La giornata passa lentamente tra una pagina di un libro e un'altra. In questo periodo mi sto impegnando molto, voglio dare l'esame il prima possibile. Voglio andare a trovare Yuri, ultimamente a causa dei suoi impegni ci sentiamo poco, e quindi mi manca ancora di più del solito. Scaccio i pensieri e sento il telefono suonare. È Cameron. Vorrei rispondere ma l'orgoglio me lo impedisce. In realtà mi manca, ieri quando lo guardavo negli occhi mentre mi diceva quelle cose avrei voluto baciarlo e lasciarmi andare, ma sapevo che non potevo, che me ne sarei pentita, e così mi sono trattenuta. Il telefono squilla un'altra volta ed è sempre lui, ma continuo a non rispondere. Verso le 6.45 smetto di studiare ed esco fuori. Quando mi siedo su una panchina mi sento picchiettare sulla spalla.
"Ehi, ti ricordi di me?" Dice un ragazzo alto e moro
"No, chi sei?" Sorrido confusa
"Il barista che ti ha fatto ubriacare" ride e si siede accanto a me
"Adesso ricordo" dico ripensando a quel giorno che mi sono bevuta almeno 10 bicchieri di vodka. Per fortuna Ally mi ha salvata.
"Studi qua?" domanda interessato
"Si, anche tu?"
"Mi sono trasferito in questa Università da qualche giorno, quindi si, anche io" sorride
"Ti troverai bene, te lo assicuro"
"Non ne ho dubbi, se poi le ragazze sono tutte belle come te" dice facendomi l'occhiolino. Okay sta chiaramente filtrando con me e sinceramente la cosa non mi dispiace, è davvero un bel ragazzo.
Gli sorrido imbarazzata.
"Ti va di andare al mio locale a mangiare qualcosa stasera?" mi chiede e guardandolo negli occhi capisco che non c'è nessuna malizia in lui
"Va bene" sorrido.
Sono le 8.30 e sono a mangiare con Marcos.
È davvero simpatico, non ho smesso un secondo di ridere e per un momento mi sono sentita davvero bene, non mi ha fatto pensare a nulla di tutto ciò che mi tormenta.
"Stasera solo acqua" ironizza
"Direi, devo ancora riprendermi da quella famosa sbronza" rido.
Mentre parliamo vedo entrare Henry nel locale.
Si avvicina a Marcos e lo saluta, poi si gira e vede me.
"Che ci fai qui con lui?" mi domanda guardandomi male
"Cenetta romantica" scherza Marcos, o per lo meno, spero che scherza.
Ricevo un'altra occhiataccia da Henry che mi guarda confuso.
"Una semplice cena" faccio spallucce
"Vi conoscete?" domanda Marcos
"Si, e anche molto bene" dice con tono arrabbiato il mio amico e non capisco perché
"Bene, faremo uscite a coppie così" continua a scherzare Marcos.
Capisco che il ragazzo sta infastidendo Henry così cerco di cambiare discorso.
"Tu che ci fai qui?" domando al mio amico
"Alle 11 c'è una serata e sono venuto ad aiutare, tra poco arriva anche Cameron, ti conviene non farti vedere con lui" mi avvisa Henry.
A Cameron non deve importare ciò che faccio, non stiamo più insieme e sia io che lui siamo liberi di stare con chi vogliamo.
"Perché non devi farti vedere da Cameron?" mi domanda Marcos dopo che Henry si è allontanato dal nostro posto
"Storia complicata" sbuffo
"Beh se me ne vuoi parlare abbiamo tutta la sera" sorride
"Tranquillo".
Sto aiutando Marcos per i preparativi della serata. Sono le 10.30 e tra mezz'ora arriveranno tutti.
"Poi voglio una spiegazione" sento dire e vedo Henry
"Non ho ancora capito quale sia il problema"
"Esci con Marcos, questo è il problema" dice arrabbiato
"Non ci esco. L'ho conosciuto un giorno e oggi l'ho rincontrato. Mi ha chiesto di cenare insieme e io ho detto di sì"
"Se Cameron venisse a sapere che vai a cena fuori con altri ragazzi sai cosa accadrebbe. Lui e Marcos non vanno d'accordo, per questo è meglio che tu non ti faccia vedere con lui"
"Io e lui non stiamo più insieme, sono libera di fare ciò che voglio. Smettetela di dirmi tutto cosa devo e non devo fare" dico sbattendo le forbici sul bancone e uscendo fuori.
Prendo una boccata d'aria e cerco di calmarmi, ma l'arrivo di Cameron non mi aiuta.
È bellissimo. Indossa un maglione a collo alto e un jeans nero strappato. Stranamente si è sistemato i capelli e sento il suo profumo da qui.
"Perché sei qui?" mi domanda appena mi vede
"Cavoli miei" rispondo acida.
Cameron fa segno ai suoi amici di entrare dentro che l'avrebbe raggiunti e così fanno.
"Devi imparare a rispondermi al telefono" dice con tono duro
"Non perderò tempo a rispondere alla tue chiamate" alzo gli occhi al cielo
"Smettila di fare la bambina" scuote la testa
"Stai scherzando spero" urlo andandogli incontro "Bambina? Io? Qui l'unico che deve crescere sei tu e basta" dico e non volendo sentire nient'altro entro dentro.
"Non scappare mentre ti parlo" dice seguendomi e prendendomi di forza per un braccio
"Che succede?" dice Marcos preoccupato quando vede la mano di Cameron stringere forte il mio braccio
"Non sono affari tuoi" risponde Cameron
"Lascia stare Marcos, continua a preparare" provo a tranquillizzarlo con un finto sorriso
"No finché non ti lascia" dice guardando Cameron
"Prima che ti tolga tutti i denti allontanati" urla Cameron a Marcos, e capisco che è davvero arrabbiato quando sento che mi sta stringendo sempre di più il braccio
"Davvero Marcos va tutto bene, ti raggiungo tra 2 minuti per aiutarti" cerco di nuovo di convincerlo che è tutto apposto.
Guarda male Cameron e si allontana.
"Adesso ti sei fatta amico Marcos? Complimenti ti basta poco per saltare da uno all'altro" dice con un sorriso provocante
"Tu non ti rendi conto di quello che stai dicendo" mormoro delusa dalla sue parole.
Mi stupisce sempre di più, fino a ieri si sarebbe inginocchiato davanti a me ed ora mi ha dato della poco di buono.
"Sto dicendo la verità" fa spallucce "Però un consiglio fattelo dare, se proprio sei in astinenza, c'è di meglio" dice per poi lasciare la presa e andare.
Sento gli occhi bruciare, vorrei piangere fino a finire le lacrime, ma non riesco.
Sono le 2 e la gente continua ad arrivare.
Ho passato tutta la sera seduta su una sedia a ripensare alle parole dette da Cameron.
Mi hanno ferita tanto.
Delle urla interrompono i miei pensieri.
Seguo il boato e mi ritrovo nella stanza fumatori.
Divento rossa quando mi accorgo che una ventina di maschi mi stanno guardando, tra i quali Marcos.
"Scusate, pensavo fosse successo qualcosa" dico quando mi accorgo che stavano solo giocando
"Tranquilla, vieni" sbatte la mano sulla poltrona Marcos
"Meglio che torni di la, temo che le cameriere non ce la fanno" sorrido
"Va bene" dice facendomi l'occhiolino
Quando esco mi scontro con Henry.
"Chanel" biascica e capisco che è ubriaco
"Non riuscivi proprio ad evitare?" scuoto la testa
"No, vado a farmi uno spinello, tu lo vuoi?" Continua a parlare in quel modo strano
"No, grazie" dico e ritorno dove prima.
Cameron è sul divano con dei suoi amici e stranamente non è ubriaco. Per ora si limita solo al fumo. Gli lancio uno sguardo e lui fa lo stesso.
"Eccomi" dice Marcos apparendo davanti a me
"Ehi" dico spaventata
"Scusa se ti ho abbandonata ma c'erano dei vecchi amici, adesso sono tutto per te" sorride dolcemente
"Tranquillo" ricambio il sorriso
"Tutto apposto? Cameron ti ha dato noia di nuovo?" chiede preoccupato
"No, ma non farci caso. Non mi farebbe mai del male" dico anche se ormai ho qualche dubbio pure su questo
"Ci mancherebbe. Non ho mai visto litigare Cameron con una ragazza in modo così serio" mi informa confuso
"Beh, perché io non mi faccio trattare come le sue amiche"
"Ecco perché mi attrai" dice inaspettatamente "perché tu non sei la solita ragazzina, anzi, ti fai portare rispetto e sei molto forte" conclude.
Rimando bloccata su quel ecco perché mi attrai. Spero stia scherzando.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" domanda vedendo che non rispondo
"Ah no, anzi grazie" arrossisco di nuovo.
Sono le 3 e ho lasciato che l'alcool prendesse il sopravvento. Ne avevo bisogno. Il pensiero di Cameron mi stava solo rovinando tutto.
Sono seduta sul divano per cercare di riprendermi quando mi raggiunge Marcos, anche lui ormai fuori di testa.
"Posso?" chiede inutilmente visto che si è seduto lo stesso "Sei davvero bellissima stasera fattelo dire, indossi una felpa e hai i capelli legati ma ti farei lo stesso" dice biascicando e lasciando una scia di alcool
"Grazie amico" rispondo ridendo senza senso
"Non ti dispiace se ti bacio, vero?" si avvicina lentamente alle mie labbra. In realtà mi dispiace, ma lì per lì la mia testa non ragiona, sicchè lascio che le sue labbra mi sfiorino lentamente.
"Cazzo quanto mi piaci" sussurra per poi infilare la sua lingua nella mia bocca. Presa dal piacere inizio anche io a baciarlo con foga e finiamo per ritrovarci distesi uno sopra l'altro su un divanetto per fortuna nascosto dalla sala. Le sue dita che toccano delicatamente la mia schiena mi provocano una scia di brividi che fa aumentare il piacere e l'eccitazione, così mi tolgo la maglia e dopo faccio lo stesso con lui. Mi ritrovo sotto di lui quando mi inizia a baciare il seno, per poi scendere più in giù. Non ci pensa due volte a sfilarmi i pantaloni, e mentre sta per togliermi l'intimo la cameriera ci becca.
"Oh cazzo" esclama alla scena di noi due quasi nudi sul divanetto "Siamo in un luogo pubblico ragazzi, per favore" dice con voce da gallina lanciandoci le magliette che erano per terra.
Ci rivestiamo e come se non fosse successo nulla torniamo in sala.
Di come è proceduta la serata non mi ricordo molto, so solo che l'alcool non mi ha lasciata sola un momento e che ho riso come una matta.
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Ti odio ma ti amo
RomanceChanel Seyfried e Cameron Dallas. Lei una preda difficile, lui invece molto facile. Tutti e due con un passato brutto. Chanel si trasferisce all'Università di Washington e incontrerà lui, che la farà dannare giorno dopo giorno, ma anche innamorar...