Capitolo 62

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Alle 7 del mattino mi trovo in questura. Sono qui da un'ora e sto aspettando che qualcuno mi faccia sapere cosa devo fare. Dopo aver trovato l'uomo morto mi hanno portata qua e interrogata. Erano convinti fossi io la colpevole e quasi glielo volevo far credere per non far mettere Roxy in galera, ma quando mi hanno detto che avrebbero controllato le impronte digitali della persona che ha tenuto le forbici in mano mi sono arresa. Sarebbe venuta fuori la verità comunque.
Roxy è a fare qualche controllo all'ospedale dopodiché interrogheranno pure lei. Pensare che finirà dentro mi distrugge. Ha ucciso quell'uomo per salvare me, e potessi andrei io lì dentro al suo posto.
Tutta questa situazione mi ha sconvolta davvero, non mi sono mai sentita così in colpa in vita mia.
"Signorina, è libera. Ma ci servirà tra qualche giorno per definire alcune cose" mi avverte un poliziotto
"Roxy? La metterete dentro?" Chiedo stupidamente
"Ha commesso un reato, e il regolamento è chiaro" dice facendomi capire che la risposta alla mia domande è si
"Ma è colpa mia, non è giusto che finisca lei dentro" mi lamento cercando di compensare al mio ennesimo errore, sapendo però che è inutile
"Le forbici non l'ha ficcate lei nel collo di quell'uomo" puntualizza il signore
"Ma se la ragazza l'ha fatto è per difendermi. Quei bastardi volevano ucciderci" dico trattenendo le lacrime
"La scontreranno anche loro" mi fa sapere il poliziotto per poi andarsene.
Mi metto le mani nei capelli e un'ondata di sensi di colpa si fa spazio in me. Non avevo mai provato questa sensazione, e avrei preferito non sentirla. Aveva tanta ansia di finire nei guai, paura delle conseguenza, e io l'ho guardata dicendole che sarebbe andato tutto bene, ma non è così, e reagirà male.
Decido di chiamare Cameron per farmi venire a prendere, la questura è a un po' di minuti e non ho la macchina.
"Chanel" urla una voce che mi fa subito star meglio
"Ehi" sorrido e vado tra le braccia di Cameron appena arriva. Dietro di lui c'è pure Henry.
"Che cazzo è successo?" Chiede il mio amico preoccupato
"Non lo sapete?" Chiedo confusa
"Cosa?"dice Cameron con sguardo arrabbiato
"Capirete" sospiro "Andiamo?" Dico volendo uscire da qui.
"Ti porto a fare colazione" dice Cameron quando partiamo
"Non ho fame" gli dico fissando la strada
"Devi mangiare" replica
"Ha ragione" continua Henry
"Tyler fa ottimi pasticcini" dice e sbianco. Vuole davvero andare da Tyler? Questa non ci vuole.
"Perché dobbiamo andare da lui? Ci sono tanti posti?" Si lamenta Henry, pure lui impaurito.
Adesso l'ultima cosa che deve accadere e che Cameron scopra che lavoro li.
"Quanto rompete, andiamo lì 10 minuti e torniamo" sbuffa.
Io ed Henry restiamo zitti per non far sospettare qualcosa. Spero solo che Tyler stia zitto. In questi giorni non l'ho sentito e sapendo della situazione non mi ha chiamato, ma tornerò presto a lavorare.
"Coglione" lo saluta Cameron entrando.
Henry mi lancia un occhiata di paura e proseguiamo verso il bancone.
"Henry, Cameron, bellezza, benvenuti" ci sorride Tyler facendo finta di nulla
"Mi dai un cornetto alla crema?" Chiede Cameron e sorrido. Come fa a sapere che mi piace la crema? Non gliel'ho detto.
"Tu non mangi la crema" replica Tyler
"Non è per me, muoviti" sbuffa Cameron e dopo pochi secondi prende il piatto con il cornetto
"Ho saputo dell'incidente, come stai?" Mi chiede Tyler
"Meglio" dico cercando di far finta di nulla.
Non mi piace mentire a Cameron, ma adesso è l'unica cosa che posso fare .
"Rimettiti" mi sorride e faccio altrettanto.
Ci andiamo a sedere mentre vedo che Henry sta dicendo qualcosa a Tyler, si starà rassicurando che tenga la bocca chiusa.
"Perché eri in questura?" Inizia a chiedere
"Non avete sentito la polizia stanotte ?" Chiedo confusa. Quel suono rimbombava in tutta l'Università.
"No, sennò sarei uscito. Ma perché c'eri tu in questura ? Che c'entri?" Domanda fissandomi. Come faccio a dirglielo? Insomma, non è una cosa da tutti i giorni trovarsi a combattere con 3 uomini il triplo di te che vogliono uccidere la tua coinquilina in piena notte. Ma soprattutto non è facile dire ad una persona che una ragazza finirà dentro per colpa mia.
"È difficile" respiro forte
"Mi stai preoccupando" dice Cameron stringendomi la mano.
Arriva anche Henry che si siede vicino a Cameron.
"Allora? Perché la dolce Chanel si trovava in questura?" Domanda Henry. Non si rendono conto della situazione, pensano sicuro che ero lì per qualcosa di non grave, ma in realtà la cosa è più seria del previsto.
Decido di fare un grosso respiro e raccontargli tutto, d'altronde mi fido di loro e so che non mi giudicheranno.
"Stanotte mi sono svegliata perché Roxy aveva degli attacchi di panico e urlava, ho cercato di calmarla ma mi continuava a ripetere sempre la stessa frase" mi fermo sentendo dolore allo stomaco quando ci ripenso
"Cioè?" Chiedono preoccupati tutti e due
"Mi diceva che dovevo scappare perché sarebbero arrivati" dico sentendomi gli occhi bruciare a causa delle lacrime che sto trattenendo
"Chi?" Mi stringe più forte la mano Cameron. Inizio a vedere confusione e ansia nei loro occhi.
"Tre uomini l'hanno violentata, era piena di graffi" iniziò a piangere ricordando quando successe a me, anche se per fortuna, non fui ferita "E stanotte sono venuti in camera nostra per ucciderla" respiro a fatica. Mentre succedono queste cose non ti rendi conto delle emozioni che provi, ma quando passa un po' di tempo e realizzi ciò che è accaduto, inizi a sentire tutto quello che prima non sentivi, ed io adesso sto rivivendo quello che è successo stanotte, con la differenza che sento molta più paura e ansia essendo che sto realizzando.
"L'ho fatta nascondere ma l'hanno trovata, per fortuna si era armata di una sedia e gliel'ha lanciata addosso a due di loro" continuo a dire quando vedo che i ragazzi davanti a me non spiccicano parola essendo probabilmente scioccati
"Ma quando pure quell'altro uomo si è avvicinato a lei ho capito che non sarebbe riuscita ad affrontarlo sicche ho agito io prendendo lo spray al peperoncino e spruzzandoglielo negli occhi" spiego sempre con la stessa fatica.
"Subito dopo abbiamo provato a scappare ma uno di loro mi ha presa" dico asciugandomi le lacrime che ormai scendono senza limiti
"Cazzo Chanel, finisci questa merda di storia. Che ti hanno fatto?" Inizia ad alterarsi Cameron quando gli dico che mi ha presa
"Non è facile" dico tra un singhiozzo e l'altro. Non si rende conto. Non so nemmeno perché lo sto raccontando.
"Cameron calmati" gli dice Henry capendo che facendo così non risolve nulla "Continua, che è successo poi?" Chiede con occhi ansiosi Henry
"Io nn-non riesco" dico sentendo accelerare il respiro. Non è facile dire a due persone che stanotte hai assistito a un omicidio involontario e che la loro amica finirà dentro per colpa mia.
"Porca puttana" sbatte la mano sul tavolo Cameron facendomi sobbalzare "Ti hanno violentato?" Domanda contraendo la mascelle
"Appena te la senti parla okay?" Dice con dolcezza Henry capendo che non è una situazione facile
"Devi parlare ora cazzo" urla Cameron attirando l'attenzione dei pochi clienti che ci sono
"Smettila, se non la sente ce lo dice dopo, l'importante è che stai bene e che non ti hanno fatto del male" mi dice Henry con quello sguardo che riesce sempre a calmarmi
"Mi stava per fare del male ma per fortuna non è successo" li avverto in modo da tranquillizzali
"Non è successo?" Urla Cameron alzando la manica della maglietta dove c'è un livido, me l'avrà fatto quell'uomo quando mi teneva
"Mi prendi per il culo?" Si alza Cameron furioso
"Che succede?" Arriva Tyler
"Stanne fuori" gli punta il dito Cameron
"Se ti calmi ti spiego" gli dico con calma per non peggiorare la situazione
"Cosa devi spiegarmi?" Urla a pochi centimetri dalla mia faccia
"Smettila di urlare qua dentro" lo brontola Tyler
"Non rompermi" gli va al muso. Perché deve fare sempre casino?
"Tu non rompere, dentro al mio bar non fai queste scenate" iniziano a litigare
"Scusa, andiamo" dico alzandomi e scusandomi con Tyler. Prendo Cameron per un braccio e si va fuori.
"Puoi calmarti?" Prendo la sua mano
"Puoi svelarmi la verità?" Chiede lui
"Ma tu garantiscimi che avrai controllo" dico
"Okay" non lo vedo molto sicuro
"Uno di quegli uomini ha tirato fuori un coltellino dopo avermi messa a terra, voleva fare cose brutte con il mio corpo ma per fortuna Roxy mi ha salvato" dico diretta senza cercare di ripensare alla scena
"Roxy? Contro una bestia?" Chiede stranito
"Si" dico iniziando a sentire caldo
"Gli ha lanciato la sedia di nuovo?" Domanda
"Nn-no" balbetto ansiosa
"Che hai?" Mi chiede quando mi vede ansiosa. Lo guardò negli occhi e voglio essere sincera con lui.
"L'ha ucciso con delle forbici" dico con gli occhi chiusi e le lacrime che mi rigano il viso. Non fiata, rimane zitto.
"Ha fatto bene" dice all'improvviso. Lo guardò confusa. Ha fatto bene?. Non capisco.
"Scherzi?" Domando sperando stia davvero scherzando
"No, quel deficiente voleva farti del male" dice ricominciando ad urlare. È incredibile come pure in questi momenti riesca a essere il solito stupido.
"Cameron, ha ucciso un uomo, non so se per te è nella norma questa cosa, ma per me no. Andrà in galera per colpa mia" urlo cercando di fargli capire la gravità della cosa
"Chi ha ucciso chi?" Spunta Henry appena esce dal bar
"Lascia stare" dico in lacrime andando via. Mi sono aperta con lui su una cosa così importante, è stato difficile farlo e speravo in un abbraccio di conforto e invece mi dice che ha fatto bene.
"Dove vai?" Mi prende Henry
"Ho bisogno di stare da sola" confesso.
Mi abbraccia. Lui si che ha capito. Lui mi capisce sempre.
"Non è colpa di nessuno" sussurra avendo capito cosa è successo. Rimango tra le sue braccia mentre continuo a piangere. Non accetto il fatto che sia davvero successo, che Roxy andrà dentro per avermi salvato.
Mi stacco e vedo Cameron fumarsi una sigaretta come nulla fosse.
"Lascialo stare" mi dice Henry
"Non lo capisco" dico mettendomi le mani in tasca sentendo freddo
"E fatto così, quando sa che qualcuno ti ha toccato sai come reagisce. Fosse stato li l'avrebbe ucciso ma apposta, ecco perché ti ha risposto in quel modo" dice facendomi paura. Ucciderebbe veramente una persona? Mi mette i brividi questa cosa.
"Ma deve capire. Io mi sento così in colpa per Roxy" mi sfogo
"Non devi, ti sei trovata in una situazione dove nemmeno io ne avrei cavato le gambe e questo era l'unico modo per uscirne" mi tranquillizza
"Non è vero, avrei potuto fare qualcosa di più maturo" sospiro
"In quel momento non pensi a ragionare con maturità, non hai nemmeno il tempo per farlo" dice ed non ha tutti i torti
"Uff" sbuffo
"A parte questo come stai? La ferita?" Chiede controllandomela
"Insomma" mi lamento sentendo un po' di dolore. Mi sono sforzata e questo mi ha portato ad avere più male alla testa.
"Vai a riposarti o potresti svenire in qualsiasi momento" dice preoccupato
"Sei importante per me, sappilo" lo abbraccio.
Arrivo in camera e mi distendo.
Nel tragitto con Cameron nessuno ha parlato. Rimango di come abbia reagito, speravo che mi avrebbe aiutato.
Ritornare qua dentro è difficile, le scene mi ripercorrono nella mente e non riesco a dormire. Prendo il telefono e ci sono messaggi, così li apro.
Allison, Marcos e Matthew. Tutti mi chiedono cosa sia successo.
Non sento Marcos da quella sera e rimango male che non si sia fatto sentire. Solo ora mi ritrovo delle sue chiamate, forse ci ha messo un po' a riprendersi.
Mando un messaggio a tutti e 3 dove gli dico che gli avrei spiegato e che ho bisogno di stare sola, poi appoggio il telefono nel letto.
Chissà cosa penserebbe Yuri. Correrebbe qui a prendermi a calci per non averlo chiamato. Probabilmente se ci fosse stato lui, avrebbe fatto la stessa cosa che avrebbe fatto Cameron, ed è questo che mi mette paura, essere circondata da persone così pericolose.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora