Capitolo 53

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Apro gli occhi e non avendo più sonno mi alzo dal letto. Guardo l'ora sul telefono, sono le 6.30. Ieri sera ero davvero stanca e sono crollata subito, ma almeno mi sono riposata abbastanza, oggi mi aspettano tre ore di lezione e 4 e mezzo di lavoro. Il mio primo pensiero va a Yuri. In teoria tra oggi o domani dovrebbe uscire, spero. Non vedo l'ora di risentirlo e dirgli che ho trovato un lavoro, anche se non gli dirò della situazione del bar. Entro in doccia e mi rilasso lasciando che l'acqua calda mi tolga di dosso i brutti pensieri. Quando esco mi asciugo il corpo indossando subito dopo l'intimo. Lascio i capelli asciugarsi da soli, se accendo il phone a quest'ora potrei ritrovarmi un esercito di ragazze in camera pronte a farmi fuori. Odio come mi stanno i capelli ricci, ma per oggi va così. Torno in camera e mi distendo un po' sul letto per controllare i messaggi.
-Domani solita ora, ti riaccompagno io-
Dice quello di Henry. Che palle.
A me fa piacere che si preoccupa per me, ma dopo quello che ho passato nella mia vita direi che me la so cavare da sola.
Quando noto che è già una quindicina di minuti che sono al telefono, mi alzo e apro il mio armadio alla ricerca di qualche completo carino da poter indossare. Ora che ho iniziato a lavorare non posso permettermi più felponi. Prendo un maglioncino a collo alto rosa e dei jeans blu chiari. Infine indosso le nike nere. Torno in bagno per darmi una sistemata a questi capelli indomabili, e aggiungo al mio viso un po' di trucco. Non avendo mangiato nulla ieri sera sento abbastanza fame. Così prendo l'occorrente ed esco in tempo per fare colazione. Solito bar, solita ora e solita visita a Matthew.
Sono le 10.30 e finalmente tra un'ora finisce lezione, diventano sempre più noiose. Ne Roxy ne Allison si son fatte vedere. Allison sicuramente si è accorta di avere troppo sonno per alzarsi dal letto e Roxy meno la vedo meglio è.
"È vero che lavori da Tyler?" Spunta Jennifer
"Si, come lo sai?" Chiedo
"Henry" mi informa e alzo gli occhi al cielo "È molto preoccupato per te" continua
"Lo so, ma non deve" le faccio capire
"Beh, ma non puoi nemmeno biasimarlo, lavori in un luogo pericoloso"
"Questo è vero, ma ho bisogno di soldi, e se l'unico modo per farmeli è questo, lo farò" spiego cercando di mantenere la calma. Ogni giorno mi sento ripete questa frase da una persona diversa.
"Come vuoi" fa spallucce e grazie al cielo la lezione finisce.
"Tu come va con lui?" Le Chiedo andando a mensa
"Bene, stiamo riprendendo i rapporti, nell'ultimo periodo non si è fatto altro che discutere per cose stupide" mi spiega
"È normale avere questi periodi nelle relazioni, basta uscirne poi" cerco di farle capire
"Eh si" sospira.
La lezione finisce ed essendo troppo presto per pranzare vado da Ally.
"Non mi picchiare" dice appena apre la porta sapendo che mi sono sicuramente arrabbiata quando ho visto che non era a lezione perché non le è suonata la sveglia
"Ci provo" entro.
Voglio dirle del mio lavoro. Non ci devono essere segreti tra noi due.
"Ho trovato un lavoro" dico mettendomi sul letto
"Aaah brava, dove?" Mi chiede felice
"Ad un bar a 10 minuti da qua" le dico non aggiungendo altro
"Grandioso! Hai già iniziato?" Mi chiede sedendosi accanto a me
"Si, oggi è il secondo giorno" le spiego
"Posso venire?" Domanda entusiasta
"No" dico secca
"Perché?"
"Beh, non è un posto molto sicuro" le dico sperando in una reazione tranquilla
"Lavori da Tyler?" Domanda sapendo probabilmente di quel bar e della sua pericolosità
"Si" rispondo senza pensarci due volte
"Io sono contenta per te, e so che te la cavi, ma pensaci per favore. È due anni che sono qua e ogni settimana sul giornale c'è una notizia brutta riguardo a quel bar" dice tranquillamente ma cercando di farmi ragionare
"Lo so, ma Tyler mi ha detto che c'è una porta di sicurezza. In caso di emergenza posso uscire da lì" le spiego
"Non sempre si ha il tempo di scappare" dice mettendomi quasi paura.
Mi fa piacere che abbia reagito così, a differenza degli altri è stata tranquilla e ha capito che riesco a cavarmela, ma comunque mi sta facendo notare determinate cose.
"Voglio provare, rischiare. Se dovesse andare male prenderò in considerazione il fatto di andarmene" dico sicura di me. Se farmi dei soldi per il mio futuro vuol dire rischiare un po' , io lo farò allora.
"Come vuoi, ma attenta mi raccomando" mi dice un'altra volta e mi abbraccia. Lei in questo quasi primo mese che sono qua ha imparato a conoscermi, e sa che sono forte e indipendente. Che posso cavarmela.
Stiamo a parlare quasi tutta la mattina. Fare discorsi con lei è bellissimo, perché è matura e ti fa riflettere. Parliamo di Noah e mi dice che anche se ogni tanto c'è qualche litigio si amano ancora, poi le parlo un po' di Yuri e lei rimane stupita da quanto io sono stata forte nonostante fossi piccola. Abbiamo scoperto segreti e gossip in questa ora e mezzo, e devo dire che mi sento più libera, mi sono un po' sfogata con lei e ho buttato fuori quello che mi tormenta di solito più di tutto. L'unica cosa di cui non si è parlato è stato Cameron, ma meglio così, solo a sentire il suo nome provo nervoso.
"Vado a mangiare , vieni?" Mi chiede vestendosi
"Si" dico alzandomi e rubandole un po' di profumo che mi spruzzo sul collo
"Pronta" esclama dopo essersi infilata pure la maglietta
"Mensa, arriviamo" apro la porta e andiamo.
Oggi stranamente il mio stomaco è aperto. Mangio come non mai. Mi sembra tutto così buono, anche se in realtà è come gli altri giorni. Forse parlare con Ally mi ha aiutata tanto. Lo spero !!.
"Mi manca Christian" dice Allison all'improvviso
"Dai, pochi giorni e lo rivedi" cerco di consolarla.
Christian è partito qualche settimana per andare da sua madre. Lei vive da sola in un paese di povertà, sicchè ogni tanto Christian la va a trovare per farle compagnia e portarle qualche soldo. È davvero un grande gesto, pure questo mi ha spinta a trovarmi un lavoro.
Il nostro discorso viene interrotto dall'entrata di Cameron e il suo gruppo, che con prepotenza si avvicinano ad un tavolo con 3 ragazzi. Henry ne prende uno e lo alza per la maglietta.
"Ti sei divertito a palpeggiare la mia ragazza?" Dice a pochi centimetri dalla sua faccia, e noto il suo sguardo pieno di rabbia
"Molto" ride il ragazzo provocandolo. Rimaniamo tutti scioccati non aspettandoci che il ragazzo avesse coraggio di parlare. Henry lo guarda furioso prima di piantargli un destro sulla guancia
"Ti risparmio solo perché non mi va di entrare in galera, ma se la tocchi di nuovo ti ritrovi dentro un bidone testa di merda" urla spingendolo.
Beh, direi che si è comportato bene. Mi sarei aspettata una mega rissa. Ma ha capito che non è il caso.
"Se non fanno casino non sono contenti" sbuffa Allison
"Beh, sono famosi per questo qua dentro".
Dopo mangiato mi alzo e saluto Allison. Vado da Henry che sicuramente è fuori a fumare per calmarsi.
"Ehi" lo chiamo quando lo vedo. Mi guarda ma non dice nulla. Il fumo esce dalla sua bocca e le nocche sono leggermente rosse.
"Ti sei calmato?" Domando dolcemente
"Per calmarmi avrei dovuto spaccargli un braccio" dice con voce dura
"Sei stato davvero bravo, sei riuscito a trattenerti e so che non è da te, ma almeno hai evitato casini con la polizia" mi congratulo
"Non so cosa mi abbia fermato" continua a fumare
"Forse il fatto che non ne valeva la pena riempirlo di cazzotti, perché quando uno è coglione, lo rimarrà pure dopo che l'hai riempito di sangue" cerco di spiegargli
"So solo che se non esco un po' da questa Università entro qualche minuto lo vado a cercare e gliela faccio pagare" contrae la mascella
"Se vuoi puoi accompagnarmi al lavoro" dico solo perché così esce da qua evitando guai
"Ah già, andiamo" dice buttando la sigaretta nel cestino e andando verso la macchina.
Sono un po' in anticipo oggi, ma dovevo togliere Henry da quella situazione. Arriviamo al locale ed entriamo. Per fortuna tutto è calmo.
"Ehi" mi saluta Tyler "È presto ancora" continua
"Lo so, ma posso iniziare anche prima se vuoi" dico carica
"Certo, a me fai solo un piacere" sorride preparando uno shottino
"Vado al tavolo, mi porti due bicchieri di vodka liscia per favore?" Chiede Henry ancora arrabbiato
"Henry, bere non ti farà star meglio" dico cercando di farlo ragionare
"Ti sbagli" dice andandosi a sedere.
Vado dietro al bancone e prendo il mio grembiule, lo indosso e mi faccio una coda.
Per ora nessuno ha bisogno, sicchè inizio a preparare due vodke per Henry. Non vorrei, ma sto lavorando e devo fare ciò che i clienti mi richiedono. Conoscendolo, si vorrà ubriacare e prendersela con qualcuno che non c'entra nulla. Appena sono pronti glielo porto al tavolo dov'è seduto insieme ad un ragazzo, penso del suo gruppo.
"Grazie Chan" mi dice prendendo subito il primo bicchieri e iniziandolo a bere
"Per favore, contieniti" dico seria
"A me una birra, bellezza" mi dice il ragazzo che è con lui
"Va bene" gli sorrido cercando di essere gentile e vado al bancone.
Devo sempre ricordarmi che sono sul posto di lavoro, e che pure se capita gente che non sopporto devo comportarmi bene, anche se è difficile. Per fortuna per ora non ho avuto questo tipo di problema.
Prendo un bicchiere e lo riempio di birra dopodiché facendo attenzione a non fare uscire la schiuma che si è creata lo porto al tavolo.
"Grazie" mi dice facendomi l'occhiolino
"Nulla" dico girandomi verso Henry che si è già finito il primo bicchiere.
Dovrei essere l'ultima persona a dire che l'alcol non risolve i problemi, ma è così. Sono consapevole che quelle volte che ho bevuto fino a impazzire ho sbagliato, e cerco di non rifare mai lo stesso errore, ma è anche vero che quando se ne sente il bisogno non si può fare a meno.
Torno al bancone a lavare i bicchieri ormai vuoti.
"Una birra media" dice una voce familiare
"Marcos" esclamo quando alzo la testa "Che ci fai qua?" Lo vado ad abbracciare
"Te l'avevo detto che avrei fatto qualche controllo" sorride
"In realtà ti mancavo troppo, dillo dai" gli do una leggere gomitata sul braccio
"Probabile" ammette
"Non lavori oggi?" Chiedo mentre gli preparo la birra
"Solo la sera" mi informa "Vieni?" Mi domanda
"Ci sta, se non crollo come ieri sera".
Mi devo ancora abituare a questa routine.
"Io ti aspetto" dice bevendo un sorso di birra
"Marcos" lo saluta Tyler dandogli una pacca sulla spalla. Che modi strani di salutare.
Parlano un po' dei cavoli loro mentre continuo a sistemare il bancone e servire i clienti.
"Visto che dipendente sexy che ho?" Dice Tyler lanciandomi uno sguardo sensuale
"Si, direi molto bella. Ma stai attento a quello che fai, perché alla tua dipendente sexy ci tengo molto" dice Marcos facendomi diventare rossa
"Con me puoi stare tranquillo" gli fa l'occhiolino Tyler
"Anche no" mi porge il bicchiere vuoto Marcos "Devo andare a fare dei giri, ci vediamo stasera" dice guardandomi e facendomi l'occhiolino. Poi saluta Tyler ed esce dal bar. Quanto gli voglio bene.
"Ma li paghi per farti da guardie?" Scherza Tyler
"No, è una decisone loro" dico pensando a quanto sono carini ad essere così protettivi
"Beh, è strano vedere il gruppo di Cameron preoccuparsi di una ragazza, di solito si preoccupano solo di avere dei preservativi dietro per farsele" esclama facendomi provare disgusto
"Non è il mio caso, non lo permetterei mai" dico con voce schifata
"Si vede, sei molto sveglia" sento il suo sguardo fisso su di me
"Già" dico imbarazzata quando noto che mi continua a guardare "Qualcosa non va?" Chiedo guardandomi addosso dopo che i suoi occhi sono ancora puntati su di me
"No, solo ti stavo studiando" dice sorridendo e andando via.
Ma chi lo capisce. Sono tutti strani qua. Se conosci una persona normale è meglio non farsela scappare, perché è cosa rara.
La giornata procede alla grande. Oggi c'è meno gente rispetto a ieri, ma comunque si lavora abbastanza. Per ora nessun casino. Vado in cucina a preparare un po' di panini da esporre nella piccola vetrina nel bancone, Tyler li fa preparare a me perché dice che sono cose da donne. Si vede che non capisce nulla. 
"Hanno un bel aspetto" dice Tyler entrando e esaminandoli
"Tyler" mi lamento appena ne mangia uno "Non sono per te" mi innervosisco
"Volevo solo assicurarmi che siano buoni e che tu non ci abbia messo della droga" dice scherzando
"Se sapevo che l'avresti mangiato probabilmente ce l'avrei messa" dico acida.
"Sei più sexy quando ti incavoli" mi sorride e porta il resto dei panini di la per sistemarli. Mi lavo le mani e sistemo le cose che ho usato per prepararli. Torno di là dopo qualche minuto e le sagome di Cameron e Roxy attraversano la porta entrando nel locale. Non ci credo.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora