Capitolo 48

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Il forte mal di testa mi fa svegliare all'alba.
Quando apro gli occhi mi accorgo che Cameron sta dormendo in terra, ed Henry sul suo letto.
Che cazzo è successo? Perché sono qua di nuovo? Mille domande iniziano a farsi spazio nella mia testa. L'ultima cosa che ricordo è di aver chiesto uno shoottino al barista. Da lì in poi il buio più totale. Ma penso di sapere come sia andata a finire, e questo mi spaventa un sacco. Abbasso la testa e noto di avere una maglia addosso che mi fa da vestito, ma non è la mia. Sento ancora un po' di alcol in circolazione, ma non sicuramente come poche ore fa. Mi metto seduta e mi appoggio la mano sulla fronte quando inizia a martellarmi.
Quando mi riprendo un po' mi alzo e, in punta di piedi, vado in bagno. Mi guardo allo specchio e faccio davvero paura. Il mascara è colato tutto facendomi sembrare un panda, di rossetto ne è rimasto poco ed è sbaffato e per concludere, puzzo di alcol peggio di un alcolista. Non ci penso due secondi a spogliarmi ed entrare in doccia. Lascio che l'acqua porti via tutto lo schifo che ho in corpo. Chissà cosa ho combinato a quella festa. Da una parte non vorrei saperlo, e spero non di non ricordarmi nulla. So solo che sono andata lì con l'intenzione di divertirmi, e questo, non è un buon segno. Dopo un bel po' di minuti esco. Ora va decisamente meglio. Il trucco è andato via ed ha lasciato spazio alle occhiaie, ed il puzzo è stato sostituito da un buonissimo profumo di vaniglia. Mi sciolgo la coda e mi sistemo i capelli. Mi asciugo il corpo per poi rindossare la gigante maglietta, che è l'unica cosa che mi rimane. Sistemo il bagno e senza fare rumore esco.
"Buongiorno ubriacona" dice Cameron con voce roca. Non rispondo e vado verso il letto in cui ero distesa.
"Ti sei ripresa?" Dice alzandosi da terra e stirandosi.
Cavolo quanto è bello anche di prima mattina.
"Si" mi limito a dire. Non lo so nemmeno io in realtà.
"Spero, perché da ubriaca sei insopportabile" ride sedendosi sul letto accanto a me
"Lo posso essere anche da sobria, sicchè non mi stuzzicare" dico acida, il pensiero che lui abbia avuto una storia con Roxy mi da davvero noia
"Nervosetta?" Chiede alzandosi e togliendosi la maglia. Che panorama stupendo.
"Mi ci rendi" dico girando la testa dall'altra parte per non mostrare imbarazzo di fronte alla sua figura a petto nudo
"Colpa mia quindi?" Spalanca gli occhi "Questa volta non ho fatto niente, anzi ringraziami per averti fatto evitare una brutta reputazione" dice ma non capisco che intende
"Che intendi?" Chiedo confusa guardandolo
"Non ti ricordi nulla di stanotte, eh" dice sedendosi di nuovo dopo essersi cambiato
"Non ti avrei chiesto cosa intendevi sennò" mi lamento scontata
"Non ho capito perché ce l'hai con me" dice serio e confuso
"Non importa" mi alzo alla ricerca del mio vestito. Voglio uscire da qui. Vorrei prenderlo a cazzotti e urlargli contro, ma non mi va di litigare, non ne vale la pena.
"A me si" continua Cameron non ricevendo risposta "Cosa ho fatto ora?" Urla alzandosi dal letto e fermandomi
"Schifo, come sempre" gli lancio un occhiataccia e dopo essermi indossata i tacchi esco.
Avrei voluto cambiarmi, ma se restavo un altro po li esplodevo, e non voglio far capire a Cameron che sono gelosa di lui e del suo passato. Anche se la cosa che mi ha ferita di più è stato il fatto che non mi abbia detto nulla a riguardo di questa relazione con questa ragazza.
"Bel look" ridacchia un gruppo di ragazzi squadrandomi. Non posso dargli torto. Il modo in cui sono uscita è davvero imbarazzante. Per fortuna la maglia mi fa da vestito coprendomi maggior parte delle cosce.
"Chanel" sento dire alla mie spalle ma quando mi accorgo che è Cameron non rispondo e continuo a camminare "Che cazzo hai?" Mi prende per un polso
"Mi devi lasciare perdere. Io e te abbiamo chiuso da un mese, smettila di inseguirmi e fare il finto buono, perché non mi prendi più per il culo" dico presa dalla rabbia. In realtà non penso quello ho appena detto, ma la gelosia sta parlando al posto mio
"Non capisco che ti prende. Te ne esci all'improvviso con discorsi insensati dandomi la colpa per la tua antipatia e non mi spieghi cosa ho fatto" Urla attirando l'attenzione dei ragazzi. Ormai siamo famosi per dare sempre spettacolo qua.
"Se tu fossi stato sincero con me, non saremo arrivati a questo punto. Ma no, devi sempre fare un errore dopo l'altro. Prima mi tradisci con la scusa che abbiamo litigato e poi scopro che non mi dici le cose. Cosa ti aspetti? Che passò una nottata con te a cederti il mio corpo?" Urlo più forte di lui a pochi centimetri dalla sua faccia
"Beh, fino a poche ore è quello che volevi fare" urla e tutto intorno un silenzio imbarazzante si fa spazio. Non capisco cosa vuole dire, ma spero che non è quello che penso. Spero davvero che non ho cercato di farlo con Cameron mentre ero ubriaca, sarebbe un errore che non mi perdonerei mai. Lo fulmino con lo sguardo, e sentendo gli occhi lucidi ricomincio a camminare a passo veloce.
In un minuto arrivo nella mia stanza a mi ci chiudo dentro. Roxy sta dormendo.
Mi comporto così perché sono arrabbiata, delusa, infastidita da lui. L'ho amato come nessun'altra ha mai fatto. Per lui ho affrontato giorni di inferno, ho rischiato stando con uno come lui che ogni giorno, per qualche stupido motivo, finisce dentro. Sapere che non è stato sincero con me, ripensare che mi ha tradita, tutto questo mi fa male.
"Buongiorno" dice Roxy
"A te" dico senza guardarla
"Stai meglio?" Mi chiede probabilmente riferita al fatto che poche ore fa il mio corpo era pieno di alcol
"Si" dico fredda
"Ti ubriachi sempre così tanto?"
"In realtà no, ma ieri ne avevo bisogno" faccio spallucce girandomi verso di lei
"Ti ricordi qualcosa?" Mi domanda e un po' mi mette ansia
"No, meglio vero?" Dico distendendomi
"Direi" sospira "Ma se vuoi, so cosa hai combinato" mi avvisa, ma non so se voglio saperlo. L'ultima volta che mi sono ubriacata mi sono ritrovata in un divanetto con Marcos e se non era per quella cameriera chissà cosa si arrivava a fare.
"Ho paura" le confesso
"Posso consolarti dicendo che poteva andare peggio" ridacchia
"Okay, dimmi" dico sedendomi e facendo un grande sospiro
"Ti sei limonata Paol, un ragazzo del liceo, e Henry ti ha fermato in tempo prima che potessi andare oltre. La sua ragazza l'ha scoperto ed è venuta fuori da te ad urlarti contro, e quando ha provato a tirarti un ceffone gliel'hai date di santa ragione. Cameron ed io ti abbiamo fermato, io sono restata con la ragazza e Cameron ti ha portato all'Univerista, quello che è successo dopo non lo so. Henry poi mi ha pure accennato che hai provato a limonarti pure lui, e se non fosse stato per Brian che vi interrompeva, probabilmente sarebbe successo. E giusto per concludere in bellezza, ho incontrato Jennifer, e mi ha raccontato che quando ti ha detto che è venuta alla festa per stare con Henry tu gli hai risposto dicendole che dalle corna non sarebbero riusciti ad uscire dalla porta" mi spiega e rimango bloccata.
Non posso credere che tutto questo è davvero successo. Ho provato a baciare Henry? Mi sono strusciata con uno del liceo? Ho picchiato una ragazza? Ho detto quelle cose a Jennifer?. Mi metto le mani tra i capelli e rimango in silenzio. Sono un disastro. Non dovevo ubriacarmi. E con Cameron? Posso aspettarmi che sia successo di tutto stanotte, ma è quello che ho più paura di sapere.
"Dai, tutti nella vita abbiamo fatto qualche cazzata. Eri ubriaca, ora sai che una seconda volta non ci sarà" cerca di tranquillizzarmi
"Qualche cazzata? Chissà che reputazione ho adesso. Chanel 'la puttanella' " mi alzo dal letto nervosa
"Molti erano ubriachi, non si ricorderanno di quello che hanno visto" spiega Roxy
"Devo risolvere i casini che ho fatto, inizierò con Jennifer" dico prendendo i primi vestiti che trovo nell'armadio "A dopo" la saluto ed esco.
Mi avvio verso la sua stanza per scusarmi per come mi sono comportata stanotte. Busso ma nessuno apre. Le mando un messaggio.
-Dove sei?-
Intanto vado da Henry.
"Che ci fai qui?" Dice con aria strafottente dopo avermi aperto la porta
"So in che situazione siamo, ma volevo scusarmi per come mi sono comportata stanotte, ero ubriaca e non sapevo quello che facevo. E grazie per avermi salvato da un probabile stupro" dico sentendo un nodo allo stomaco ripensando a ció che ho passato con quel cretino
"Hai cercato di baciarmi Chanel" mi guarda quasi deluso
"Ti ho detto che ero ubriaca, nemmeno me lo ricordo quello che è successo" gli spiego
"E quello che hai detto a Jennifer? Vogliamo parlarne?" Dice con faccia schifata
"Henry, cosa non capisci della frase 'ero ubriaca' ? So che non è una scusa ma andiamo, sei il primo a bere e fumare facendo cazzate dalla mattina alla sera" sbuffo innervosita
"Non ti paragonare a me. E poi perché eri vestita in quel modo?"
"Volevo cambiare look per una sera, come se vi fosse dispiaciuto" rido
"Affatto, anzi grazie per il bello spettacolo" sorride facendomi l'occhiolino.
Attenzione, mi ha sorriso.
"Quel sorriso significa che sono perdonata?" Dico con faccia dolce
"Chanel, non voglio più vederti messa in quel modo. Ed in più, da oggi in poi se vuoi andare d'accordo con me, devi dirmi tutto, e sai a cosa mi riferisco" mi guarda male riferendosi a Liam
"Prometto" sorrido e lo abbraccio.
Esco dalla camera dopo aver parlato un po' con Henry. Mi era mancato. Controllo il telefono e Jennifer non mi ha risposto, così decido di andare a parlare con Marcos. Stranamente con lui non è successo nulla stanotte. Gli mando un messaggio per chiedergli dov'è, non vorrei andare fino al locale poi non c'è. Dopo un po' mi risponde dicendomi che è a casa, e cercando di ricordarmi la strada vado senza dirgli nulla.
"Chi è?" Dice dall'altra parte della porta dopo che busso
"Pizza d'asporto" scherzo.
Apre la porta e resta impassibile nel vedermi.
"Posso?" Chiedo e si limita a farmi cenno di sì con la testa.
C'è tensione. Lo vedo ancora ferito più che arrabbiato.
"Senti, sono venuta qua perché ci tengo a te. Sapere che in qualche modo posso averti ferito fa male pure a me" spiego sedendomi sul divano
"Non importa" dice freddo
"Si invece, capisco il tuo comportamento ma per favore capisci pure me. Per me sei importante Marcos" cerco di fargli capire
"Pure tu lo sei, forse troppo. Ecco perché sto così" Dice con voce triste. Mi dispiace vederlo così.
"Non devi, perché io ci sono e ci sarò sempre per te, mica me ne vado" lo rassicuro
"Avrei preferito tu ci fossi da qualcos altro, non da amica" dice senza nemmeno guardarmi. Mi alzo e vado verso di lui.
"Tu meriti di più" Sussurro prendendogli il viso tra le mani. Mi guarda intensamente negli occhi e accarezza la mia mano. Lo guardo e vedo tanta tristezza, mi spezza il cuore vederlo così.
"Ma io voglio te" mi stringe la mano.
Non sapendo come comportarmi, lo abbraccio forte.
"Scusa" sussurro con voce spezzata. Le sue braccia mi stringono forte e sto davvero bene, anche se la situazione è quel che è.
"Perché non ci facciamo delle crêpes? Dicono che alzano l'umore" gli sorrido ripensando all'ultima volta che sono stata qua
"Lo chef non è molto in forma" ride forzato
"Beh, la sua assistente l'aiuterà" dico indicandomi e ridendo. Ci guardiamo e tutti e due facciamo un grande sorriso, che fa capire quanto teniamo l'uno all'altro. Pensavo in un pomeriggio peggiore, invece è finito nel miglior dei modi. Io, Marcos e tante crêpes.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora