Con fatica apro gli occhi, e dopo aver sbattuto un po' di volte le palpebre mi accorgo di non essere in camera mia. Mi guardo intorno e vedo un lettino affianco a me, e una flebo attaccata al mio braccio. Capisco di essere all'ospedale, ma non ricordo il perché. Mi sento confusa e strana.
"Buongiorno" spunta Henry dentro la camera
"Che ci faccio qui?" Chiedo parlando con fatica
"Non ti ricordi?" Mi lascia una carezza sulla guancia mentre mi guarda la fronte, dove mi sento attaccato un cerotto
"No" dico con un filo di voce
"Stanotte hai preso una botta in testa in macchina, con Cameron" dice e d'improvviso tutta la scena si fa spazio nella mia testa
"Oddio" dico cercando di mettermi seduta, anche se con scarsi risultati, visto il dolore alla schiena
"Sei svenuta dopo la botta e ti sei svegliata solo ora, ci hai fatto preoccupare" si mette a sedere Henry sul mio lettino
"Cameron?" Chiedo subito senza fregarmene del resto
"È un gran coglione. Non dovevo lasciarti con lui" dice con sguardo pentito
"Ho deciso io di andarci, tranquillo" lo rassicuro "Dov'è lui?" Continuo
"Ora l'hanno lasciato tornare all'Università, ma è stato tutta la notte in questura, sono andato io a salvargli il culo" dice con faccia scocciata, quasi come se fosse un abitudine quella di salvarlo da situazioni così
"Mi dispiace" dico sincera verso Henry
"No dispiace a me averti lasciata sola con lui, sapevo che era meglio di no, ma ti ho lasciato andare perché immaginavo ci tenevi a parlarci" mi spiega
"Ed era quello che volevo fare, ma come sempre deve rovinare tutto con il suo carattere di merda" dico ancora arrabbiata ma anche preoccupata per lui. Se continua così lo metteranno dentro per un bel po, ha troppi precedenti.
"Purtroppo è così, avrei dovuto immaginare che si incazzava per ciò che è successo nella casa con quel ragazzo, e che questo l'avrebbe portato a fare qualche cazzata, anche se non mi aspettavo che potesse arrivare a fare questo genere di cazzate, tipo gare clandestine con la polizia" ridacchia scuotendo la testa Henry. Sfodero un piccolo sorriso pensando a quanto è ribelle quel ragazzo, anche se mi fa sempre incazzare. Nonostante io sia qua per colpa sua, non posso fare a meno di pensarlo. Pensare a tutto quello che ci siamo urlati ieri, e a quanto è stato bello ribaciare quelle labbra dopo tanto tempo.
"Eccomi, si è svegliata?" Spunta di corsa qualcuno in camera. Ed eccolo in tutta la sua bellezza. Con quei capelli spettinati e le occhiaie che invece che abbruttirlo lo rendono sexy. Mi osserva con quello sguardo pericoloso ma affascinante.
Tutto d'un tratto mi scordo del perché sono qua, vorrei solo baciarmelo tutto il giorno.
"Chanel" si avvicina quando vede che sono sveglia "Come stai?" Chiede squadrandomi tutta e fermandosi alla ferita che ho nella fronte. La accarezza leggermente. Dovrebbe farmi male, ma al suo tocco sento solo bene.
"Avrei preferito essere nel mio letto del dormitorio, ma mi accontento di questo" faccio un piccolo sorriso ed Henry e Cameron mi guardano straniti. Forse si aspettavano una reazione diversa. Pensavano che avrei iniziato a prendermela con Cameron e ad offenderlo, ma non è questo che voglio.
"Sono un coglione, l'hai sempre detto. Non mi giustificherò nemmeno perché non c'è giustificazione alla merdata che ho fatto, voglio solo chiederti scusa" dice guardandomi negli occhi. Il fatto che Cameron Dallas mi ha chiesto scusa guardandomi negli occhi, mi ha fatto rabbrividire.
Henry spalanca gli occhi sorpreso nel vedere un Cameron che chiede scusa. Dovrebbe essere una data da segnare questa. Mi limito a sorridergli e stringergli forte la mano che è appoggiata sulla mia pancia. Ricambia il sorriso e mi lascia un dolce bacio nella fronte, vicino alla ferita. Questo gesto mi fa provare sensazioni indescrivibili. Sto così bene in questo momento, anche se non si direbbe visto dove sono.
"Quando ti dimettono?" Chiede Cameron
"Non lo so, mi sono svegliata solo ora" faccio spallucce
"Prima è venuta l'infermiera, ha detto che sarebbe passato il dottore in tarda mattinata a farci sapere tutto" ci informa Henry. È così carino ad essere restato qui con me tutto il tempo. Gli voglio così bene. D'improvviso mi vengono in mente i miei amici. Spero che non sappiano che sono qui e soprattutto spero che non sappiano il motivo del perché sono qui, ammazzerebbero Cameron.
"Marcos?" Chiedo d'improvviso, ricordandomi qualcosa di questa notte terribile
"Il tuo amico è nel suo letto a dormire profondamente, dopo avermi vomitato varie volte nella maglietta ha deciso di addormentarsi" dice con faccia schifata Henry. Scuoto la testa facendo una piccola risatina dovuta alla sua faccia.
"Se solo quel coglione non ti avesse portato alla festa" spunta Cameron ritornando serio
"Cameron, non cominciare perché giuro ti sbatto fuori a calci in culo" dice Henry altrettanto serio. Effettivamente, se ci penso bene, è tutta colpa mia. Se non fossi andata alla festa non sarebbe successo nulla di tutto questo. Marcos non si sarebbe ubriacato, quel ragazzo non avrebbe tentato di scoparmi e quindi di non conseguenza Cameron non gli avrebbe messo le mani addosso, ma soprattutto avremmo evitato la litigata in macchina e la 'gara clandestina' con la polizia. Sospiro rumorosamente.
"A che pensi?" Mi accarezza dolcemente il viso Cameron. Mi limito a scuotere la testa e guardarlo, in tutte le sue bellissime forme. A volte la sua bellezza così naturale, mi toglie le parole. La sua pericolosità lo rende così bello e sexy, e i suoi occhi cupi fanno venir voglia di scoprire cosa nasconde dentro.
Ci limitiamo a guardarci, per quelle che sembrano ore.
"Vado a prendere un tè" si alza Henry "Cameron, non fare danni" gli punta il dito contro prima di uscire dalla stanza.
"Vederti qui e pensare che è colpa mia, mi distrugge" dice Cameron stringendomi la mano ancora più forte dopo queste parole
"Se siamo qui è perché io ho deciso di andare a quella festa, non devi fartene nessuna colpa" cerco di tranquillizzarlo, pure se dovrei essere ancora arrabbiata con lui, ma non riesco
"Ma se io non reagivo nel mio solito modo, a quest'ora eravamo all'Università, io con la fedina penale un po' più pulita, e tu senza quella ferita in fronte" dice con un piccolo sorriso triste
"Ma io sto bene anche qui, con te che mi stringi forte la mano" sorrido sinceramente non distaccando un secondo il mio sguardo dal suo.
Rimango quasi male quando vedo che una lacrima scende dall'occhio di Cameron. Sta piangendo, e questo mi fa davvero strano.
Cerco con fatica di mettermi a sedere e quando ce la faccio, mi limito ad abbracciarlo. Non so il motivo di quelle lacrime, ma so che in questo momento sia io che lui abbiamo bisogno di stare molto vicini. Mi sento avvolta tra le sue braccia muscolose, che mi stringono forte, ed è una sensazione bellissima.
"Non sai quanto ti amo" dice con voce roca e il mio stomaco va a puttane. Non me l'aspettavo, non ora. È così bello sentirglielo dire.
"Restate in quel modo, scatto una foto" spunta Henry in camera e il flash quasi ci acceca
"Che cavolo fai?" Dice Cameron infastidito
"Ho immortalato un momento che probabilmente non rivedrò mai più" ironizza Henry e faccio un piccolo sorriso, pure se in questo momento vorrei picchiarlo. Ha interrotto un momento così importante.
"Coglione" sussurra Cameron
"Ti ho portato del tè caldo, bevilo" mi porge un bicchierino Henry
"Sei un tesoro" gli mando un bacio prendendo il bicchiere e cercando di non bruciarmi
"Lo so" mi fa l'occhiolino
"E a me?" Chiede Cameron quando si accorge che Henry non gli ha portato nulla
"Se vuoi qualcosa alzi il culo e vai a prendertelo" gli sorride e si siede sorseggiando il liquido nel bicchiere
"Sei un bastardo" scuote la testa Cameron dopo la sua risposta, e fu così che iniziarono a battibeccarsi come due bambini.
"Buongiorno" li interrompe, per fortuna, il dottore
"Oh buongiorno" dice Henry
"Sono il Dottor Davis, lei è la signorina Chanel giusto?" Dice indicandomi
"Si, sono io" sorrido. Rimango stupefatta dalla bellezza di quest uomo. Dovrei farmi male più spesso.
"Perfetto" dice sfogliando dei fogli concentrato "Da quanto dicono queste schede, lei ha battuto la testa ferendosi alla fronte, e a quanto pare, ha perso tanto sangue" dice continuando a guardare quei fogli che ha tra le mani. Alle sue parole vedo Cameron incupirsi.
"Esatto" confermo le parole del dottore
"Okay, vediamo questa ferita" dice posando i fogli e venendo verso di me. Da vicino è ancora più bello.
Con delicatezza mi toglie il cerotto dalla fronte, e inizia ad analizzare la mia ferita.
"È grave?" Domanda Cameron preoccupato
"Per fortuna no, ma l'impatto è stato abbastanza forte, quindi potrebbe darti un po' di problemi" dice applicandomi un nuovo cerotto, sempre con molta delicatezza
"Tipo?" Chiede Henry.
Sono così carini quando si preoccupano per me.
"Mal di testa, fitte improvvise, difficile concentrazione" spiega l'uomo
"E per quanto questo?" Domando
"Qualche settimana, ma tranquilla, ora ti segno una crema da metterci e una pasticca da prendere per alleviare il dolore" dice quando ha finito di medicarmi la ferita
"Ecco fatto" sorride.
Che pezzo di uomo.
Noto Cameron lanciarmi un'occhiataccia quando si accorge che sono incantata dal suo sorriso.
"Quando può uscire?" Chiede infine Henry
"Vedremo come va la ferita, ma penso che stasera se non ci sono peggioramenti può tornare a casa" ci informa il dottore
"Perfetto, grazie per la visita" sorrido ormai innamorata
"Figurati, è mio dovere" mi fa l'occhiolino ed esce dalla stanza.
"Se lo sapevo vi lasciavo soli" dice infastidito Cameron. È così bello quando è geloso.
"Non si può negare che è un bel uomo" faccio spallucce
"Effettivamente" dice Henry "Ma sono meglio io" mormora con faccia presuntuosa
"Quello sicuro" rido seguita da Henry.
Noto Cameron ancora serio ed infastidito.
"Eddai, te la sei presa?" Dico riferendomi a Cameron
"No" si limita a dire ma non gli crede nessuno
"Ovvio che se l'è presa, guarda che faccia" lo provoca Henry e come risposta Cameron gli alza il dito medio
"Vado a fumarmi una sigaretta" dice Cameron tirando fuori il pacchetto
"Va bene, gelosone" lo prendo in giro e senza nemmeno guardarmi esce dalla stanza.
Io ed Henry ci guardiamo e facciamo una piccola risata.
"Comunque, per favore non dire a nessuno che sono qua. Mi inventerò qualcosa io per la ferita" dico a Henry. Non voglio che la gente sappia perché sono qui.
"Tranquilla, rimarrà una cosa tra di noi" mi sorride dolcemente
"E grazie di tutto, ti voglio tanto bene" dico ad Henry aprendo le braccia in segno che voglio un abbraccio
"È il minimo" dice alzandosi e stringendomi.
Sono fortunata ad avere una persona come lui accanto a me, tanto.
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Ti odio ma ti amo
RomanceChanel Seyfried e Cameron Dallas. Lei una preda difficile, lui invece molto facile. Tutti e due con un passato brutto. Chanel si trasferisce all'Università di Washington e incontrerà lui, che la farà dannare giorno dopo giorno, ma anche innamorar...