Capitolo 60

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Entriamo nel grande edificio e il primo che incontro è Matthew. Corre verso di me, che mi sto tenendo a Cameron, e cerco di farmi vedere il più rilassata possibile anche se è difficile.
"Che hai fatto? Ti abbiamo cercato tutta la sera ieri" dice preoccupato. Non è la prima volta che scompaio senza dare mie notizie, e questa cosa mi dispiace molto perché li faccio sempre stare in ansia.
"Va tutto bene, sono stata ad una festa e mi si era spento il telefono. Poi per fortuna ho incontrato loro due e siamo tornati" invento al momento. È bruttissimo mentirgli, ma è l'unica. Se sapesse davvero cosa è successo finirebbe male la situazione.
"E cosa hai fatto in fronte?" Dice dopo aver guardato male sia Henry che Cameron. Non gli sono mai piaciuti.
"Ero ubriaca e ho sbattuto la testa" dico con fatica, pensando a qual è la vera motivazione della ferita. Dopo queste parole sento la presa di Cameron stringere, è come se ogni volta che sente parlare della mia ferita accusi il senso di colpa.
"Dopo l'ultima volta hai bevuto di nuovo?" Dice riferendosi a quella festa in cui ho combinato solo guai
"Lo so, sono una stupida" abbasso lo sguardo. Mi sento così in colpa a dirgli queste cazzate.
"Beh almeno per una volta hanno fatto qualcosa di buono riportandoti qua" squadra Cameron e Henry e e alza gli occhi al cielo. Noto che stanno entrambi zitti e questo mi sembra strano, a quest'ora in teoria uno dei due gli aveva già messo le mani addosso. Li guardo e vedo che stanno cercando di resistere dal non rispondergli male. Sorrido alla loro tentazione di bravi ragazzi.
"Ti accompagno in camera" dice Matthew prendendomi a braccetto e togliendomi da Cameron
"Ehi, fai il tuo lavoro e non rompere. L'accompagno io" Dice Cameron mettendosi davanti a lui. Ecco, mi sembrava strano.
"Ragazzi, tranquilli. Posso andarci anche da sola" dico cercando di non creare casino.
"Matthew" urla la segretaria "Vieni" continua
"Il lavoro chiama, appena ho del tempo vengo da te" mi lascia un pizzicotto nella guancia
"Solo perché devo andare, sennò te lo scordavi di portarla in camera" punta il dito contro Cameron che ride a presa in giro. Scuoto la testa e pian piano i miei ragazzacci mi accompagno in stanza.
"Ecco" mi apre la porta Henry "Finalmente una stanza che non puzza di ospedale" si lamenta. Mi metto subito distesa sul letto facendo fatica a stare in piedi. Henry appoggia le mie cose sulla piccola scrivania e dopo aver maneggiato il telefono per un po' dice di dover andare.
"Tranquillo, grazie per tutto. Ti sono in debito" gli mando un bacio
"Qualsiasi cosa chiamami, vado da Jennifer" ricambia il bacio volante e va via. Rimaniamo io e Cameron da soli.
"Come stai?" Mi domanda
"Bene, voglio solo dormire" dico sentendomi debole
"Dormi, io resto qua così qualsiasi cosa non devi fare sforzi" dice con voce dolce. Si sente proprio in colpa per comportarsi così cavolo.
"Non importa, tranquillo. Vai a riposare" provo a convincerlo
"No, sto bene qui. Posso farmi la doccia?" Chiede
"Si, certo" sorrido e divento rossa quando si toglie la maglia. Non è la prima volta che lo vedo a petto nudo, ma è sempre imbarazzante.
"Riposati" mi lascia un bacio vicino alla ferita e va in bagno. Un misto di emozioni attraversano il mio corpo. Mi sento così amata quando si comporta così, e non c'è cosa più bella. Chiudo gli occhi con il sorriso in volto, e dopo poco mi addormento serena e pensando lui.
Apro con fatica gli occhi e la prima cosa che sento sono delle chiacchere provenienti fuori dalla mia stanza. Mi stiro e pian piano mi alzo. Mi guardò intorno e non vedo Cameron, forse si era rotto di stare qua. Vado ad aprire la porta quando noto che i toni delle voci fuori si fanno più alti. Apro e trovo Cameron ed Allison. Oh cavolo. Sarà sicuramente arrabbiata, ma ne ha tutte le ragioni.
"Chanel" mi guarda male la mia amica, sempre se lo sarà ancora dopo questo casino
"Ehi" sussurro
"Mi spieghi perché devi sempre sparire senza avvisare? Qui c'è gente che si preoccupa per te, cavolo" dice e un'onda di dispiacere mi travolge
"Scusa" abbasso la testa. È l'unica cosa che mi esce dalla bocca, uno 'scusa', che pure se sembra banale, in realtà è molto sincero.
"Ti ho già spiegato com'è andata, non l'ha fatto apposta" ribadisce Cameron
"Non mi frega, non sei tu che devi darmi spiegazioni" dice Allison puntandogli il dito contro
"Sono davvero una stupida, non mi merito il vostro bene, lo so. Ma posso giurarti che non l'ho fatto apposta. Ti chiedo scusa, non succederà più" cerco di riparare dove ho sbagliato alla grande
"Giuro è l'ultima volta che ci passò sopra, ti conviene non sparire più senza avvisarmi" dice seria ma con un piccolo sorriso sotto ai baffi
"Ti voglio bene, davvero" sfodero un sorrisetto
"E poi come hai fatto a battere la testa? Dovevi essere proprio di fuori" Dice la mia amica ridendo. Cerco di ridere pure io facendo finta che sia andata davvero così, ma dentro ho ancora la paura che ho provato stando dentro quella macchina in quel momento, non penso di scordarla, ma cerca di non pensarci.
"Vado da Noah, ma stasera passo qui" mi avverte Allison abbracciandomi "Stammi bene" dice e prima di andare via lancia un'occhiataccia a Cameron.
"È davvero insopportabile" sbuffa Cameron
"Si è semplicemente preoccupata" cerco di fargli capire
"Lo so, ma l'ho sopportata io un'ora qua fuori. Voleva entrare a tutti i costi, ma non volevo svegliarti" Dice Cameron rientrando in camera e faccio una piccola risata quando penso ad Allison furiosa che voleva entrare nella stanza
"Grazie" dico all'improvviso
"Dici a me?" Domanda Cameron guardandosi intorno
"Si stupido, ci sei solo tu" scuoto la testa
"Hai ragione. E perché mi avresti ringraziato?" Chiede confuso
"Per tutto quello che stai facendo, hai sbagliato l'altra sera, e mi fa piacere che te ne sei accorto e stai facendo di tutto per ricompensare al tuo errore, ma non c'è bisogno. Io lo so che tu sei pentito, non importa che tu stia 24h su 24 ad accudirmi. Voglio che fai le tue cose e stai tranquillo. A me importa solo che tu sei sicuro di quello che siamo noi, di quello che si è costruito con fatica fino ad oggi" mi avvicino e appoggio le mie mani intorno al suo caldo collo.
Ci guardiamo e il suo sguardo mi fa rabbrividire.
"Sei la cosa più bella che mi sia capitata" sussurra con dolcezza e dopo poco mi afferra il viso lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
"Pure tu" dico appena si stacca dalle mie labbra.
Il suono del suo telefono ci interrompe.
"Tyler" Dice Cameron dopo aver portato il telefono all'orecchio. Mi si chiude lo stomaco. Ho sempre paura possa dirgli qualcosa. "Tra poco arrivo" dice e stacca.
"Tutto okay?" Chiedo ansiosa
"Si, gli serve una mano al bar" alza gli occhi al cielo "Ti dispiace se vado?" Chiede poi
"No, ti ho appena detto che devi fare le tue cose e stare tranquillo" gli ripeto
"Va bene"
"Basta che non fai danni, te ne sarei grata" sorrido sapendo che ovunque va ne combina una delle sue
"Ci provo, giuro" mi lascia un altro bacio e va.
Quanto è bello stare con lui, vorrei fosse sempre così cavolo. Mi ributto sul letto e faccio un grosso respiro quando metto il telefono in carica. Mi aspetteranno un sacco di chiamante perse e messaggi non visualizzati. Il telefono inizia a vibrare senza fermarsi, sbucano notifiche da ogni parte. Appena si calma inizio aprendo i messaggi.
Come primi trovo quelli di Allison, che saranno una trentina, dove mi chiede che fine avessi fatto.
Subito dopo Matthew, che fa le stesse domande di Allison. Scorro e vedo anche qualche messaggio da Jennifer, l'avranno sicuramente coinvolta loro. Sembra di stare in un programma di persone scomparse.
Continuo a scorrere e trovo il messaggio più bello, quello che mi migliora la giornata.
-Yuri è fuori-
Mi ci voleva una gioia adesso.
Senza nemmeno guardare le chiamate perse chiamo Yuri.
"Sorellina" urla con voce gioiosa
"Fratello mio" faccio altrettanto "Come stai?" Chiedo subito
"Ora bene, tu come va lì?"
"Bene, sto studiando per dare gli esami" dico evitando di raccontargli tutto quello che è successo
"Brava, ti vengo a trovare molto presto" dice e un sorriso mi si stampa in faccia
"Non vedo l'ora, anche se sono ancora un po' arrabbiata con te" divento un po' più seria
"Lo so, scusa. Ti prometto che cercherò di uscire da questi maledetti giri che ogni volta mi portano dentro. Sto cercando di migliorare" mi dice e sento della sincerità nella sua voce.
"Spero, perché se succede un'altra non sentirai la mia voce per un po' " lo avverto.
Soffro per lui fin da quando sono piccola, era un continuo buttarlo  dentro con mio padre, e io che dovevo arrangiarmi a soli 11 anni e fare la donna di casa. E vorrei che questa storia, dopo 8 anni, finisse. Vorrei che mio fratello su questo lato sia più maturo e capisse che la sua dipendenza è stupida e non lo porterà a nulla, e a volte, vorrei pure sapere dove si trova mio padre, se anche lui, dopo questi anni, si caccia ancora nei casini. Ma soprattutto mi chiedo se ricorda di avere due figli. Scaccio questi pensieri che mi fanno solo aumentare il mal di testa.
"Fidati di me" dice e sento sicurezza nella sua voce
"Lo farò. Novità?" Chiedo curiosa
"Sono appena uscito, Sicchè direi di no per ora. Spero solo che dopo questa cosa mi tengano ancora al lavoro"
"Te lo meriteresti di essere licenziato, forse impareresti la lezione" dico acida. Ogni tanto ci vuole, anche se sono la sorella minore, fin da piccola sono stata io a brontolarlo.
"Hai ragione, ma ora ho bisogno di lavorare, o la nuova casa durerà poco" sospira
"Cerca di impegnarti e fagli vedere che non sei solo lo Yuri che è finito in galera, ma hai pure un altro lato, quello che piace a tutti" cerco di consolarlo e fargli forza
"Lo farò, grazie" dice "Vado che devo sistemare tante cose, ti chiamo appena sono libero" mi informa
"Va bene, stai attento. Ci sentiamo" lo saluto e stacco.
Spero si comporti bene, non sopporterei un'altra sua cavolata.
Mi alzo con calma e vado in bagno. Ho bisogno di farmi una doccia calda. Mi guardo allo specchio prima di entrare e vedo una Chanel rovinata. Le occhiaie ormai sono così evidenti che non si potrebbero nascondere, la pelle è più pallida del solito e le labbra secche. Vedermi così mi fa male. Nonostante ora stia bene, visto il comportamento di Cameron, dentro ho comunque tanti mostri da combattere. Mi sento cadere così mi appoggio al muro. Questi sbandamenti mi stanno davvero stancando. Mi siedo per terra sentendomi debole. Avrei bisogno di chiamare qualcuno, ma ne ho già disturbate troppe di persone, Sicchè evito. Prendo il telefono in tasca e insieme a lui esce un fogliettino. Lo apro e trovo il numero del dottore, così, viste le mie condizioni, lo chiamo.
"Dottor David, chi parla?" Risponde
"Pronto, sono Chanel Seyfried, la paziente della ferita sulla fronte" dico stupidamente, con quanta gente vede figuriamoci se si ricorda di me
"Ah si, ricordo" e invece
"Non mi sento bene, ho giramenti di testa ogni 5 minuti e appena mi alzo mi sento svenire" Lo informo
"È normale, saranno frequenti per un po' questi sintomi. L'impatto della tua testa sul finestrino è stato forte, hai subito un trauma e ci vuole un po' a riprendersi, se però continua ti faremo un'altra visita per controllare se va tutto bene. Mi tenga aggiornato" mi tranquillizza gentilente l'uomo
"Ti ringrazio, scusa per il disturbo, ma a volte mi sale l'ansia"
"Tranquilla, prendi le medicine che ti ho segnato. Ti daranno un po' più di forza" mi consiglia
"Va bene, grazie e buon lavoro" lo saluto
"Prego bellezza" dice e stacca. A quel bellezza capisco che sono diventata rossa.
Mi alzo pian piano ed evito di fare la doccia o potrei svenirci dentro. Mi sistemo un po' e mi lavo a pezzi per poi prendere la medicina e rimettermi a letto. Dovrei studiare per gli esami ma la stanchezza non me lo permette. Prendo il telefono quando squilla. È Henry.
"Ehi" rispondo
"Ehi, come stai?" Chiede
"Sono stata meglio, tu?"
"Ho litigato con Jen, ma vabbè. Vuoi che vengo?" Vorrei tanto dirgli di sì, ma ha già fatto troppo
"Tranquillo" dico cercando di essere il più sincera possibile
"Arrivo" dice ignorando  la mia risposta e staccando.
Menomale ho delle persone così accanto, mi fanno sentire bene pure se in realtà  sto male.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora