Capitolo 59

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Sono quasi le 7 di sera e sono ancora su questo lettino scomodo e caldo. Il tempo qua dentro passa lentamente ed è tutto noioso, ma per fortuna ci sono Henry e Cameron a tenermi compagnia. Sono stati tutto il giorno al mio fianco senza lasciarmi sola un minuto, e per questo non li ringrazierò mai abbastanza. Nessuno sa che sono qui, tranne loro 2, e non voglio che qualcuno venga a saperlo, soprattutto Allison, Matthew e Marcos.
"Se non arriva qualcuno tra due minuti spacco qualcosa" si lamenta Henry. Ci avevano detto che ci avrebbero fatto sapere nel pomeriggio delle mie dimissioni, ma nonostante sia quasi sera, nessuno si è ancora fatto vedere.
"Perché non chiami l'amore di Chanel? Lui lo saprà sicuro" Spunta Cameron lanciandomi una frecciatina. Ha tenuto il broncio quasi tutto il giorno solo perché ho detto che il dottore è un bel uomo. E poi dice di non essere geloso.
"Non è una cattiva idea" lo provoco guadagnandomi un'occhiataccia che quasi mi fa paura
"Potete smettere? Piuttosto vai a cercare qualcuno che ci faccia sapere quando deve uscire" dice a Cameron
"Perché non vai tu?" Ribatte infastidito Cameron, ed ecco che per l'ennesima volta si rimettono a discutere
"Ragazzi, esiste il pulsante di emergenza" dico interrompendoli e prendendo in mano quel piccolo aggengio
"Non puoi cliccarlo, non c'è nessuna emergenza" dice Henry
"Se continui a rompere i coglioni ti posso garantire che ci sarà" continua a stuzzicarlo Cameron.
Quando fanno così sono due bambini insopportabili.
"Okay, mi alzo io" dico stufa del loro atteggiamento
"Non ci provare" fa uno scatto in piedi Cameron "Vado io" dice poi.
Se sapevo che bastava così poco lo dicevo fin da subito.
"Alleluia" sussurra Henry e io e Cameron lo guardiamo male. Cameron esce dalla camera alla ricerca di qualche informazione.
"Potete smettere di fare i bambini?" Sbuffo
"Mi fa innervosire, è uno sfaticato" si lamenta Henry. Più che migliori amici sembrano davvero fratelli, non fanno altro che battibeccare proprio come si fa con dei fratelli.
"Intanto lui è andato" dico e me ne pento quando mi guarda male. Mi metto a ridere al suo sguardo offeso ma divertente.
"Comunque ci ho pensato io a avvertire Tyler" dice all'improvviso e non capisco. Rifletto sulla sua frase e quando capisco il senso spalancò gli occhi. Stasera dovevo andare a lavorare al bar, gliel'avevo promesso a Tyler. Ma la cosa che mi chiedo è, come fa a saperlo Henry? Doveva rimanere una cosa tra me e lui.
"Tu? Come facevi a saperlo?" Chiedo curiosa
"Io vengo sempre a sapere tutto, Sicchè non mi nascondere le cose, soprattutto se sono cose importanti, perché sai molto bene che questa lo è" dice serio più di prima. Sicuramente Tyler gli ha detto qualcosa, non sa tenere la bocca chiusa quello.
"Sapevo che se te l'avrei detto non mi avresti lasciata andare" dico senza troppi giri di parole
"È ovvio, ma io lo faccio per il tuo bene capisci?" Si avvicina a me "Non ti rendi conto del giro che ce li dentro, è troppo pericoloso, persino per me e Cameron" sussurra in modo che nessuno senta
"Lo so Henry, ma ho 19 anni e devo iniziare ad essere indipendente e pagarmi le spese dell'Universita, non posso sempre chiedere a mio fratello, soprattutto ora che non sta lavorando" dico e il pensiero va subito a lui. Finalmente oggi esce, non vedo l'ora di sentirlo, mi è mancato tanto.
"Piuttosto chiedi a me, in qualche modo te li procuro io, ma non puoi più lavorare là dentro. Tra l'altro non mi piace mentire a Cameron, se sapesse che tu lavori lì dentro ed il te lo permetto mi ammazzerebbe nel vero senso della parole Sicchè per favore fallo per me, ma soprattutto per te" dice guardandomi negli occhi. Poche volte l'ho visto così serio e preoccupato.
"Ci penserò, ma non ti garantisco nulla" dico. So quali rischi sto correndo a stare lì dentro ma non lavorarci più vorrebbe dire non guadagnare più soldi e di conseguenza non potermi pagare l'Universita. Ho bisogno di quel posto lì dentro, almeno fino che non ne trovo un altro.
"Per favore, sii razionale" si raccomanda Henry.
"Hanno detto che tra poco passa l'affascinante Devid" Dice Cameron entrando e stuzzicandomi
"Finalmente, spero ti faccia uscire" sbuffa Henry
"Ragazzi, state facendo anche troppo, andate per favore. Avete bisogno di riposare" li supplico
"Non se ne parla, usciamo di qui quando esci tu" Dice Cameron e quasi mi emoziono. È così carino da parte loro.
"Esatto, finalmente hai detto qualcosa di sensato" dice Henry. Ci risiamo. Da quando sono finita qua Henry non fa altro che rispondere male a Cameron, come se ce l'avesse con lui. Dopo 10 minuti finalmente il dottore entra nella stanza.
"Eccomi" sorride, e mi sciolgo
"Allora? Esce?" Chiede subito Henry senza nemmeno farlo iniziare a parlare
"Si, stasera. Ma deve stare molto attenta e riposare. Per qualsiasi cosa chiamami pure" dice e mi porge un biglietto con il suo numero. Divento rossa Quando mi accorgo che Cameron lo fulmina con lo sguardo.
"Tranquillo capo, è per le emergenze, non per un appuntamento a luci rosse, anche se non mi dispiacerebbe" esclama il dottore riferito a Cameron
"Ci faccia la dimissione e basta" Sbuffa Cameron sospirando, si sta trattenendo e mi fa piacere, di solito lascia parlare la bocca o le mani senza pensare
"Vieni, vai in bagno a preparati" dice Henry aiutandomi ad alzarmi pian piano.
Mi chiudo nel bagno e mi guardò alla specchio. La ferita nella mia fronte è coperta da un grosso cerotto, è evidente che mi sia successo qualcosa di grave, non posso nasconderlo a nessuno, ma qualcosa devo inventare, i miei amici non possono sapere la verità.
Mi lavo pian piano, ma l'aflebo attaccato al mio braccio non mi è d'aiuto. Ogni tanto mi appoggio al muro avendo dei piccoli giramenti di testa. Spero non duri per molto questa cosa, non posso passare ogni giorno con giramenti di testa. Una volta lavata rimetto i vestiti che indossavo quando tutto è successo. Sospiro cercando di non pensarci e indosso gli indumenti. Lego i capelli, tutti annodati, in una coda alta, e sono pronta. Esco dal bagno e noto Cameron che sta mettendo apposto le mie cose dentro una borsa. È così carino.
"Fatto" dico attirando la sua attenzione
"Finalmente, non ne potevo più di vederti su quel lettino conciata in quel modo" sorride squadrandomi
"Facevo così schifo?" Arriccio la fronte
"Assolutamente no, ma eri più sofferente" mi spiega
"Henry?" Chiedo quando non lo vedo nella stanza
"È andato con il dottore a fare la dimissione" dice chiudendo la borsa e avvicinandosi a me. Mi guarda fisso negli occhi e noto tanta tristezza, cosa molto difficile da vedere in Cameron, usa sempre il menefreghismo come corazza, ma adesso forse non gli riesce, è evidente che non sta bene.
"Che c'è?" Sussurro
"Tutto questo l'ho creato io" continua a fissarmi e noto i suoi occhi bagnarsi
"Camer-" non mi lascia finire
"No Chanel, non difendermi, non questa volta. Ho fatto una cazzata, forse la peggiore della mia vita, avevi ragione quando dicevi che io merito di stare solo. Faccio solo male alla gente a cui tengo davvero, e per questo nessuno si merita di stare con me" improvvisamente nei suoi occhi c'è rabbia, vedo tanta rabbia, e capisco che ce l'ha con se stesso per tutto questo.
"A me non interessa come sei, non mi interessa se sei uno stronzo, uno pericoloso, uno che fa cazzate dalla mattina alla sera. A me interessa amarti e viverti, farmi conoscere e aiutarti a tirar fuori il vero Cameron, quello premuroso e dolce. Perché so che esiste, solo che non vuole farlo vedere, perché dopo dovrebbe riaccendere i suoi sentimenti e soffrirebbe troppo. Ma nella vita non possiamo nasconderci dai nostri sentimenti, ed è giusto che tu li tiri fuori, perché ti giuro sei bellissimo quando lo fai" dico appoggiando le mie mani sul suo collo e baciandolo, senza nemmeno pensarci. Gli lascio un bacio a stampo e mi stacco, senza mai distogliere il mio sguardo dal suo.
"Prometti di restare con me anche quando non riuscirò ad essere quel Cameron dolce e premuroso?" Sussurra accarezzandomi la guancia
"Te lo prometto" sorrido e questa volta è lui a baciarmi. Non mi staccherei mai, sto così bene. È incredibile come quando sono tra le sue braccia o quando lo bacio, tutto intorno a me scompare.
"Si esce" urla saltellando Henry, che interrompe per la seconda volta un momento importante tra me e Cameron.
"Finalmente" sorrido.
Delle infermiere entrano nella stanza per togliermi l'aflebo e per fortuna fanno in fretta. Metto le scarpe, il giubbotto e sono pronta ad uscire da qui. Anche se ci sono stata solo un giorno e mezzo, sembra una settimana. Quando usciamo dall'ospedale una scia di vento mi fa venire i brividi. Sento la mia mano che viene presa da un'altra mano, e quando abbasso lo sguardo noto che è quella di Cameron. Wow, mi fa così strano, ma allo stesso momento è una sensazione bellissima.
Ci incamminiamo verso la macchina quando ho un piccolo sbandamento.
"Tutto bene?" Chiede preoccupato Cameron
"Sisi, mi gira un po' la testa ma tranquillo" lo avverto
"Che succede?" Chiede Henry quando si accorge che siamo rimasti indietro
"Vai a prendere la macchina ti aspettiamo qua" gli dice Cameron
"Tranquillo ce la faccio" faccio un piccolo sorriso. In realtà mi sento distrutta.
"No, aspettatemi qua" dice Henry e va a prendere la macchina. Sono così carini con me, non lo merito questo.
"Se vuoi stiamo un altro giorno qui per assicurarci che vada tutto bene" Dice Cameron e l'unica cosa che riesco a fare è sorridere. Vederlo così è una sensazione bellissima.
"Visto che ho ragione quando dico che il Cameron premuroso esiste" faccio l'occhiolino e mi sorride
"Non ti gasare troppo" mi avverte e ci facciamo una risata.
"Salite" urla Henry dal finestrino quando arriva.
Cameron mi tiene forte e apre lo sportello della macchina facendomi sedere davanti, mi porge un piccolo bacio e va dietro. Dovrei finire più spesso qua per avere un Cameron così.
Ci avviamo verso l'università e inizio a pensare cosa dire ai miei amici, che saranno preoccupati per me.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora