosa parlate senza di me?" Sbuca
"Le stavo dicendo che ieri ero al bar con Brian per sfogarmi e non perché volessi fare del male ad Henry in qualche modo" dice Jennifer
"Henry lo sa?" Chiede la mia amica
"No, si arrabbierebbe" risponde
"Ma si arrabbierebbe di più se sapesse che tu lo fai di nascosto" replico.
Discutiamo su questo argomento ancora per un po' fino che Jennifer si convince a parlarne con Henry, è giusto che lo faccia.
"Ora sono piena" dice Allison dopo essersi letteralmente sfondata
"Almeno sai che per un po' non avrai fame" rido.
Nel pomeriggio Henry mi contatta e mi dice se stiamo insieme visto che ieri non ci siamo potuti vedere, così mi sistemo i capelli e vado in camera da lui.
-Stasera ti aspetto-
Dice un messaggio di Marcos ricordandomi della festa. Non ho proprio voglia di andarci ma mi tocca, d'altronde sembrerei stupida ad averli aiutati tutta la sera per poi non andare.
Gli rispondo che non vedo l'ora di vederlo e blocco il telefono.
"Ehi" mi da due baci sulla guancia Henry appena entro
"Come va?" Chiedo subito
"Stanco, sono rientrato tardi"
"Perché?" Dico sedendomi nel letto
"Sono andato a ballare" dice accendendosi una sigaretta
"Con Jennifer ci hai fatto pace?" Chiedo
"No, mi fa arrabbiare sempre" butta fuori il fumo
"Forse dovete solo trovare un punto d'incontro" cerco di fargli capire. Hanno due caratteri complicati e se non si vanno incontro è normale che litigano sempre.
"Non voglio parlare di lei ora" sbuffa "Allora? Dimmi" dice riferendosi alla situazione di Roxy.
Gli spiego del pieno e di com'è andata al tribunale e lui rimane male.
"Davvero vi siete fidati di quello?" Chiede incredulo
"È l'unico modo, se lui dovesse mentire finirebbe dentro" spiego
"Quello nella sua mente avrà un altro piano per fregarvi" cammina da una parte all'altra della stanza "Non capisco come Cameron ci abbia potuto credere, sa quanto è furba quel tipo di persona" dice. Per la sua Roxy tutto, penso dentro di me. Di questo non gliene ho parlato perché solo a pensarci mi da noia.
"È che per non sentirmi in colpa sto cercando di fare di tutto" sbuffo
"Vi sta già mettendo nei casini, è un piano stupido. Ora che non hanno le forbici Roxy starà dentro" spiega
"Non so come contattarlo, sto aspettando che mi chiami così capisco cosa vuole fare" dico
"Non devi ascoltare un uomo che ha violentato una ragazza e ha provato ad ucciderla" mi cerca di far capire. Sto in silenzio con i miei pensieri che mi fanno solo più confondere.
"Ormai ho mentito in tribunale" mi lamento
"Senti ora stai tranquilla e aspettiamo che ti contatti" dice calmandomi.
Passiamo la giornata a parlare e poi mi accompagna nella stanza così mi cambio per la festa. Chiamo Allison per sentire se viene ma non risponde così le lascio un messaggio.
Mi metto un jeans a vita alta e un top rosa che copre giusto il seno, lego i capelli in una coda, metto le scarpe e raggiungo Henry fuori.
Cameron è già li che mi aspetta e non vedo l'ora di vederlo.
Arriviamo al bar e ci siamo solo noi del gruppo. Ognuno sta facendo qualcosa e devo dire che sta venendo fuori un bel lavoro.
"Finalmente" mi da un bacio Cameron e ricambio
"Che bravi" dico guardandomi intorno
"Grazie a te" spunta Marcos
"Per una volta ha senso quello che dice" ride Cameron
"Non vedo l'erba" si lamenta Henry
"Si tira fuori dopo" risponde Brian mentre sistema le tavole.
Passiamo due ore a sistemare tutto seguendo la scaletta e viene fuori un bel lavoro.
"Hai mangiato qualcosa oggi?" Chiede Cameron sapendo che quando sto così non mangio
"No, ma non ho fame" faccio spallucce
"Non mi interessa" dice "Marcos un panino per la mia ragazza" urla e sorrido quando dice quella parola, di solito davanti ai suoi amici non usa questo nome.
Inizia ad arrivare la gente e noto un volto inaspettato.
"Chanel" mi saluta Jessy quando mi vede. L'abbraccio e le chiedo come sta.
"Stasera ci scateniamo" mi fa l'occhiolino andando subito a prendere da bere.
È già passato un po' e la situazione inizia a farsi pesante. Henry è fatto insieme al suo gruppo, Brian e Marcos preparano i drink, Jessy ubriaca ci prova con qualche ragazzo ed io e Cameron siamo seduti sul divanetto.
Noto un messaggio di Allison che mi dice che non può venire perché ha da studiare per l'esame. Ci voleva a questa festa ma è giusto che studia.
"Come stai?" Urla Cameron al mio orecchio essendo che la musica è così alta che rimbomba tutto
"Finché ci sei tu bene" sorrido "Vado a prendere qualcosa da bere, che ti porto?" Chiedo
"Vodka" dice e vado al bancone.
Mentre Brian mi prepara da bere arriva Jessy che a mala pena si regge in piedi.
"Vieni a ballare" urla
"Sarà il caso che ti siedi" dico ridendo
"No, devo pomiciare qualche fusto ma nessuno mi vuole" si lamenta
"Perché da ubriaca fai paura" scherzo
"Smettila, mi baceresti persino tu" mi fa l'occhiolino e si appoggia su di me.
Prendo gli shottini e torno verso Cameron dopo che Jessy è tornata in pista.
Da lontano vedo una ragazza seduta vicino a lui che ci sta provando.
"Eccomi" urlo per far vedere alla ragazza che è in compagnia
"Aiutami tu" si lamenta Cameron riferendosi alla ragazza. Gli do gli shottini in mano e vado da lei.
"Il ragazzo è occupato, vedi di alzare il culo e andare a divertirti in pista" dico a pochi centimetri dalla sua faccia
"Non mi rompere" biascica la ragazza
"Vuoi essere cacciata dalla festa?" Chiedo minacciandola
"Bastarda" si lamenta alzandosi e andando via.
Mi risiedo vicino a Cameron e mi da un bacio.
"Ben fatto" sorride
"Grazie" mi appoggio a lui.
È tardi ma la gente non vuole andare via così la festa continua. Io sto dando una mano a fare i drink e Cameron è con i ragazzi.
"Un alcolico a tuo piacere" dice Tyler
"Ma guarda chi c'è" sorrido
"Sono venuto solo per bere" dice
"Domani vengo a lavorare" gli dico
"Va bene, ti aspetto" dice dopo che gli ho fatto lo shottino. Fare da bere qua è un allenamento, sono tutti assetati di alcool.
Delle urla mi distraggono. Cerco di vedere cosa succede ma non capisco.
"Coglione" dice Marcos
"Che è successo?" Gli chiedo a lui che probabilmente ha capito cosa succede
"Henry si sta picchiando con qualcuno, mi sembra Brian ma non si capisce" dice.
Cavolo, Jennifer non poteva aspettare serata migliore per dirglielo. La gente si allontana dal bancone per vedere e così riesco a vedere meglio.
Henry e Brian si stanno picchiando ma per fortuna li separano dopo poco.
"Calmati" gli urla Cameron.
Non posso andare li perché sto servendo ma gli avrei dato ragione.
Jennifer esce fuori piangendo mentre una sua amica le va dietro.
Sento Henry urlare ma non capisco che dice, è fatto e quando parla mastica le parole.
"Menomale ci sei tu a darmi una mano" dice Marcos e sorrido.
Qualche istante dopo Henry va via dalla festa arrabbiato e Cameron mi viene a salutare dicendo che va con lui. Così resto fino a tardi a servire bicchieri con Marcos. Mi dispiace che Henry si sia rovinato la festa, se avessi saputo che Jennifer glielo diceva stasera l'avrei fermata.
"Ti accompagno" dice Marcos dopo aver chiuso il bar. La festa è stata bella pure se mi scoccia per Henry. Io sono stanca e sudata, ma contenta di aver fatto quello che era nella scaletta.
"Sei una brava barista" dice Marcos mentre siamo per strada
"Visto" sorrido
"Come va la ferita?" Mi chiede
"Meglio" dico ricordandomi che la devo disinfettare
"Cameron ti sta trattando bene?" Domanda
"Si" sorrido e lui se ne accorge
"Ti piace proprio" scuote la testa
"Mi ha fatto impazzire ma si" rispondo
"A me basta tu sia contenta" dice e gli do un pizzicotto affettuoso nella guancia.
"Grazie" lo saluto quanto sono davanti all'Università.
Mentre vado in camera mando un messaggio a Cameron per sapere come va e risponde dopo poco.
-Meglio, siamo in un paesino qua vicino da un nostro amico, ci vediamo domani-
Risponde.
Cerco di stare tranquilla e aspetto domani.
Entro nella stanza e mi infilo nella doccia dove ci passo un po' di minuti.
La stanchezza si fa sentire e così velocemente faccio tutto e mi infilo a letto cercando di non pensare per addormentarmi subito, e così faccio.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora