Capitolo 38

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È passato un mese da quel giorno. Nulla si è sistemato, io e Cameron non ci siamo più sentiti, lui ha continuato la sua vita ed io la mia. Ho dato l'esame ed è andato bene per fortuna. Dopo tanto ho anche rivisto Allison e Matthew a cui ho raccontato tutto.
Ora mi ritrovo qui, nella mia città che tanto mi era mancata.
La nuova casa di mio fratello è bellissima, si è davvero dato da fare e si vede. Rivederlo è stato emozionante, quando l'ho riabbracciato dopo mesi che non lo vedevo mi sono sentita rinascere. Avrei tante cose da raccontagli ma è meglio tenerle per me o non mi lascerebbe ripartire.
Sono qua da qualche giorno ma ammetto che mi manca la mia routine all'Università.
"Andiamo" dice mio fratello prendendo le chiavi di macchina e uscendo.
Stiamo andando a casa del suo migliore amico, che sarebbe anche uno dei miei amici più stretti.
Non lo rivedo da tanto, essendo che è stato un anno in Austria ed è tornato quando io ero all'Università.
Scendo dalla macchina quando ci ritroviamo davanti a casa sua.
"Ehilà amico" saluta mio fratello che entra come fosse casa sua
"Chanel?" Mi squadra sorpreso quando mi vede
"Andrew" sorrido
"Mio Dio, è passato un anno ma sembra una vita. Ti sei fatta più bella eh" dice avvicinandosi e abbracciandomi.
Entro in casa e il puzzo di canna invade le mie narici.
"Non avevi detto di aver smesso?" domando al mio amico
"In Austria non ne ho fumata nemmeno una in realtà, sono davvero stato bravo" dice con faccia fiera
"Ma ora hai ricominciato" sospiro arresa
"Beh non ne posso fare a meno".
Andrew era lo spacciatore di mio fratello. Si sono conosciuti così. È un brutto modo per conoscere il proprio migliore amico, ma vi garantisco che hanno un rapporto davvero bello. Parliamo un po' di tutto mentre aspettiamo il pranzo, e dopo aver mangiato usciamo per raggiungere Melissa al locale dove lavora.
Il pomeriggio passa veloce e mentre Yuri stava da Melissa, Andrew mi ha portata a fare un giro al centro commerciale dove ho comprato di tutto e di più. Il mio amico mi ha costretto a compare un vestito da ragazza poco seria per la festa di stasera a cui però non andrò. Voglio stare a casa a dormire, dopo l'ultima serata non mi va più di partecipare alle feste, tanto finiscono sempre male.
"Sicura Chanel?" Mi domanda di nuovo mio fratello prima di uscire dalla porta con Melissa e Andrew
"Si, andate" sorrido e così fanno.
Passo la serata a guardare film e parlare al telefono con la mia migliore amica e verso le 11.30 mi addormento. A svegliarmi alle 3 del mattino è la suoneria del telefono. È Melissa.
"Pronto"
"Chanel, non voglio farti preoccupare, ma devi correre qua. Tuo fratello è nei casini" a queste parole non rimango più di tanto male, sono abituata a queste chiamate.
Indosso la tuta, mi faccio inviare l'indirizzo e vado.
Quando arrivo vedo 3 pattuglie della polizia e un'ambulanza.
Mi avvicino a Melissa che piange come una bambina.
"Allora? Cos'è successo?" domando guardandomi intorno
"Yuri è un coglione" piange
"Puoi spiegare? Grazie"
"Ha mandato in coma un ragazzo per della droga. Quella fottuta droga che l'ha rovinato" urla
"Dov'è adesso?" Chiedo furiosa.
Mi aveva giurato che aveva smesso con la droga e le risse.
"La polizia lo sta portando via, di nuovo. Ma sta volta non penso si tratti di un giorno" si lamenta.
Mi avvicino alla polizia e chiedo di mio fratello.
"Non può vederlo" mi dicono
"Invece posso. Mi ha cresciuto e so quanto per lui sia difficile stare lontano dalla droga. Sono stata assente in questi mesi a causa dell'Università e quindi ha ricominciato. Ma prima aveva smesso. Fatemici parlare per favore" li scongiuro
"Mi dispiace, ma non possiamo. Dovrà stare dentro per un po', non è la prima volta che si caccia nei guai" mi informano.
Provo ad insistere ancora un po' ma non c'è nulla da fare.
Torno da Melissa e le chiedo dov'è Andrew.
"È scappato".
Rimango impalata a queste parole. Non posso crederci.
Prendo Melissa e la porto a casa, non ha ancora fatto l'abitudine a queste situazioni, quindi è ancora scioccata. Per me invece sono quotidianità.
Per fortuna si addormenta dopo poco.
Vado in camera e provo a chiamare Andrew che però non risponde. Che figlio di puttana. Non ci si può mai fidare di nessuno, nemmeno dei migliori amici. Spero solo di non incontrarlo o finirò dentro io per averlo ammazzato. È sicuramente tutta colpa sua, è lui che spinge mio fratello a fare cazzate, e lui da cretino obbedisce sennò non gli viene data la roba.
Sono le 7.40 e non ho chiuso occhio. Vado in cucina e preparo la colazione a Melissa per poi andare da Yuri.
Ormai mi conoscono qui, mio padre e mio fratello ci avevano praticamente preso la residenza.
"Signorina Seyfried" mi saluta la guardia
"Devo vedere Yuri" lo informo
"Subito" mi sorride.
Ho sempre fatto pena a queste persone. Quando avevo 12 anni venivo sempre qua a trovare Yuri e mio padre, ogni giorno. E nonostante la brutta impressione che potevo fare a causa loro, qui mi volevano tutti bene, perché avevano capito che io stavo ingiustamente subendo tutto questo a quella tenera età.
Entro nella stanza e vedo Yuri seduto.
Appena mi vede scoppia a piangere, ma questa volta non piangerò insieme a lui come gli anni precedenti, questa volta farò la stronza.
"Allora? Ti senti meglio dopo aver mandato un ragazzo in coma per quella stronzata che ti ha rovinato la vita?" Mi avvicino
"Scusa" abbassa la testa
"Delle tue scuse non me ne faccio più nulla. In tutti questi anni la cretina che ogni giorno veniva qua per non farti sentire solo e per farti sentire il suo affetto sono stata io. Ho passato la mia adolescenza tra polizia, droga, carcere e incubi. Ormai non mi toccano più queste situazioni. Mi avevi giurato di aver smesso con risse e droga, invece vengo a trovarti e dopo qualche giorno, ecco che devo rivivere l'incubo di sempre. Sono stanca. Questa volta non ti aiuterò, sei grande e vaccinato, è giusto che te la cavi da solo".
Scoppia a piangere dopo il mio discorso. Probabilmente si sta sentendo una merda. Ma non mi interessa, dopo tutto quello che ho fatto per lui essere ricompensata così mi fa solo arrabbiare.
Esco dalla stanza e torno a casa.
"Buongiorno" mi dice Melissa "Grazie della colazione"
"Nulla" sorrido "Senti, io domani dovrei ripartire per l'Università, ma mi sentirei in colpa a lasciarti da sola in questa situazione, quindi ti ho lasciato in camera il numero di una ragazza di cui probabilmente Yuri non ti ha mai parlato" la informo
"Chi sarebbe?" domanda quasi preoccupata
"Era una sua cara amica, ma tranquilla, nulla di intimo. Si conosco da quando sono piccoli e lei mi ha aiutato molto nel periodo in cui Yuri era ormai andato fuori di testa. Non vuole mai parlare a nessuno di lei perchè un giorno hanno litigato di brutto e non si sono più sentiti, e questo l'ha fatto soffrire così tanto da volerla completamente scordare. Ma lei gli vuole ancora molto bene. Ci ho parlato prima al telefono e mi ha detto che per qualsiasi cosa la puoi chiamare e lei sarà disposta ad aiutarti" spiego
"È molto carino da parte tua, grazie. Tu stai tranquilla e ritorna all'Università, a lui ci penso io. Ti aggiornerò sempre" sorride.
Sono le 8.00 di mattina e sono quasi arrivata all'Univeristà. Non vedo l'ora di rivedere i miei amici, mi sono mancati tanto.
Parcheggio, prendo le valige e entro dentro. Mi sembra di rivivere il primo giorno.
Vado in camera e poso i bagagli per poi correre subito da Allison.
"Finalmente" ci abbracciamo forte quando ci troviamo una davanti all'altra.
Parliamo del più e del meno fino all'ora di pranzo e poi torno in camera mia per sistemare la roba.
Matthew torna domani dalle vacanze, quindi dovrò ancora aspettare un giorno prima di rivederlo.
"Ben tornata" dice una voce familiare e che non mi è mancata per nulla
"Grazie" sorrido falsamente a Madison.
Sistemo tutto ed esco un po' con Allison. Mi era mancato il grandissimo giardino dell'Universitá dove uscivo sempre quando dovevo prendere aria. Ci mettiamo a sedere sul prato e ricominciamo a parlare.
"Non hai paura di rivedere Cameron?" Domanda la mia amica all'improvviso
"No. Ormai è acqua passata, ognuno ha preso la sua strada, e già mi immagino quale sia la sua" faccio spallucce
"Però il sentimento c'è ancora, ammettilo" mi da una gomitata Allison
"Non può svanire da un momento all'altro, ma sinceramente dopo quello che ho dovuto passare, so che la cosa migliore per me era tenerlo il più lontano possibile, ed è quello che ho fatto"
"Basta che ora stai bene" sorride Ally
"Sto molto bene, mi basti e avanzi tu" dico ricambiando il sorriso.

Ti odio ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora