Prologo

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LIZ
Correre.

Correre.

Non posso fare altro che correre. Evito un cassonetto pieno di rifiuti e imbocco la destra ad un incrocio. Gli uomini che mi sono dietro mi hanno vista e fanno anche loro la mia stessa strada. Lanciano due coltelli, e uno di questi mi ferisce al braccio destro, lacerando il giubbotto di pelle e facendo scorrere un po' di sangue. Un piccolo grido sfugge dalla mia bocca, e i capelli, sfuggiti dalla coda fatta in fretta e furia, mi schiaffeggiano il viso.

Evito con un balzo il gatto nero che stava passando e continuo la mia fuga non appena i piedi toccano il suolo.

La corsa viene fermata all'istante.

Arrivo ad un vicolo cieco e mi blocco.

Il tutto è illuminato solo da un lampione, e i miei nemici si mimetizzano con i muri attraverso i loro completi neri. Mi terrorizzano, paralizzandomi con quei loro tetri sorrisi, mentre i loro visi sono coperti dall'oscurità, come fantasmi pronti ad uccidere.

- È finita, Elizabeth. Arrenditi. - uno dei due uomini mi punta una pistola contro ed è sul punto di premere il grilletto. Indietreggio, ma mi blocco al singolo contatto con la parete.

Ma io non intendo arrendermi!

- Mai. - dico. Immediatamente, tocco la mia collana: un rubino racchiuso in un cerchio dorato. Emerge della luce rossa da esso, e mi sento piena di energia, proprio come stamattina.

I due uomini sparano.

L'ansia e il timore prevalgono.

Un vortice d'aria si manifesta intorno a me, avvolgendomi.

I proiettili rimbalzano contro il turbine e vengono sparati in aria. Uno dei due uomini viene colpito alla coscia e cade a terra, mentre impreca e bestemmia, tastandosi la ferita da cui sgorga un'innumerevole quantità di sangue.

- Però. Hai già un buon controllo. - ammira l'altro, stupito e con la pistola pronta all'uso.

Non posso restare qui. Devo farlo. È la mia unica possibilità.

Mi alzo in volo, il piccolo tornado mi porta in alto. Provo di nuovo la piacevole sensazione di sentire le scarpe che lasciano la terra, stavolta, però, in una diversa sfaccettatura.

Mi lascio sfuggire un sorrisetto quando vedo la faccia dell'uomo completamente sbalordita e continuo a salire verso l'alto, sorretta dalla mia creazione.

Salgo su un tetto e il vortice scompare, facendomi atterrare con poca grazia.

Londra vista dall'alto è stupenda, così come l'imponente London Eye. Il Tamigi risplende nella notte, colpito dalle innumerevoli luci della ruota panoramica.

Ora, però, non ho tempo di pensare al panorama. Il mio cuore va a mille, e il respiro è accelerato.

Ricomincio a scappare, ma dove posso andare?

Hanno sparato a mia mamma e mio papà e mi sento così persa senza di loro. Erano le uniche persone che tenevano a me. La vista dei miei genitori a terra, in una pozza di sangue, con tante pallottole piantate negli organi, mi perseguita, come un mostro invisibile. Ma ora il mostro è reale ed è proprio qui.

Una figura nera giunge sul tetto con un balzo.

- Scusa, Elizabeth, ma non possiamo lasciarti andare. -

Appaiono altri uomini, e sono circondata.

- Dovete lasciarmi andare. - li prego, con un terribile groppo in gola, cercando delle vie di fuga inesistenti.

- Solo se lasci la collana, o dovremmo usare la forza. -

Prendo l'oggetto in questione in mano, come per proteggerla. Non voglio lasciarla. È l'ultima cosa che mi collega a mia madre.

- Come vuoi, allora. - l'uomo però non sembra deluso.

Questi mostri vestiti in nero mi puntano fucili e pistole, pronti a sparare.

E poi... tutto accade in un attimo: un grande cerchio di fuoco si avvolge attorno a me, dei dardi di ghiaccio colpiscono alcuni nemici, e dei fasci, credo di luce, li abbagliano.

Vedo delle figure cadere dal cielo: un bellissimo ragazzo dai capelli rossi, una ragazza dai capelli bianchi e dagli occhi azzurri come il ghiaccio e un ragazzo biondo con gli occhi verdi.

Li ammiro mentre si scagliano contro gli uomini in nero e li mettono KO, tra colpi di fuoco, ghiaccio e luce.

Resto paralizzata dal loro modo di muoversi, così veloci e così ben coordinati, e faccio fatica a registrare ogni piccolo movimento.

Il ragazzo dai capelli rossi lancia fiammate sugli uomini per distrarli, mentre la ragazza dai capelli bianchi, con una spada creata dal nulla, li atterra. Quella spada è fatta di ghiaccio, ora che ci faccio caso. Il ragazzo biondo sferra pugni e calci, facendo volare i nemici giù dal tetto.

- Attenta. - urla la ragazza con la spada.

Mi volto e vedo un uomo, lo stesso che è entrato poco fa in quella che era casa mia, premere il grilletto. L'arma della ragazza si conficca nella sua spalla, lanciata con forza, ma non in tempo.

Il piccolo proiettile mi colpisce alla pancia, facendomi rimanere in aria per quel che mi sembra un eternità.

Cado a terra.

Paura.

Dolore.

Provo questo, mentre il mio corpo tocca il tetto con un tonfo. Chiudendo gli occhi e lascio che il sangue esca dalla ferita, sconfitta.

Instagram: viepsilon

Spazio Autore:
Ciao, ragazzi, questa è la mia prima storia e la mia prima volta su wattpad.
Per me è un grande sogno, perché speravo di poter condividere le mie idee con altre persone. Vi premetto che su molte cose mi sono ispirato a serie tv, film e libri, quindi potreste trovare delle coincidenze. Siate gentili, per favore😘😘 e ditemi tutto quello che pensate sulla storia.
Detto questo, vi auguro buona lettura. A presto😘😘

EXODUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora